SAN VITO AL T. – “Spingeremo moltissimo la digitalizzazione perché siamo convinti che per difendere la manifattura, la grande industria navalmeccanica italiana, occorra aggiungere distintività a quello che facciamo, essere in grado di integrare i grandi scafi offrendo sempre di più ai nostri clienti, evitando di fermarsi ai soli sistemi di automazione; questo darà tantissimo futuro a Fincantieri”.
Così, in mattinata del 13 febbraio, alla LEF di San Vito al Tagliamento, Pierroberto Folgiero, amministratore delegato del gruppo navale in una pausa della visita all’azienda digitale modello promossa da Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico, alla quale hanno partecipato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il parlamentare di FdI, Emanuele Loperfido e il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani.
Folgiero, dopo aver ringraziato Agrusti per l’opportunità della visita «in un luogo di cui ho spesso sentito parlare», ha precisato che la digitalizzazione del gruppo, approvata lo scorso dicembre dal CdA, inizierà dai cantieri e proseguirà nella fase di esecuzione dei lavori.
«Con – ha sottolineato – la voglia di essere pionieri anche nella robotizzazione delle attività a basso valore aggiunto che in Italia non riusciamo ancora a fare».
Proprio in quest’ottica Folgiero, riferendosi agli specifici expertise di LEF, ha detto che Fincantieri potrà fare molto di più: «La mia grandissima convinzione è che più digitalizzeremo la capacità navalmeccanica, più saremo a prova di futuro».
Anche in tema di prevenzione agli infortuni – LEF è sede della Scuola sulla Sicurezza voluta proprio da Confindustria Alto Adriatico – l’ad di Fincantieri, al quale il DG dell’azienda digitale modello, Marco Olivotto, aveva poco prima sintetizzato i plus di LEF stessa – ha richiamato i temi della modernizzazione sostenendo che «digitale e automazione sono leve che su temi dove non si possono fare compromessi, come quello della sicurezza, avranno un grandissimo valore aggiunto».
Una visita molto importante, quella di oggi, secondo il ministro Ciriani perché «permette di confermare che la nostra provincia e la manifattura sono una cosa sola: Zanussi non è sorta qui per un caso, qui c’è una tradizione di contadini divenuti nel tempo artigiani e poi piccoli o grandi imprenditori».
Ciriani ha aggiunto inoltre che «in questi anni, a questa moderna manifattura il Presidente Agrusti, assieme alla politica, ha cercato di dare tutte le risposte necessarie in tema di infrastrutture e formazione; una di esse è proprio il luogo in cui ci troviamo, la LEF, il futuro». Il ministro ha ricordato che su questi temi, nel tempo, è sempre esistita una collaborazione trasversale «perché c’è visione unanime».
Ciriani ha voluto inoltre sottolineare l’importanza simbolica della visita dell’amministratore delegato di Fincantieri: «Talvolta immaginiamo le parti di questa regione in conflitto e siamo indotti a ritenere lo sviluppo delle attività legate al mare non interessanti per la filiera che si ferma al retroporto; in realtà, come testimoniato da altri esempi (Marine Interiors NdA) la filiera è molto lunga.
Lo sviluppo futuro del porto di Trieste – ha concluso al proposito – riguarda tutta la regione e tutte le attività legate alla portualità sono strategiche anche per chi abita in pedemontana. Può sembrare paradossale ma è così».