PASIANO – La Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro organizzata dall’Anmil che si è svolta oggi, 19 ottobre, a Pasiano di Pordenone, grazie alla sinergia con l’amministrazione Amadio, l’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia ha messo in luce un quadro ancora preoccupante con un incremento degli incidenti mortali in provincia, un leggero calo degli infortuni e delle malattie professionali, ma i numeri sono ancora preoccupanti, tanto che proprio ieri la presenza di un gran parterre di amministrazioni, uomini della politica, forze dell’ordine, sindacati a fianco dell’Anmil porta a dire che la meta degli incidenti zero sui luoghi del lavoro è ancora molto lontana. Preoccupano i subappalti con piccoli imprenditori stranieri, ma anche l’uso del cellulare alla guida che provoca incidenti, come del resto gli auricolari nei ragazzi che creano un ambiente ovattato e li mettono a rischio mentre vanno al lavoro.
FORNASIERI: APPELLO ALLE PARTI SOCIALI
“Noi siamo vittima di un sistema che deve cambiare, che sta cambiando, ma ha ancora davanti una lunga strada da percorrere – ha dichiarato il presidente provinciale Anmil, Claudio Fornasieri – Per fare questo abbiamo bisogno della collaborazione di tutte le parti sociali insieme con Confindustria, Confartigianato, Confagricoltura e di tutte le nostre istituzioni. E proprio qui, oggi, le vediamo le istituzioni che partecipano convintamente con la fascia tricolore poiché sono partner Anmil nella battaglia per annullare gli incidenti”.
Fornasieri ha ringraziato i consiglieri regionali precedenti “perché il Friuli Venezia Giulia è una delle poche, se non l’unica, regione in Italia che stanzia risorse alle associazioni come Anmil, per fare prevenzione, affinché aumenti la consapevolezza nelle giovani generazioni”. E poi il commento dei dati Inail elaborati dall’Anmil da gennaio ad agosto 2025 rispetto all’anno precedente nello stesso periodo. I mortali passano da quattro a cinque, gli infortuni denunciati sono 2403, mentre l’anno precedente erano 2455, un calo leggero del 2,1%, calano anche le malattie professionali denunciate da 207 a 201 con un meno 2,9%
“Gli infortuni mortali denunciati – riferisce Fornasieri – riscontrano un aumento rispetto all’anno precedente, ci sono state cinque vittime, un dato che ci fa riflettere che ci dice che dobbiamo continuare a perseverare nella prevenzione come da tempo l’Anmil fa entrando nelle scuole, con le proprie testimonianze per prevenire accadimenti tragici”.
PASIANO DI PORDENONE: COMUNE CON IL CASCHETTO ANMIL
“Nel 2025 siamo stati Comune col caschetto Anmil, testimonial della sicurezza e prevenzione infortuni sul lavoro – riferisce il sindaco di Pasiano di Pordenone, Marta Amadio – abbiamo condiviso attività per far conoscere Anmil e sensibilizzare la popolazione, con iniziative come l’albero dei caschetti nel periodo natalizio esposto fuori dalle mura del municipio Villa Saccomani e con lo spettacolo a Teatro “Ocjo” che ha rappresentato il tema della sicurezza in modo versatile e concreto, provocando riflessioni importanti.
La sicurezza non è un diritto astratto: è fondamento di rispetto e responsabilità per la vita e per la salute. È il modo più vero di onorare la memoria di chi ha pagato con la vita il prezzo della negligenza o della distrazione. In questa giornata di sensibilizzazione scegliamo ancora una volta dalla parte della vita, della consapevolezza, della prevenzione. Dalla parte della cultura della sicurezza di ogni lavoratore che deve partire dalla propria testa. Passeremo il testimonial ad un altro comune, ma non abbasseremo l’attenzione sulla sicurezza. Perché il lavoro deve costruire sogni, non spezzarli”.
INCIDENTI SULLE STRADE E SUBAPPALTI
L’avvocato Piera Tartara esperta in diritto del Lavoro e da sempre vicina all’Anmil ha commentato il dato preoccupante. “Siamo in risalita con gli incidenti mortali – queste le sue parole – il nuovo codice della Strada ha inasprito per l’uso del cellulare, per l’assunzione di sostanze alcoliche, droghe, ma servono più controlli e un cambiamento copernicano sulla cultura della sicurezza”. Tartara ha spiegato che come le cuffiette nei giovani possano essere foriere di incidenti in itinere, ma anche l’avvento delle auto-elettriche più silenziose che non fanno avvertire i pericoli. “Ad alzare il numero degli incidenti sul lavoro – ha puntualizzato Tartara – sono i subappalti a cascata, piccoli imprenditori spesso stranieri che non hanno la nostra cultura della sicurezza e lavoratori che non osservano le norme, senza tralasciare gli indigeni, ad esempio del settore del mobile”. Le norme ci sono, specie quelle sull’uso del cellulare alla guida con sanzioni importanti, secondo Tartara ma si assiste specie al semaforo a persone che mandano messaggi. “Questa è una pura follia – ha incalzato – perché in questo modo i tempi di reazione non sono più presenti”.
