Tre nuovi insediamenti industriali a Ponte Rosso entro il 2021

SAN VITO AL TAGLIAMENTO – Tre nuove aziende – di cui due multinazionali – si insedieranno entro il 2021 nel Pordenonese, in zona industriale Ponte Rosso. L’investimento complessivo sarà di circa 600 milioni di euro con una ricaduta occupazionale di oltre 600 unità.

Le nuove iniziative industriali sono state presentate durante un incontro tra il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, i segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL, Flavio Vallan, Cristiano Pizzo e Roberto Zaami, e il Presidente e il Direttore del Consorzio per la Zona di Sviluppo Industriale del Ponte Rosso, Renato Mascherin e Daniele Gerolin.

«Un fatto straordinario» ha detto il Presidente evidenziando l’importanza che tutto avvenga con una valutazione congiunta di Confindustria e le rappresentanze dei lavoratori. Durante lo stesso incontro, infatti, le parti sociali hanno sottoscritto un accordo territoriale di portata più ampia che prevede, tra l’altro, la possibilità di un «confronto periodico legato all’analisi sui nuovi insediamenti industriali nel Pordenonese – la cui informazione sarà data da Confindustria Alto Adriatico in sinergia con i Consorzi Industriali del territorio – e la valutazione delle iniziative intraprese sull’implemento occupazionale che comprenderà, anche, la verifica delle professionalità richieste in relazione alle tipologie delle nuove iniziative industriali».

Agrusti ha rimarcato «il valore non solo simbolico dei nuovi insediamenti industriali nel nostro territorio, pur in presenza dell’emergenza Covid. Ciò ne dimostra l’attrattività – ha aggiunto – propiziata dall’eccellente organizzazione dei consorzi industriali e dalla presenza di un sistema di alta formazione offerta dagli istituti tecnici e professionali, dagli ITS, oramai realtà strategiche, e alla sinergia tra imprese, Polo Tecnologico e Fabrica Modello».

Durante l’incontro è emerso anche che le centinaia di posti previsti potranno anche consentire la ricollocazione di personale che, a causa della crisi, potrebbe uscire dalla cassa integrazione e (passare) alla disoccupazione. Fattispecie, questa, prevista tra i punti dell’accordo territoriale. Le imprese nasceranno dentro la cultura della green economy e dell’economia sostenibile circolare, «segnale forte, per tutto il territorio, di reazione in avanti, di fronte all’imperversare di una crisi sanitaria – ha concluso Agrusti – a cui ha fatto seguito un pericoloso rallentamento dell’economia».

Gli incontri periodici tra Confindustria Alto Adriatico e i Sindacati, che hanno espresso soddisfazione per il livello di informazione e approfondimento espresso nel meeting in Ponte Rosso, costituiranno la sede deputata per l’eventuale coinvolgimento delle Istituzioni, in particolare dei competenti Assessorati della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per il coordinamento e la promozione delle politiche del lavoro.




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