PORDENONE – Firmato stamane, 7 giugno, dal sindaco Alessandro Ciriani e dal prefetto Maria Rosaria Laganà il «Patto per l’attuazione della sicurezza urbana».
La sottoscrizione del patto è il passaggio giuridico necessario per partecipare al bando ministeriale che finanzia la videosorveglianza ai fini della sicurezza.
In particolare, i fondi consentirebbero di installare una dozzina di telecamere ai varchi di ingresso della città che «permettono di individuare e inserire in una “black list”– spiega il comandante della polizia locale Stefano Rossi – le auto oggetto di attività investigative, o verificare macchine rubate, non assicurate o senza revisione». «Una sorta di rete, una forma di protezione importante per la città» – commenta il sindaco Ciriani.
In sostanza, un sistema di lettura e tracciabilità delle targhe collegato a livello nazionale alla polizia di Stato, naturalmente nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e ai soli fini della sicurezza.
Esclusi dunque i controlli legati alla disciplina della strada o perverificare gli accessi delle auto alle zone a traffico limitato.
E’ stato il ministero dell’Interno, sotto la guida dell’ex ministro Minniti, a dare l’opportunità di sottoscrivere «patti locali per la sicurezza» come precondizione per accedere a questi fondi per attivare i varchi di lettura targhe.
L’obiettivo del bando, che il Comune presenterà entro il 30 giugno, è proprio migliorare il livello di sicurezza tramite l’incremento delle dotazioni tecnologiche.
Qualora la città ottenesse i fondi – la “torta” complessiva a livello nazionale ammonta a 37 milioni – la cintura di telecamere attorno a Pordenone verrebbe attivata in corrispondenza dei display informativi Gsm.
Una soluzione che consente di utilizzare una linea già esistente risparmiando sotto il profilo logistico e economico.
I dettagli tecnici e sui costi, e quindi sull’entità del finanziamento da richiedere, verranno definiti nel bando, «ad ogni modo – sottolinea il sindaco – ci siamo attivati immediatamente a testimonianza che ogni qualvolta si presenta un’opportunità giuridica o economica, locale o nazionale per migliorare la sicurezza della città, noi la portiamo avanti.
Lo dimostra anche l’approvazione del nuovo regolamento di polizia municipale e l’introduzione del daspo urbano» conclude Ciriani.