PORDENONE – «L’analisi dei dati del primo trimestre 2023 e le previsioni per il secondo, sia pur con qualche minimo distinguo, fotografano un quadro di crescita e stabilità dell’industria regionale ribadito dalle previsioni per i prossimi mesi. Ciò avviene all’interno di un più ampio scenario macroeconomico di incertezza e complessità di cui anche in FVG si deve tenere giusto conto: l’economia tedesca in sofferenza, la perdita del mercato russo e i problemi che con la Cina, fatti salvi alcuni comparti, potrebbero presto manifestarsi».
E’ il commento del presidente di Confindustria FVG, Pierluigi Zamò, all’indagine congiunturale relativa al 1° trimestre 2023 (e previsioni sul 2°).
«La flessione tendenziale della produzione trova ragione in fattori concomitanti quali la carenza di materie prime – che nel 2022 ha raggiunto picchi di preoccupante intensità – e il progressivo aumento del costo del denaro che ha spinto le imprese a una gestione più oculata dei magazzini; una tendenza, questa, che dovrebbe attenuarsi nel medio periodo come attestato dai dati congiunturali.
Positivo è il giudizio sull’andamento degli ordini nel mercato interno, segno che alcuni settori che in passato avevano sofferto maggiormente, si stanno rivitalizzando. Opportuno in questa fase, anche per le ragioni macroeconomiche citate, monitorare l’andamento dell’export che nel confronto congiunturale ha segnato un rallentamento ma che tendenzialmente, al contrario del sistema Italia – che flette – ha confermato la propria crescita. In aumento anche il tasso di occupazione, interessata più in generale da un periodo di stabilità ottenuta anche grazie agli interventi posti in essere al suo sostegno».
«Soddisfano anche le previsioni di investimento per i prossimi mesi su digitalizzazione, sostenibilità ambientale e formazione: le tematiche green stanno acquisendo sempre maggiore centralità nelle politiche di investimento e sviluppo del sistema produttivo della nostra regione perché i consumatori – non è certo l’unica ragione ma è senz’altro una delle più segnalate assieme a quella dei criteri di valutazione legati al credito – hanno maturato nuove sensibilità. In ragione di ciò, nel lessico aziendale, stanno acquisendo sempre maggiore importanza verbi come riciclare e rigenerare».
«Digitalizzazione e formazione, ancorché opportunità da cogliere rapidamente e sulle quali Confindustria FVG punta molto anche con lo sviluppo del sistema degli ITS, sono priorità ineludibili per le nostre imprese; unite alla sostenibilità ambientale, potranno infatti contribuire all’incremento della competitività dell’industria regionale e alla qualità di vita dei cittadini».
Il dettaglio dei principali indicatori congiunturali, rispetto al 4° trimestre 2022, indica che:
• la PRODUZIONE industriale manifesta un leggero incremento dello 0,5% nel periodo, rispetto al +10,7% del trimestre precedente, un dato tutto sommato neutrale rispetto agli effetti del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, usuali Paesi clienti della nostra industria regionale.
• le VENDITE evidenziano, nel trimestre considerato, un ulteriore incremento del 1,4%, dopo il +6,6% registrato nel 4° trimestre 2022. Relativamente al mercato domestico queste evidenziano una crescita del 5,6% (rispetto al +7,8% del 4° trimestre 2022) mentre, per il mercato estero assistiamo ad un suo leggero decremento pari al -1,6% rispetto al +6,3% del 4° trimestre 2022;
• i NUOVI ORDINI manifestano un significativo incremento nella loro crescita –nel trimestre in considerazione, pari al 13,9%, contro il 7,3% del 4° trimestre del 2022;
• l’OCCUPAZIONE continua a mantenersi stabile, registrando altresì un lieve incremento, stabilità ottenuta anche grazie agli interventi posti in essere al suo sostegno.
L’esame dei principali indicatori tendenziali riscontra che nel primo trimestre 2023, confrontato con lo stesso periodo del 2022:
• l’andamento della PRODUZIONE industriale continua leggermente a decrescere, attestandosi al -5,4% dell’indicatore tendenziale, rispetto al -2,9% del 1° trimestre 2022;
• le VENDITE globali si incrementano lievemente, registrando, nel 1° trimestre 2023, un indicatore tendenziale positivo, pari al +2,5%, rispetto al +3,2% del 1° trimestre dell’anno precedente (doppiamente positivo se si tiene in considerazione il conflitto in corso in Europa): effetto soprattutto, delle vendite estere (+11,2% rispetto al 10,2% del 1° trimestre 2022), in quanto l’indicatore delle vendite Italia (-6,3% contro il -5,2% del 1° trimestre del 2021) registra invece una sua contrazione.
• analogamente, anche l’indice tendenziale dei NUOVI ORDINI evidenzia la conferma del trend positivo già avviato nei trimestri precedenti, con una sua stabilizzazione positiva (+2,8% rispetto +3,1% del 1° trimestre 2022).
I dati previsionali per il 2° trimestre 2023 evidenziano la positività delle previsioni sull’andamento della PRODUZIONE INDUSTRIALE, in quanto il 18% degli intervistati prevede un incremento della stessa, il 71% ne prevede l’assestamento, e l’11% pronostica una sua contrazione (nella rilevazione precedente era solo il 2% che ne prevedeva la sua riduzione), nonostante le problematiche geopolitiche precedentemente citate.
Per quanto riguarda la domanda, scomponendola tra interna ed estera, il 12% degli intervistati prevede un incremento della DOMANDA INTERNA, il 74% il suo assestamento e il 14% una sua riduzione. Circa la DOMANDA ESTERA, il 22% ne prevede il suo incremento, con il 63% che ne prevede il suo assestamento. Analogamente al dato relativo alla domanda interna, il 15% ne prevede la contrazione.
Trend leggermente meno positivi rispetto a quelli della rilevazione trimestrale precedente.
Relativamente all’OCCUPAZIONE, questa registra una previsione di incremento per il 14% degli intervistati, dato senz’altro positivo rispetto al 7% della rilevazione precedente.