Sandra Conte, il bello della vita nel quartiere dove abito
L’importanza del chilometro zero…ovvero a piedi, a 800 passi da casa mia. Per me è un modo di vivere, di pensare, di abitare la Comunità a cui appartengo, ancor prima che un servizio utile.
Conto i passi, non i metri, i miei di passi, senza fretta…vado a fare le spese. Una necessità ma anche un piacere. Incontro persone, vicinanti, esercenti, il via vai del giorno che si snoda nelle vie dove la vita è fatta anche di questo.
A 100 passi svolto a destra il Mini market dei formaggi e carne di Barbisan che ha pure un banco verdura.
A 120 passi attraversando la strada, Pasta fresca e gastronomia Feltrin, buonissima di alta qualità, e sullo stesso marciapiede il Giornalaio con il baretto gestito da una coppia di cordialissimi cinesi, e poi, il Claudio, che aggiusta le mie Tapparelle.
Se svolto a sinistra in via Piave, a150 passi il Benzinaio, a 180 passi il Lavasecco Damiani e a fianco la Cafetteria Pasticceria la Golosa, dove ogni domenica mattina vado a fare colazione con lettura giornali.
Se poi mi viene voglia di passare dal Gelataio per una coppetta crema e pistacchio devo solo allungarmi di altri 50 metri e siamo già a 250 passi e a fianco, dato che ci sono, trovo sempre aperto il negozio di Frutta e Verdura di Filippo, qualità e servizio superlativo. Attraverso la strada e trovo la Farmacia Bellavitis e Centro Medico, ma se ho necessità di pagare una bolletta o giocare al Lotto c’è pure il Tabaccaio Gai e se voglio una foto bella anche il Fotografo.
A fianco la Parucchiera, sulla via ce ne sono tre e a fianco la Panetteria Nuovo Forno dove il profumo del pane è inebriante. Mi allungo di poco e trovo Battistella, la Fioreria, la più bella che ci sia.
A 350 passi sono a Torre dove c’è la mia Pizzeria da asporto salva cena e di fronte la Lavanderia a gettoni per quando devo lavare grandi teli. A 400 passi, il giovedì mattina il Mercato ma anche il negozio di Materiale Elettrico e volendo trovo anche la Banca.
A 500 passi la Chiesa di San Ilario, e a dire la verità, ci vado solo per i funerali. Di fronte il Castello dei Conti Ragogna con il suo Museo e la Biblioteca di quartiere. Proseguo di 30 metri ed entro nel Parco del Castello con il suo sito archeologico della Villa Romana. Proseguo e mi inoltro nella bellissima e lunga passeggiata del Parco che costeggia il fiume Noncello, e se sono di buon passo, posso arrivare al Parco del Seminario.
A 800 passi, ma lì in auto, le borse della spesa pesano, c’è il mini market A & O, dove trovo di tutto, salvo quello che manca e allora vado alla Coop di viale Maestra vecchia, con l’auto s’intende…
Se invece, uscendo da casa, svolto verso via Sclavons a 300 passi cè la Caffetteria – Panetteria la Nuova, con tanti tavoli, aperta dalle sei alle quattordici e spesso a fine mattina, ho un appuntamento per incontrare qualcuno per parlare di progetti vari facendoci un caffè o un aperitivo con pizzetta. A 300 metri c’è la mia Auto officina Baron.
Che dire…un quartiere molto ben servito, e cito solo i negozi che frequento abitualmente, ma ce ne sono tanti altri.
Scelgo di comprare a chilometro zero…scelgo perché è comodo, perchè ritengo che è meglio far lavorare i vicinanti che pagano le tasse e mantengono la famiglia, così garantiscono la mia “pensione” e quindi resto nel quartiere, piuttosto che acquistare on line o in grandi Empori e far guadagnare le grandi compagnie che le tasse le pagano fuori dall’Italia.
Un’altra ragione importante è che il quartiere rimane vivo, a servizio di tutti, dove la quotidianità è fatta di relazioni semplici, umane, di scambi di reciprocità, dove ci si conosce e ci si parla. Gli anziani lo sanno bene cosa significa essere riconosciuti anche solo con un buongiorno, dove si puo’ sostare per due chiacchere e trovare una porta aperta non solo per acquistare qualcosa.
Certo, oggi, ti possono portare tutto a casa… digiti un ordine e arriva il corriere o il ragazzo in bicicletta, lavoratori in genere mal pagati e spesso sfruttati…ma siamo moderni e crediamo di non aver più bisogno del negozio vicino… andiamo di fretta, veloci, veloci che rischiamo di perdere l’ultima puntata in tv o sul tablet o ci perdiamo a seguire ipnotizzati i social… e poi, dai, non serve dire buongiorno nè ai corrieri nè alle commesse dei grandi supermercati, anzi le stanno sostituendo con le casse automatiche. Dai… che tra non molto, diremo buongiorno solo al Robot e quello ci risponderà senz’altro, ci ascolterà e ci dara consigli e informazioni su tutto.
Che dire…finchè possiamo, cerchiamo di restare umani, imperfetti, ma umani, globali in testa e paesani nel cuore. I vicini sono vicini…appunto a chilometro zero.
Ps. Sono cresciuta dietro al banco dei miei che avevano un “Casolin” al centro piazza a Talponedo di Porcia, aperto dalle 5 del mattino alle 24 di notte, sette giorni su sette.
Si vendeva di tutto, ma proprio di tutto, compreso i budelli sotto sale per la lavorazione del maiale, sali tabacchi, bar e alimentari, mercerie, casalinghi e abbigliamento… Passava il mondo, un mondo di relazioni, un mondo antico fatto di persone che si riconoscevano nel condividere gioie e i dolori, una piccola comunità dove, ricordo, si cantava talvolta, alla sera, qualcuno intonava un canto e gli altri seguivano…
Sandra Conte