“Complimenti a Lovisa, a tutta la società, alla squadra e a tutto lo staff tecnico per aver mantenuto Pordenone in serie B. Ora sediamoci attorno a un tavolo per fare in modo che i ramarri possano tornare a casa”.
Walter De Bortoli attraverso le colonne de Il Gazzettino di Pordenone indossa sia i panni del tifoso che quelli dell’amministratore e guarda con ragionato ottimismo a un futuro neroverde-biancorosso, colori della squadra e della città. L’assessore comunale con deleghe ai lavori pubblici (con esclusione della viabilità), servizi tecnici, manutenzione impianti, patrimonio e demanio e, non ultimo, allo sport confessa di non essere mai stato pessimista sulla conclusione della stagione sportiva del Pordenone, nemmeno nei momenti più critici.
“Ora – afferma infatti – lo posso dire senza pregiudizi di ordine scaramantico: non ho mai temuto un ritorno in C dei ramarri. Sono sempre stato convinto che l’organizzazione societaria che Mauro Lovisa e soci hanno saputo creare avrebbe trovato una soluzione per uscire anche dalla situazione critica creata dal diffondersi dei contagi da Covid. Il Pordenone ha una struttura da serie A e sono certo che un giorno ci arriverà. Me lo ha ampiamente dimostrato anche per come sa gestire e valorizzare il De Marchi, struttura già da serie A dopo la ristrutturazione effettuata dal Comune e lasciata a disposizione del sodalizio”.
De Bortoli ritiene necessario un ritorno a casa dei ramarri.
“Il Teghil -premette – è stata un’ottima soluzione alternativa. Purtroppo il diffondersi del Covid ha costretto le squadre a giocare in stadi vuoti a porte chiuse. Sono certo che i tifosi neroverdi avrebbero seguito i loro beniamini anche a Lignano se avessero potuto e mi auguro che lo possano, anzi che lo possiamo, fare nel prossimo futuro. L’obiettivo finale però deve essere il rientro della squadra nei confini comunali. Perché ciò possa accadere bisogna seguire un percorso ben definito. Il sindaco Alessandro Ciriani e io stesso abbiamo più volte ripetuto che la costruzione di un nuovo stadio a Pordenone dovrà essere necessariamente finanziata da privati. Questo – precisa – non significa che il Comune farà da spettatore e sono altrettanto convinto che nemmeno la Regione resterà estranea a un eventuale iniziativa volta a dotare la nostra città di un impianto come quelli realizzati a Udine e Trieste. Il finanziamento, in realtà, a mio avviso, è un falso problema. Sono certo che nei piani di rilancio dell’economia nazionale, recovery fund compreso, un occhio di riguardo verrà riservato allo sport che contribuisce allo sviluppo di una società migliore. Non vorrei – è il ragionato timore di De Bortoli – che, presentandosi l’opportunità di usufruire di eventuali futuri finanziamenti o prestiti (vedi credito sportivo, ndr) per la costruzione di nuovi impianti, Pordenone si trovasse impreparata. Per questo invito ancora una volta Mauro Lovisa e soci a presentarsi in Comune per indicarci l’area che intenderebbero acquisire per la costruzione del nuovo stadio. Insieme potremmo lavorare a un progetto di fattibilità concordato. Una volta raggiunto un accordo sostenibile il Comune stesso potrebbe accompagnare la società nel percorso per ottenere i finanziamenti necessari. Il Comune, come spesso ripetuto – ha confermato ancora una volta De Bortoli – si prenderà poi carico della realizzazione delle necessarie opere di supporto”.