Vaccini, Sut e Capozzella (M5S) “possibili soluzioni a problemi Fiera”

PORDENONE – Se la Fiera di Pordenone non può garantire un’adeguata risposta alle esigenze di distanziamento, occorre pensare a soluzioni alternative da affidare a spazi e personale pubblici”.

Lo dichiarano i portavoce pentastellati alla Camera e in Regione FVG Luca Sut e Mauro Capozzella che intervengono nel dibattito sull’individuazione di un possibile secondo centro vaccinazioni per Pordenone, da affiancare al Polo già allestito nello spazio fieristico per l’inoculazione del siero contro il Covid.

“La Fiera non basta – riprendono i portavoce M5S – ed è piuttosto urgente risolvere il problema degli assembramenti che attualmente si creano in prossimità dell’ingresso, soprattutto in caso di maltempo. Di questa esigenza – ricordano Sut e Capozzella – il direttore generale dell’As FO, Joseph Polimeni, ha assunto consapevolezza in ritardo, per poi avviare un’indagine di mercato volta a reperire nuovi spazi idonei a seguito della proposta di comodato d’uso di un privato.

Ma prima di pensare a soluzioni da affidare a soggetti privati – sottolineano – sarebbe opportuno considerare l’impiego di spazi e personale pubblici. Per la nostra città – affermano – gli spazi di proprietà dello Stato presenti in Comina rappresenterebbero una possibilità vantaggiosa da vagliare attentamente”.

“Ritengo fattibile in questo progetto – riporta Sut, capogruppo M5S in X Commissione Camera – l’idea di coinvolgere in attività organizzative legate alla campagna vaccinale, quali l’ allestimento di strutture mobili e da campo, gli uomini della Protezione Civile e della Brigata Corazzata Ariete, questi ultimi già reduci dalla positiva esperienza di supporto al centro tamponi dell’ex deposito Giordani. L’iniziativa è attuabile non solo presso i possibili nuovi spazi pubblici da destinare alle vaccinazioni – chiosa il pentastellato – ma anche presso l’attuale Polo presente in Fiera.

“Del resto – ricorda Sut – il precedente virtuoso dell’intervento dell’Esercito a Rancio Valcuvia, in provincia di Varese, ne conferma la positiva attuabilità. “In tal senso – si avvia a concludere – sono pronto a interloquire direttamente con il commissario straordinario per l’emergenza Covid Gen. Figliuolo, allo scopo di capire in che termini il nostro territorio possa ricevere un ulteriore supporto dalle donne e dagli uomini della Brigata Ariete, sia per il supporto logistico che di personale da impiegare sul campo”.




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