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mercoledì , 4 Dicembre 2024

Teatro Verdi, il futuro è incerto. La Regione latita, mancano i fondi

PORDENONE – Il futuro, per il Teatro Verdi del capoluogo, è quantomai incerto.

Lo sostiene il presidente, Giovanni Lessio, in relazione al taglio dei fondi e alle “collaborazioni negate” per la latitanza della Regione.

La Camera di Commercio è socio onorario dell’Associazione Teatro Verdi fin dalla sua nascita, avvenuta 10 anni fa.

Affianca Regione, Provincia, Comune (soci fondatori) e Banca FriulAdria, anch’essa socio onorario.

“La sua presenza – spiega Lessio – aveva, e ha, uno scopo primario: quello di rafforzare il “sistema cultura” e l’identità culturale del territorio attraverso il sostegno al teatro cittadino. Peraltro, il Verdi di Pordenone negli ultimi quattro anni sta proponendosi quale veicolo di valorizzazione del mondo delle imprese locali intrecciando relazioni culturali e collaborazioni artistiche con Paesi esteri e utilizzando gli scambi culturali per creare concrete opportunità di business per i nostri imprenditori.

Il prossimo 18 novembre, in occasione dei 250 anni della realizzazione del teatro di Caterina II all’interno del Museo Ermitage di S.Pietroburgo, il nostro Teatro è stato inserito nei programmi celebrativi e offrirà un concerto del suo consulente artistico, Maurizio Baglini, alla presenza del ministro della cultura della Federazione, Vladimir Medinsky, delle più alte autorità locali e di importanti imprenditori, fra le quali il vice-presidente di Gazprom, Alexander Medvedev”.

Dunque, distinguendosi fra le altre realtà culturali locali, il Teatro si sta muovendo per cercare di creare concretamente occasioni di business e i sostegni che riceve non sono solo funzionali alla sua attività culturale, peraltro fondamentale per la città.

Riveste pertanto un significato particolarmente importante il sostegno che la Camera (26mila euro, deliberato nei giorni scorsi) ha saputo anche quest’anno garantire al Teatro, anche ma non solo perché la quota resa disponibile coincide con quella derivante dalla rinuncia degli emolumenti di alcuni componenti la Giunta.

“Ma è una positiva notizia – aggiunge Lessio – in uno scenario che preoccupa.  Anche per questa Stagione il cartellone del Teatro non annovera opere liriche pur avendo, unico in tutto il Friuli Venezia Giulia, un rappresentante della Fondazione Teatro Lirico di Trieste fra i suoi membri del Consiglio d’Amministrazione”.

“Questo aspetto stride in maniera evidente con quanto avviene ad esempio a Udine che, con il sostegno della Regione a noi mancante, ha potuto perfezionare un accordo con Trieste per rappresentare ben  due opere liriche”.

“Fondi calanti – conclude Lessio – realtà istituzionali locali in crescente difficoltà, collaborazioni negate: questo lo scenario che può mettere a rischio il futuro della cultura nel nostro territorio”.

“A tutto ciò il Teatro reagisce proponendosi sempre più come realtà culturale dinamica, aggregante, originale e di riconosciuta qualità e continuando nella sua ricerca di coinvolgimento di partner privati, attraverso collaborazioni costruite su progetti specifici e unici”.

 

 

 

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