UDINE – La Fondazione Friuli sostiene la residenzialità dei medici specializzandi provenienti da fuori regione del Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine. Per ognuna delle 23 Scuole di specialità mediche è stato individuato, se presente, lo specializzando residente fuori regione, immatricolato nel 2023, che ha ottenuto il miglior punteggio nel concorso di ammissione e mantenuto l’iscrizione al secondo anno. Risultano così 13 i beneficiari del contributo. L’iniziativa verrà riproposta il prossimo anno con gli stessi criteri.
Il progetto della Fondazione Friuli è stato illustrato oggi, a Palazzo Antonini Stringher a Udine, durante il “Welcome day” per gli iscritti al primo anno delle 24 Scuole di specializzazione (mediche e
non) del Dipartimento di Medicina. Complessivamente le Scuole contano
578 iscritti (276 da fuori regione), di cui 112 al primo anno (58 da fuori regione) dell’anno accademico in corso.
Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri: il rettore, Roberto Pinton, il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini; il direttore del Dipartimento di Medicina, Leonardo Alberto Sechi, il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, Denis Caporale, e la delegata delle Scuole di specializzazione di medicina, Tiziana Bove.
«Come previsto dall’accordo di programma, la Fondazione, con questa lungimirante iniziativa – ha detto il rettore Roberto Pinton –, vuole contribuire concretamente a favore della formazione dei medici specializzati, rafforzando l’attrattività delle Scuole e agevolando la permanenza nel territorio, in particolare a Udine».
Il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, ha spiegato che «questo contributo si inserisce nella convenzione attraverso cui la Fondazione Friuli sostiene con 800mila euro l’Ateneo friulano in tantissimi ambiti.
Per la prima volta è previsto un contributo per le spese che affrontano gli specializzandi in Medicina provenienti da fuori regione, perché vogliamo agevolare la capacità di attrarre giovani figure per una formazione di eccellenza, sperando che poi – ha sottolineato Morandini – possano trovare il loro futuro professionale proprio qui da noi andando a compensare la scarsità di figure mediche a fronte delle mutate esigenze socio-sanitarie della nostra comunità».
Il direttore del Dipartimento di Medicina, Leonardo Alberto Sechi, ha espresso, «a nome di tutto il Dipartimento, profonda gratitudine alla Fondazione per l’intervento a sostegno dei medici specializzandi che accedono alle nostre Scuole di specializzazione. Come è noto, con l’attuale modalità di accesso alla formazione medica specialistica si assiste, su tutto l’ambito nazionale, ad un numero elevatissimo di borse di studio non utilizzate, nonché a numerose rinunce successive alla prima immatricolazione.
In questo ambito, le sedi periferiche come la nostra, pur a fronte di percorsi formativi di elevato livello qualitativo, subiscono una particolare penalizzazione. È quindi da ritenersi di grande rilevanza – ha evidenziato Sechi – l’intervento della Fondazione a sostegno della residenzialità degli specializzandi di provenienza extraregionale».
Le Scuole di specializzazione del Dipartimento di Medicina
Le 24 Scuole di specializzazione di area sanitaria (ad accesso riservato ai medici e ai non medici) sono corsi universitari post laurea a numero programmato cui si accede tramite concorso. Al termine del percorso formativo si acquisisce il titolo di specialista nel settore disciplinare specifico.
Le 23 Scuole per laureati in Medicina e chirurgia sono: Anatomia Patologica, Anestesia, rianimazione e terapia del dolore, Cardiochirurgia, Chirurgia maxillo-facciale, Chirurgia generale, Dermatologia e venereologia, Ematologia, Geriatria, Ginecologia e ostetricia, Igiene e medicina preventiva, Malattie infettive e tropicali, Medicina d’emergenza-urgenza, Medicina interna, Medicina dello sport e dell’esercizio fisico, Neurologia, Oftalmologia, Oncologia medica, Ortopedia e traumatologia, Patologia clinica e biochimica clinica, Pediatria, Psichiatria, Radiodiagnostica, Reumatologia.
È inoltre attiva la Scuola in Patologia clinica e biochimica clinica con accesso riservato a soggetti in possesso di titolo di studio diverso dal titolo dalla laurea in Medicina e Chirurgia.
Il Welcome
Nel corso dell’evento sono stati spiegati tutti gli aspetti pratici della vita del medico specializzando. Sono intervenuti: Carlo Moreschi, Martina Lorenzoni, Katia Snaidero, Teodolinda Giusto e Valentina Cocianni del Dipartimento di Medicina; Margherita Menichincheri dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, e Giuliana Di Brazzà, della biblioteca medica dell’Ateneo. Hanno inoltre portato la loro testimonianza Stefano Marcante, medico specializzando in medicina interna, e Francesco Meroi, medico specialista in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore. Il direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia generale, Vittorio Bresadola, ha quindi illustrato attività, caratteristiche e potenzialità del Centro di simulazione e alta formazione (Csaf) che dirige.