Servizi sociale Comune, nel 2019 oltre 5.400 interventi aiuto

PORDENONE – Nel 2019 i servizi sociali del Comune di Pordenone hanno attivato 5461 interventi di aiuto e sostegno per 3519 persone in difficoltà. Si tratta di adulti, anziani, disabili, famiglie, minori in carico ai servizi stessi. Il quadro è completato da 1873 cittadini non seguiti dai servizi, ma che da essi hanno ricevuto sussidi economici. In tutto, dunque, 5392 persone supportate dall’ente locale, pari al 10,5% della popolazione.

INVESTIMENTI CRESCENTI
Un impegno crescente per il sociale, quello del Comune, testimoniato dal trend degli investimenti: «Siamo passati dai 17 milioni del 2018 – ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani – ai 23 milioni del 2019 e a oltre i 23 milioni del 2020. Rispetto al 2016, poi, l’aumento è esponenziale. Dati che si riferiscono all’ambito territoriale, dove il capoluogo svolge il ruolo prevalente. Abbiamo messo in campo operazioni concrete per arginare, prevenire e cercare di risolvere i problemi sociosanitari, nella convinzione che la qualità della vita di un territorio si misura, prima che in termini economici, in risposte adeguate a chi è in difficoltà».

IDENTIKIT DEGLI ASSISTITI
Gli assistiti sono più donne (53%) che uomini (47%), più italiani (68%, di cui una parte di «nuovi italiani») che stranieri (32%). Il 53% ha tra i 18 e i 65 anni (quindi in piena età produttiva), il 33% anziani, il 14% minori. Le persone seguite crescono di anno in anno. Dal 2015 al 2019 l’incremento è del 31%. «Dati che – sottolinea l’analisi del Comune redatta dalla sociologa Cristina Grizzo – riflettono nella società di oggi l’emergere di nuove fragilità che non riguardano più soltanto i tradizionali “bisognosi”, ma interessano potenzialmente qualsiasi membro della comunità, in modo trasversale».

«Il covid – ha confermato l’assessore alle politiche sociali, Eligio Grizzo – ha confermato e accentuato queste fragilità che si traducono soprattutto in precarietà occupazionale, inadeguatezza del reddito, minor capacità di risparmio. E se una volta l’utenza dei servizi sociali era costituita per la maggior parte di anziani, ora la maggioranza sono gli adulti in età lavorativa». «Ci rivolgiamo ad una platea vastissima – gli ha fatto ecco la dirigente comunale del settore, Miralda Lisetto – perché oggi le fasi critiche possono riguardare tutti, anche solo temporaneamente.

La crescita del numero di coloro che si rivolgono ai servizi si deve anche al fatto che ne riconoscono l’accessibilità e la professionalità. Le persone chiedono soprattutto ascolto ed è giusto perciò che molte persone nella loro vita incrocino i servizi, che hanno saputo adattarsi ai nuovi problemi».

PROBLEMATICHE
I problemi più frequenti riguardano reddito (1362 casi), non autosufficienza (1105), famiglia (1090). Dopo queste tre macro aree, seguono salute (688), lavoro (669), casa (270), difficoltà relazionali (122), scuola e istruzione (115), dipendenze (93) e devianza (75). Le problematiche incidono in modo diverso in base a nazionalità e sesso.

Per gli italiani pesano soprattutto non autosufficienza, dipendenze, salute e relazioni; per gli stranieri istruzione, lavoro e casa. E se le donne affrontano innanzitutto criticità attinenti non autosufficienza, famiglia e reddito, gli uomini sono più alle prese con devianze, dipendenze e difficoltà d’alloggio.

INTERVENTI E AIUTI
Delle 5461 azioni di aiuto e sostegno, 3133 concernono il “servizio sociale professionale”, cioè l’opera quotidiana degli assistenti sociali di ascolto, consulenza, attività per predisporre piani personalizzati. Vi sono poi gli interventi economici (1342) e quelli per la domiciliarità (566), cioè per favorire la permanenza a casa del soggetto piuttosto che destinarlo a strutture esterne (come le case di riposo).

Sono invece 420 le azioni per residenzialità e soluzioni abitative. Vanno anche considerati, come detto, gli aiuti economici (abbattimento rette nidi, assegni familiari, bonus energia, ecc.) erogati a persone non in carico ai servizi.

C’è inoltre una novità: a breve l’ambito territoriale Noncello (Pordenone, Porcia, Roveredo in Piano, Cordenons, San Quirino e Zoppola) verrà potenziato con un’équipe esterna, formata da psicologo, avvocato, pedagogista, che affiancherà gli assistenti sociali nella gestione dei casi più delicati relativi ai minori.

COVID, BUONI SPESA, NUOVE POVERTÀ
A Pordenone come ovunque – rimarca l’analisi del Comune – l’emergenza virus ha allargato l’area delle fragilità e accentuato il legame tra povertà economica (precarietà lavorativa, reddito inadeguato, minor capacità di risparmio) e “povertà educativa”, cioè deficit di istruzione e relazioni sociali.

Un circolo vizioso rappresentato dalle persone in carico ai servizi sociali «con bassi livelli di alfabetizzazione e scolarizzazione che generano a loro volta profili professionali di basso livello, instabilità occupazionale, inadeguati standard di benessere».

Un quadro confermato dalla gestione dei buoni spesa per indigenti erogati dallo Stato ai comuni durante lo stop totale per coronavirus. Pordenone ha ricevuto 272 mila euro che hanno soddisfatto solo un quarto delle istanze. Accolte 568 su 2258 domande (per una media di 485 euro a testa).

Le altre sono state respinte per errate compilazioni, mancanza di requisiti e fondi. Il 71% dei richiedenti non era mai entrato in contatto con i servizi sociali, a riprova che il covid ha esteso l’area del disagio. In merito ai beneficiari dei bonus, il 50,5% è straniero, i naturalizzati italiani il 15% e gli italiani “storici” il 34,5%. Il 60% ha tra i 18 e i 45 anni.

ASSISTENZA DURANTE IL LOCKDOWN
Garantiti in piena pandemia i servizi assistenziali, compatibilmente con le prescrizioni anti contagio. Assicurata inoltre la consegna di spesa e farmaci a domicilio per persone in particolare difficoltà durante il lungo lockdown. Attivata pure una linea telefonica che ha offerto compagnia, supporto psicologico e monitoraggio dei soggetti in difficoltà, specie anziani soli.

Tutte operazioni realizzate in stretta collaborazione con istituzioni, protezione civile, terzo settore, associazionismo e volontariato. Non si è arrestata, inoltre, l’assegnazione degli aiuti economici per le spese essenziali come bollette e affitti.

GUIDA AI SERVIZI SOCIALI
Il Comune ha realizzato una guida cartacea ai servizi sociali. Una brochure sintetica che costituisce un primo orientamento informativo e un invito a rivolgersi al personale, ottenere ascolto ed eventualmente concordare risposte adeguate alle difficoltà.

Il vademecum è interamente finanziato dalla banca Bcc Pordenonese e Monsile. Stampato in 10 mila copie, riguarda l’ambito territoriale Noncello. La guida, anche in versione più approfondita, è disponibile su comune.pordenone.it /guidaservizisociali




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