Si è tenuta nella sede della Fondazione Friuli (ex CRUP) la celebrazione del 25° di attività, associando questa importante ricorrenza al 40° del terremoto e all’avv. Antonio Comelli, che ne fu fondatore e primo Presidente, oltre che essere riconosciuto come uno dei protagonisti più autorevoli, per capacità e rigore morale, della storia recente del Friuli Venezia Giulia e del post-terremoto del 1976, meritandosi l’appellativo di “Presidente della ricostruzione”.
Durante la cerimonia ha avuto luogo lo scoprimento del busto a lui dedicato, alla presenza del Presidente della Fondazione Friuli Lionello D’Agostini, di Franco Iacop, Presidente del Consiglio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Alberto Felice De Toni, Rettore dell’Università degli Studi di Udine e di Giuseppe Guzzetti, Presidente ACRI – Associazione di fondazioni e di Casse di Risparmio SpA e Fondazione Cariplo, concordi nel sottolineare l’importanza di un «gesto eloquente rivolto alla persona che ha ricostruito il Friuli e messo in piedi un vero e proprio “Modello Friuli”, sostenuto da valori preziosi come il rigore morale, la correttezza, l’equilibrio, l’umanità e il massimo impegno, grazie ai quali l’Italia ha potuto esibire al mondo una ricostruzione pienamente riuscita.».
Era presente anche un folto pubblico: rappresentanti di Istituzioni vicine alla Fondazione, ma anche familiari, parenti e amici, che con la loro presenza hanno voluto ricordare il papà, l’amico, il compagno di avventura professionale e politica, la persona su cui tutti, nella sfera privata e pubblica, hanno sempre potuto contare, soprattutto nei momenti più difficili.
Il Presidente D’Agostini, ha quindi ripercorso le tappe fondamentali dei 25 anni di vita della Fondazione, partendo dal sistema nazionale delle fondazioni bancarie, per passare alla nascita, nel 1992, della Fondazione CRUP (con illustrazione dell’attività istituzionale, del patrimonio e dei rapporti con il territorio), fino ad arrivare alle ultime modifiche statutarie che ne hanno determinato il cambio di denominazione.
“Considerata la concomitanza – ha commentato il Presidente D’Agostini – dei due anniversari, il 25° del nostro Ente e il 40° del terremoto con l’inizio della ricostruzione, in cui la figura di Comelli spicca come protagonista, abbiamo inteso rendergli omaggio con un gesto simbolico, ma duraturo: un busto in bronzo, opera dell’artista Alberto Fiorin, coadiuvato nel lavoro dalla moglie, che ringraziamo per il risultato che hanno saputo ottenere. E ringraziamo i familiari dell’avv. Comelli per il supporto fornitoci con materiale utile alla realizzazione dell’opera e del fascicolo in distribuzione.
Quanto al cambio di denominazione ha sottolineato che “Abbiamo ritenuto che Fondazione Friuli rappresenti un nome evocativo fortemente identitario e inclusivo, che rafforza il radicamento sul territorio in una visione unitaria e riassuma una storia, una cultura, una tradizione di valori forti di cui va fiero il nostro popolo in ogni angolo della terra ove l’emigrazione antica e attuale ha portato i suoi figli.”.