PORDENONE – Nel Pordenonese gli effetti del rallentamento economico non hanno avuto ancora ricadute apprezzabili, non almeno sul presente, non almeno generalizzabili. Sono il legno-arredo e il futuro a destare qualche preoccupazione tra gli imprenditori (420) intervistati nell’ambito dell’indagine congiunturale trimestrale sul Pordenonese condotta dalla CCIAA di PN-UD che ha raccolto ed analizzato i dati del periodo ottobre/dicembre 2019 e le previsioni per il primo trimestre dell’anno.
«Dopo otto trimestri consecutivi di variazioni positive della produzione industriale in Italia, gli ultimi due del 2018 hanno fatto registrare rispettivamente lo 0% e -0,1% tendenziale – ricorda il presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine Giovanni Da Pozzo riferendosi al dato grezzo. Il vento non spira più come qualche mese fa anche se il quadro non è del tutto chiaro, eventuali effetti li potremo comprendere meglio tra qualche mese».
«Intendiamoci – approfondisce poi il vicepresidente Giovanni Pavan – gli indicatori del manifatturiero sono ancora in crescita, purtroppo il saldo nel confronto tendenziale è negativo. Si cresce, sì, ma meno di un anno fa e non siamo in grado di comprendere quanto quest’inerzia potrà durare.
E anche gli indizi sul breve termine, seppur dentro un perimetro di crescita, evidenziano qualche sofferenza e/o rallentamento che dir si voglia. Il fatturato estero, ad esempio, è calato di un punto e mezzo rispetto al trimestre precedente.
E c’è anche una flessione degli ordini. Al livellamento verso il basso contribuisce la negatività di tutti gli indicatori del legno-arredo (fatturato giù di quasi dieci punti). In controtendenza invece, e non è questione di poco conto, anche nello stesso legno-arredo, l’andamento dell’occupazione cresciuta complessivamente nel manifatturiero del 2,6% contro lo 0,9% del trimestre precedente, un quadro che gli stessi imprenditori descrivono a tinte chiare visto che l’80% degli intervistati prevede stabilità e gli ottimisti (aumenti superiori al +2%) rappresentano quasi il 19% del campione».
Manifatturiero
Consuntivo: Il settore evidenzia ancora un andamento complessivo di crescita; infatti le variazioni tendenziali (cioè rispetto ad analogo periodo dell’anno precedente) dei principali indicatori sono positive. Come nel terzo trimestre, però, si riscontra un rallentamento rispetto ai valori osservati nella prima metà del 2018. In dettaglio: la produzione aumenta del +1,0% (nel precedente trimestre era +1,2%), il fatturato totale del +1,2% e il fatturato estero del +3,4% (entrambi i valori appaiono in frenata rispetto al trimestre precedente, quando erano pari rispettivamente a +2,7% e a +4,9%). Peggiora ulteriormente la dinamica degli ordini, che nel complesso sono stabili, con quelli interni che registrano un -0,3% e quelli esteri un +0,5% (nel trimestre precedente era +2,8%).
L’unico dato in ripresa è quello dell’occupazione che arriva al +2,6% (contro il +0,9% del trimestre precedente).
Su buoni livelli il grado di utilizzo degli impianti che si attesta al 74% e sfiora l’85% nelle imprese di dimensioni maggiori (oltre i 50 addetti). Risulta sempre molto significativa la propensione all’export: la quota di export sul totale fatturato dalle imprese manifatturiere è infatti pari al 51% (supera il 77% nella meccanica e l’86% nella grande industria).
Previsioni: Per quanto riguarda le previsioni per il primo trimestre del 2019 si osserva una situazione di sostanziale stabilità, con oltre il 40% degli intervistati che si attendono indicatori stazionari. Da segnalare però una prevalenza di imprenditori pessimisti sugli ottimisti: infatti, per fatturato e ordini, la percentuale di coloro che prevedono diminuzioni oltre il -2% supera di oltre 8 punti percentuali quella di chi prevede una crescita maggiore del +2%, mentre per la produzione tale divario eccede gli 11 punti percentuali.
Si differenziano le aspettative relative all’occupazione per la quale circa l’80% dei rispondenti prevede stabilità e gli ottimisti (aumenti superiori al +2%) rappresentano quasi il 19% degli intervistati.
Sottosettore legno-arredo: sul rallentamento della crescita del manifatturiero, anche in questo trimestre, incide molto la dinamica del legno-arredo che registra tutti dati negativi rispetto ad un anno fa. Nel dettaglio: la produzione cala al tasso del -1,1%, il fatturato del ‑5,4%, gli ordini interni del -1,3%, quelli esteri del -0,3% e il fatturato estero addirittura del ‑9,8%. L’unico dato in crescita è l’occupazione che aumenta del +4,1%.
Sottosettore metalmeccanica: decisamente migliore la performance della metalmeccanica, sottosettore in cui, rispetto ad un anno fa, spiccano la crescita del fatturato totale pari a +7,6% e di quello estero pari addirittura a +10,9%. La produzione cresce del +3,3% e l’occupazione del +2,4%. Risulta invece stabile il livello degli ordini con quelli esteri al -0,6% e quelli interni al ‑0,4%.
Commercio al dettaglio
Consuntivo: il trend delle vendite è in linea con quello del trimestre precedente; infatti nel quarto trimestre viene segnalato un aumento al tasso del +2,0% rispetto allo stesso trimestre del 2017 (nel precedente trimestre era +1,8%). L’occupazione si conferma in calo al tasso del -1,9%. Infine i prezzi di approvvigionamento e di vendita crescono entrambi al tasso del +1%.
Previsioni: Quasi il 54% degli imprenditori intervistati si esprime nel senso di una stabilità delle vendite. Tra gli altri imprenditori si osserva una decisa prevalenza di pessimisti – coloro che si attendono un tasso in calo di oltre il -2% – sugli ottimisti – che prevedono incrementi oltre il +2% -; infatti i primi superano i secondi di circa 16 punti percentuali.
Costruzioni
Consuntivo: dopo anni di fortissima crisi, nel corso del 2017 si è registrato più di un segnale di risveglio del settore. Anche il quarto trimestre del 2018 evidenza variazioni positive dei principali indicatori. Soprattutto il fatturato si mantiene a livelli di crescita elevati: +6% rispetto al quarto trimestre del 2017. Positivi anche i dati delle commesse e della produzione che aumentano del +2,8% e del +3,3% rispettivamente.
L’occupazione, in calo costante per un decennio, stenta a ripartire e cresce al modesto tasso del +0,6%.
Previsioni: per il primo trimestre del 2019 circa il 60% degli intervistati si attende una sostanziale stabilità di tutti gli indicatori presi in esame (produzione, fatturato, commesse); purtroppo però si rileva anche una prevalenza dei pessimisti (oltre il 23% degli intervistati) sugli ottimisti (che rappresentano, a seconda degli indicatori, percentuali comprese fra il 10 e il 18%).