9.9 C
Pordenone
lunedì , 10 Febbraio 2025

Giornata del Ricordo: tutti gli eventi in programma

PORDENONE – Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana che si celebra il 10 febbraio di ogni anno per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Anche quest’anno il Comune di Pordenone ha organizzato un fitto programma di iniziative che coinvolgono tutta la città.

Lunedì 10 febbraio 2025 alle ore 10.00 nel cortile dell’ex Provincia di Pordenone in corso Garibaldi ha avuto luogo la deposizione della corona presso la lapide in ricordo dei martiri delle foibe.

​Sono intervenuti il vicesindaco reggente di Pordenone Alberto Parigi e il presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sezione di Pordenone Gianni Giugovaz, alla presenza delle autorità civili e militari, di varie associazioni cittadine e degli studenti delle scuole della città.

“Si è detto che c’è una strumentalizzazione politica di questo evento – ha detto Parigi, alla cerimonia della Giornata del Ricordo – mentre è proprio per la strumentalizzazione politica che solo ora possiamo dire che le Foibe sono state pulizia etnica: migliaia tra uomini, donne, bambini e anziani sono stati uccisi dai comunisti di Tito per il solo fatto di essere italiani ”

Alcuni storici stimano 7.000 infoibati, altri 11.000 e anche più: non lo sapremo mai…
Eppure c’è chi ha vergognosamente profanato il monumento a Basovizza.

“Ancora quest’ anno- ha spiegato Jugovaz, presidente dell’ Associazione esuli FVG – ho faticato a organizzare appuntamenti nelle scuole a causa della loro resistenza, quindi plaudo agli insegnanti e allievi presenti oggi. 350.000 sono stati i nostri connazionali che sono fuggiti da Istria e Dalmazia in Italia, chiusi in 180 campi in tutta Italia, anche per 10 anni. 80.000 scapparono all’estero…”
Tra il 70 e il 90% degli abitanti Italiani abbandonarono quella che era la loro terra, le case, i loro averi finiti in mano ai partigiani comunisti di Tito che, dimostrando, così, che in quelle terre si parlava slavo, poté annetterle alla Jugoslavia.

Lunedì 10 febbraio alle ore 10.00 Cinemazero proporrà ai ragazzi delle scuole “Vola Colomba”, documentario di Renzo Carbonera prodotto da Venice Film in collaborazione con Rai Documentari e presentato in un evento collaterale al recente Festival del Cinema di Venezia.

L’opera ripercorre il lungo e tortuoso cammino di ricongiungimento di Trieste alla madrepatria, focalizzando l’attenzione non solo sugli aspetti storici della vicenda, ma soprattutto su quelli culturali e sociali che hanno inciso fortemente nell’evoluzione dei costumi della Trieste di allora.

Il film sarà riproposto per tutti i cittadini alle ore 20.45, alla presenza del regista Renzo Carbonera, con l’intervento del giornalista Bruno Pizzul – che racconterà i suoi ricordi – e con la toccante testimonianza dell’esule Italia Giacca, componente dell’Esecutivo nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Sempre lunedì 10 febbraio alle 11.00 all’Auditorium Don Bosco si terrà lo spettacolo musicato per gli studenti delle scuole superiori “Calicanto per raccontar di Ofelia” che racconta le vicende di una famiglia di esuli di Zara che si intrecciano agli eventi di fine Seconda Guerra Mondiale.

Mercoledì 12 febbraio alle ore 9.30 nell’Aulamagna del Centro Studi a Pordenone sarà proiettato per le scuole secondarie di I° e II° grado il documentario di Alessandro Porro “Dove si stava bene. Ricordi di esuli istriani”. Lo stesso film sarà presentato all’intera cittadinanza con ingresso gratuito l’indomani, giovedì 13 febbraio, alle ore 18.00 nella Sala consiliare presso la Latteria Turnaria in via Sante Bidin, 4 nel Comune di Carlino.

Ancora, sabato 22 febbraio alle ore 11.00 all’Auditorium Concordia in via Interna, 2 a Pordenone, i ragazzi di 3^ delle secondarie di I° grado e quelli delle secondarie di II° grado assisteranno a “La Picia”, rappresentazione teatrale dell’Associazione Culturale gli “Indisciplinati” di Genova, tratta dal diario dell’esule istriana Mafalda Codan.

Quest’ultima ebbe 7 familiari trucidati nelle foibe e, a soli 19 anni, a guerra conclusa, fu arrestata dai partigiani slavo comunisti e rimase loro prigioniera per ben 4 anni. Ne racconteranno le terribili vicende sua figlia Antonella Sirna e l’esule istriano Piero Tarticchio.

Da venerdì 7 febbraio fino al 9 marzo 2025 è inoltre possibile visitare gratuitamente presso i locali della Società Operaia a Palazzo Gregoris in Corso Vittorio Emanuele 44 a Pordenone la mostra “Foibe peccato dell’umanità”, 48 dipinti astratti capaci di evocare sensazioni ed emozioni più di mille parole.

Un lavoro introspettivo svolto sapientemente dagli artisti per evidenziare il dolore, il terrore, il dramma di chi ha subito un ingiusto martirio e ha sofferto l’esilio di massa. L’esposizione, curata da Livio Lopedote, sarà visitabile
giovedì e venerdì ore 16-19, sabato e domenica ore 10:30-12:30 e 16-19, mentre gli altri giorni solo su appuntamento chiamando il numero 328 0916244 (8:30-12:30 e 14:30-18:30).

​«La conoscenza delle Foibe non è ancora completa – afferma il vicesindaco reggente Alberto Parigi –Iniziative come questa aiutano a ricucire quella terribile pagina di storia che è stata per lungo tempo dimenticata e che, ancor’oggi soprattutto nelle scuole, fatica ad essere conosciuta e approfondita. Ben vengano quindi simili eventi».

Tra febbraio, marzo e aprile 2025 è in programma per i cittadini interessati una visita alle città di Pisino, Montona e nei luoghi del Ricordo. Al castello di Pisino venne imprigionata l’esule istriana Mafalda Codan. L’uscita si farà a raggiungimento del numero necessario di partecipanti. Per info e prenotazioni chiamare lo 0434.919150 o il 320.1104425 da martedì a domenica ore 11-15. Oppure l’ANVGD al 335.7610247.

Infine, tra marzo e aprile 2025 l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con ANVGD e I.R.C.I., organizzerà delle visite gratuite d’istruzione al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste per i ragazzi di 3^ delle secondarie di I grado. Il Magazzino 26 è un museo che raccoglie le masserizie e gli oggetti quotidiani che gli esuli istriano, fiumani e dalmata portarono via dalle proprie case e dovettero abbandonare prima di imbarcarsi.

Oggetti in cui molti riconoscono le proprie radici e il passato della propria famiglia. Un luogo in cui si sono depositate paure, speranze e sentimenti di migliaia di italiani dell’Adriatico orientale. Un luogo che ha ispirò Simone Cristicchi per l’opera di teatro civile intitolata “Magazzino 18”.

Foto di Glorianna Presot.

Ultime news

Ultimi articoli