Non appena un cucciolo entra in casa, i bambini diventano subito più felici. L’emozione è palpabile, le aspettative altissime. Ma dietro quella gioia spontanea si nasconde una responsabilità che noi adulti conosciamo bene: crescere insieme a un animale è meraviglioso, ma è importante avere pazienza.
Sempre più famiglie in Italia scelgono di aprire le porte a un cane o a un gatto, spesso spinte proprio dalle richieste dei più piccoli. La decisione di adottare online è ormai facile, basta persino dare un’occhiata alla sezione Amore a 4 Zampe di Subito.news per trovare il cucciolo.
Preparare i bambini all’arrivo di questo nuovo membro della famiglia, però, non è così facile: è un essere vivente con bisogni, emozioni e una personalità tutta da scoprire.
Coinvolgerli nell’arrivo del cucciolo di cane o gatto
Il primo errore che molti genitori commettono è quello di presentare il nuovo arrivato all’improvviso, ma i bambini hanno bisogno di tempo per metabolizzare il cambiamento e per sentirsi parte attiva del processo. Cosa fare? Per esempio, coinvolgerli fin dall’inizio, spiegare cosa comporta avere un animale in casa, magari mostrare foto e video del cucciolo prima che arrivi.
Preparare la sua cuccia, scegliere le ciotole, decidere insieme il nome: ogni piccolo gesto è importante. I bambini devono sentire che non stanno semplicemente ricevendo un regalo, ma stanno accogliendo un nuovo compagno di vita. Questa consapevolezza li rende più responsabili e più attenti fin dal primo giorno. Sarebbe bello raccontare loro come sarà la giornata dell’arrivo, cosa accadrà nei primi momenti, come dovrà abituarsi agli spazi nuovi.
Far capire loro che non è un giocattolo
I bambini tendono naturalmente a proiettare sui cuccioli le stesse dinamiche che hanno con i loro peluche o con i giochi interattivi. Ma un cucciolo di cane o gatto prova dolore, paura, stress. Ha bisogno di riposo, di momenti suoi, di rispetto.
Meglio spiegare ai bambini che l’animale non può essere preso in braccio quando vogliono loro. Dovrebbero invece imparare a riconoscere i segnali: quando un gatto abbassa le orecchie o muove nervosamente la coda, quando un cane si ritira nella sua cuccia o evita il contatto visivo.
Questo tipo di educazione emotiva passa attraverso l’esempio. Se vedono i genitori rispettare gli spazi dell’animale, lo faranno anche loro. Ottima anche l’idea di creare delle piccole regole condivise: non disturbarlo mentre mangia, non urlargli vicino, lasciarlo tranquillo quando si riposa.
Insegnare a giocare nel modo giusto
Bambini e animali amano giocare insieme. Il problema è che spesso i più piccoli non sanno quando fermarsi. Un cucciolo inseguito per ore, solleticato continuamente o sovrastimolato finisce per innervosirsi, mordere, sviluppare ansie che poi diventano difficili da gestire.
Serve qualcuno che mostri loro quando smettere. E allora proviamo a lanciare una pallina al cane, fare muovere una piuma davanti al gatto, costruire un percorso di scatole da attraversare. Cose semplici, con una logica chiara: si inizia, si gioca, si finisce. Anche l’animale capisce che ci sono dei limiti, delle pause, dei momenti suoi.
E poi c’è tutta la questione delle carezze. Dove si tocca un cucciolo? Con quanta forza? Non esiste una regola unica: bisogna osservare, provare, capire cosa piace al cucciolo appena adottato. E solo così la convivenza sarà serena, per noi e per loro.
