Volontariato e giovani, al via la quarta edizione del Dialogo creativo

PORDENONE – Dal 6 al 27 febbraio cinque appuntamenti de “Il dialogo creativo” affrontano il tema dell’impegno nel volontariato e la partecipazione delle giovani generazioni alla vita della città: è questo il filo conduttore della rassegna pordenonese, giunta alla quarta edizione e finalizzata ad approfondire tematiche legate alla presenza di persone di origini, religioni e culture diverse in città, come conseguenza delle migrazioni.

L’iniziativa, curata da Elisa Cozzarini e Alessandra Gabelli, è promossa dall’Associazione per il commercio equo e solidale l’Altrametà, assieme all’Assessorato alla Cultura del Comune, grazie al sostegno del Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia e con il patrocinio della Provincia di Pordenone.

Il fatto che la rassegna sia cresciuta negli anni è dimostrato dall’ampia rete di collaborazioni attive sul territorio: con Cinemazero, il Circolo della Stampa di Pordenone, il Comitato Unicef Pordenone, l’associazione Voce Donna, la Carta di Pordenone e Roi onlus.

Pordenone è tra i comuni con maggiore presenza di studenti con cittadinanza straniera in Italia, con più di duemila bambini e ragazzi, oltre il 16% del totale, nelle scuole di ogni ordine e grado.

Il dialogo creativo nasce per stimolare momenti di scambio anche intergenerazionale su tematiche legate alle migrazioni, vuole ampliare il coinvolgimento dei giovani di seconda generazione, i figli degli immigrati nati o scolarizzati in Italia, e dei ragazzi italiani, per favorire una positiva interazione all’interno della comunità e lo sviluppo di una cittadinanza consapevole e solidale.

A inaugurare la rassegna, sabato 6 febbraio alle 16:45 presso la Sala Degan della Biblioteca, l’incontro dal titolo “Volontariato e guerra”, con due ospiti che hanno vissuto la guerra sulla propria pelle e che oggi guardano all’arrivo dei profughi sulla rotta balcanica con una particolare sensibilità.

Azra Nuhefendic è una giornalista di origine bosniaca. Dal 1995 vive e lavora a Trieste, collabora con Il Piccolo e l’Osservatorio Balcani e Caucaso. Nel 2011 ha pubblicato il libro “Le stelle che stanno giù. Cronache dalla Jugoslavia e dalla Bosnia Erzegovina” (Edizioni Spartaco). Ha lavorato per la radio e la TV di Belgrado fino all’inizio della guerra.

Ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il premio “Dario D’Angelo” come migliore giornalista non italiana. A dialogare con lei, una giovane per cui la guerra è un triste ricordo d’infanzia: Merisa Pilav è una studentessa al quinto anno di Medicina all’Università di Trieste. Vive ad Aviano dal 1997, quando con la sua famiglia ha lasciato la Bosnia. È impegnata nel volontariato e nel sociale.

“Il razzismo nelle immagini” è il titolo del secondo appuntamento, sabato 13 febbraio, sempre alle 16.45 in Biblioteca: sarà una conversazione sul potere delle immagini, che possono veicolare messaggi molto potenti, rafforzando la paura del diverso, gli stereotipi, oppure possono contribuire a smontarli. Gli ospiti saranno Marta Meloni dell’Associazione Africa e Mediterraneo di Bologna, il fumettista Pierluca Galvan e il vignettista e grafico pordenonese Marco Tonus.

Sabato 20 febbraio il terzo appuntamento de “Il dialogo creativo” è dedicato a un tema caro alla rassegna, quello del superamento delle discriminazioni. Antonio Dikele Di Stefano, ragazzo milanese con la pelle nera, star dei social network, presenterà il suo secondo libro, Prima o poi ci abbracceremo, in uscita per Mondadori proprio nei giorni della rassegna.

Il suo primo libro Fuori piove dentro pure, passo a prenderti? è scritto con il linguaggio di Facebook, con frasi brevi, a effetto, che tra i giovanissimi vanno per la maggiore. Si confronterà con lui Walter Citti, componente del Garante dei diritti della persona della Regione Friuli Venezia Giulia.

A concludere la rassegna due proiezioni del film Sarà un paese, del regista romano Nicola Campiotti, a Cinemazero il 26 febbraio alle 20:45 per il pubblico, sabato 27 la proiezione è dedicata alle scuole. Nel film, Campiotti e il fratello di dieci anni affrontano un viaggio in Italia, alla ricerca di un nuovo linguaggio, per restituire un senso alle parole. Incontrano volti, luoghi, realtà dolorose e memorie storiche, in un percorso di formazione ed esplorazione immaginaria. Al confine tra documentario e finzione, il film racconta le speranze dell’Italia che sarà.

Tutti gli incontri e le proiezioni della rassegna a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Quest’anno, inoltre, “Il dialogo creativo” promuove un concorso di scrittura per ragazzi in memoria di Touria e Hiba, uccise dal marito e padre a Pordenone nel 2015.

Le informazioni e il modulo per la partecipazione sono scaricabili al seguente link:
www.comune.pordenone.it/ildialogocreativo.




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