Secondo uno studio recente, ogni anno in Italia ci sarebbero circa 5 milioni di italiani che rinuncerebbero alle cure dentistiche per diversi motivi mettendo, in questo modo, a serio rischio la propria salute oltre che la bellezza del proprio sorriso.
Alla base di questa criticità ci sono fattori ormai noti, dai prezzi delle cure odontoiatriche (che non tutti possono permettersi) fino alla mancanza di una sanità pubblica vera e propria nel campo, aspetto legato al precedente.
Un problema non da poco visto che, come certificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, disturbi e problematiche della bocca, se non trattate in modo corretto e nei tempi adeguati, possono portare a criticità maggiori come rischio di ammalarsi di diabete, di malattie cardiovascolari o di avere complicazioni di varia natura.
Cresce il ricorso alle cure estere
Tutto questo ha portato al noto fenomeno del turismo dentale, dall’Italia verso paesi limitrofi alla ricerca di realtà odontoiatriche più a buon mercato. Molte sono vicine al confine est italiano, come nel caso di OrthoDental Italia che si trova in Slovenia, quindi particolarmente adatti a spostamenti per chi risiede in Friuli o in Veneto.
Ma non solo Slovenia, al confine, sono tanti i viaggi per trattamenti dentistici all’estero che ogni anno gli italiani si sobbarcano per tentare di risparmiare qualcosa sulle cure visto che, nel nostro paese, per definizione la maggior parte delle cure di questo genere, quindi odontoiatriche, sono a carico del paziente come si diceva.
Basti pensare che, mediamente, ogni anno gli italiani spendono 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche, mentre il Servizio sanitario nazionale (Ssn) ne copre solo 85 milioni, lo 0,07% del totale: si parla prevalentemente di cure odontoiatriche in caso di emergenza, come ascessi, fratture dentali o sospette neoplasie.
Cure dentistiche e SSN
Quindi da questo novero resta scoperto un vasto elenco di prestazioni odontoiatriche che invece devono essere pagate direttamente dal paziente, come nel caso di impianti o otturazioni per le quali lo Stato partecipa soltanto nel caso di pazienti con particolari criticità a livello sanitario o sociale.
Tutto questo ha portato alla crescita dei viaggi all’estero per cure dentistiche cui si faceva riferimento sopra, fermo restando che anche questa evenienza presenta alcuni fattori di rischio non indifferenti.
I più riscontrati sono relativi a qualità delle cure, visto che non tutti i dentisti all’estero sono qualificati e competenti; al rispetto delle norme igienico-sanitarie, dato che in alcuni paesi possono essere meno stringenti che in Italia; ed infine ai problemi post-operatori, legate a complicazioni che si possono registrare dopo gli interventi e per le quali diventa sostanzialmente impossibile ottenere un risarcimento o una seconda opinione.