PORDENONE – Sono stati resi noti i risultati al 30 settembre 2016 del Gruppo Crédit Agricole Cariparma, che confermano la sua posizione di solidità e la costante capacità di produrre risultati positivi, mantenendo livelli adeguati di patrimonio e liquidità.
Il Gruppo Crédit Agricole Cariparma ha conseguito nei primi nove mesi del 2016 un risultato netto pari a 189 milioni di euro (sostanzialmente stabile rispetto ai 192 milioni di utile nello stesso periodo del 2015), trainato anche dalla continua flessione del costo del credito (-18% rispetto al 2015).
Si evidenzia una progressione dei risultati trimestrali con un forte incremento dell’utile netto nel terzo trimestre a quota 67 milioni di euro (+30% T3-16 vs T3-15). L’efficienza si conferma su buoni livelli con un cost/income al 56%.
Le masse intermediate del Gruppo Crèdit Agricole Cariparma, a settembre 2016, salgono a 141 miliardi di euro (+6% a/a). In crescita gli impieghi verso la clientela, pari a 35 miliardi (+3% a/a), trainati dalla produzione di mutui casa che aumentano del 7% nel 2016.
Nel settore AgriAgro prosegue la crescita del Gruppo sia negli impieghi (+2% a/a), sia nel numero di clienti (+5% a/a).
La raccolta totale si attesta a 104 miliardi di euro (+7% a/a) e vede in crescita sia quella diretta a 38 miliardi (+2% a/a), sia quella indiretta (65 miliardi, +10% a/a), con un’ottima performance di quella gestita che tocca quota 27 miliardi (+10% a/a).
La solidità patrimoniale si conferma su livelli adeguati, con un Common Equity Tier 1 all’11,3% e un Total Capital Ratio al 13,3%. La liquidità del Gruppo si posiziona a livelli più che soddisfacenti, con un indicatore LCR pari al 111%.
Nel corso del 2016 sono stati acquisiti circa 85 mila nuovi clienti, con una crescente incidenza delle acquisizioni web, arrivate al 12% del totale clienti privati. In aumento del 13% anche il numero di download di Nowbanking, la app di mobile banking per smartphone e tablet, rispetto al 2015.
Il Gruppo continua i suoi importanti investimenti nell’area digitale, che rappresentano uno dei pilastri fondamentali del Piano a Medio Termine da 625 milioni di euro entro il 2019.