Salute: Riccardi, proficuo e costruttivo incontro sindaci pordenonese
PORDENONE – “Durante la scorsa legislatura, la Giunta ha investito sul territorio del Friuli Occidentale il 32 per cento degli stanziamenti complessivi erogati per la sanità: 325 milioni su un miliardo complessivo. E 171 milioni di euro per la medicina del territorio. L’attenzione a questa parte del Friuli Venezia Giulia è massima. Adesso è necessaria la volontà di tutti – politica, istituzioni, amministrazioni comunali, management dell’azienda sanitaria, il terzo settore e organizzazioni sindacali – per prendere insieme le decisioni che servono con le quali rendere sostenibile il sistema, prima di tutto a favore del cittadino-utente”.
Sono queste le parole dell’assessore regionale con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che questo pomeriggio ha incontrato a Pordenone i sindaci della Destra Tagliamento per fare il punto sulla situazione della sanità nell’area afferente l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo). Presenti tra gli altri il primo cittadino di Pordenone, Alessandro Ciriani, il direttore generale di Asfo, Giuseppe Tonutti, nonchè numerosi sindaci e funzionari dell’Asfo.
“Nel rispetto della sensibilità e delle esigenze, legittime, rappresentate dai sindaci, che ringrazio per la serena, schietta e costruttiva collaborazione che hanno dimostrato nell’incontro di oggi, va detto che usciti dalla pandemia adesso abbiamo il dovere e la responsabilità, di assumere decisioni importati, improrogabili, assolutamente necessarie per continuare a garantire alle comunità della nostra regione una risposta adeguata, appropriata ed efficiente alla sue domande di salute – ha sottolineato Riccardi -. Non possiamo esimerci dal fare delle scelte da troppo tempo rinviate, consapevoli che la Regione può agire in maniera solo parziale e che la materia è perlopiù di competenza statale”.
“Il problema della carenza dei sanitari è di tutti: dell’Italia, del mondo occidentale – ha ricordato Riccardi -. Lo dicono le società scientifiche: mancano 30mila medici e 70mila infermieri nella Penisola: i medici di medicina generale sono in calo. Questi sono dati oggettivi, non c’è altra verità ed è su questo terreno che ci muoviamo, con la ferma convinzione che la privatizzazione non sia la soluzione e che anche il sistema del privato accreditato non è un nemico, ma un prezioso alleato. Ricordo che il privato accreditato in Friuli Venezia Giulia è ben al di sotto della media nazionale e da questo origina una buona parte delle fughe che siamo costretti a subire verso altre regioni. Siamo convinti che il diritto costituzionalmente riconosciuto alla cura e alla salute vada difeso e sia sacro”.
“In questo momento storico caratterizzato da una composizione demografica profondamente diversa da quella di pochi decenni fa, con meno giovani, molte più persone anziane gravate da cronicità, abbiamo il compito importante di non dividerci. Siamo di fronte a scelte difficili da prendere, decisioni in linea con la sostenibilità. Questo dobbiamo fare, se vogliamo dare risposte ai nostri concittadini” ha concluso Riccardi.