Kronospan: Cisl, “unire gli interessi comuni e non dividere le persone”

SAN VITO AL TAGLIAMENTO – “La notizia di un investimento particolarmente importante nella Zona Industriale di Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento, da parte della ditta Kronospan, sia dal punto di vista economico, sia delle possibili assunzioni di personale, dopo periodi nei quali abbiamo assistito a crisi, chiusure, licenziamenti, è stata accolta da subito con particolare interesse”.

Così si legge in una nota firmata da Filca Cisl Pordenone e Ast Cisl Pordenone.

“Poco interessano, invece, e non potranno influenzare la nostra opinione, le eventuali “discussioni” politiche fini a sé stesse che, purtroppo, in casi di forte portata mediatica come questa, inevitabilmente si creano.

Chiaro che, per rendere esecutivo tale progetto, l’azienda dovrà rispettare tutte quelle norme igienico-sanitario-ambientalistiche vigenti, in modo da inserirsi nell’ambiente circostante a “impatto ambientale zero” anche e soprattutto nei confronti degli aggregati abitativi limitrofi e non solo”.

“Per certificare la fattibilità dell’investimento stanno lavorando ditte e periti, non ultimo quello incaricato dal comune di S Vito, per valutare ora e vigilare in futuro sulla bontà o meno dell’insediamento industriale.

Per ultima, solo dal punto di vista cronologico ma decisamente per noi prioritaria, la questione delle potenziali assunzioni. L’azienda prospetta lavoro per circa 200 persone, per le quali saremo attori principali sia nel momento dell’assunzione, nella promozione di una specifica e mirata formazione e nel prosieguo del percorso lavorativo.

Speriamo di poter coinvolgere in questo progetto anche parte di quelle persone che oggi si trovano senza lavoro, causa la crisi che ha mietuto troppe “vittime” sul versante occupazionale, reinserendole attivamente nel mondo del lavoro e restituendo la dignità che era stata loro tolta”.

“Atteggiamenti favorevoli al reinserimento lavorativo presuppongono il rispetto delle indicazioni comunitarie sulla Responsabilità Sociale d’Impresa che prevedono il rispetto degli accordi collettivi di lavoro e un confronto attivo con gli stakeholders (leggasi “territorio” e “organizzazioni sindacali dei lavoratori”), oltre all’adozione delle certificazioni in materia ambientale, quali EMAS per la gestione dei rifiuti e dell’impatto ecologico, così come, e Kronospan già lo fa, garantendo il prodotto con “sistemi di certificazione delle foreste” PEFC e Forest Stewardship Council (FSC), in linea con quanto fanno altre aziende concorrenti presenti nel Nord Italia e in Friuli Venezia Giulia.

È bene ricordare che le aziende di produzione del pannello utilizzano anche e soprattutto legno riciclato e scarti di legno (imballaggi, armature e pannelli per l’edilizia, ecc.) per ridurre – nei confronti dell’ambiente – l’impatto complessivo dell’industria dell’arredamento, che è ben presente in regione, con 22.000 occupati, 2.400 aziende, un fatturato di settore vicino al 20% del totale manufatturiero regionale (come testimonia Cluster Arredo FVG), con valori di export attorno a un miliardo e 300 milioni di euro (2020)”.

“Ci auguriamo – conclude la nota della Cisl – che la politica favorisca un dialogo tra le associazioni di categoria (industriali e sindacati), i comitati territoriali e una realtà industriale che vuole investire nel nostro territorio, per unire gli interessi comuni e non per dividere le persone”.
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