Cantina Draga, artigiani del vino a San Floriano

FVG – Sempre alla ricerca di vignaioli “artigiani”, quelli per cui ogni vino è espressione naturale del territorio in cui è prodotto, nei giorni scorsi mi sono avventurata proprio sulla cima del colle di San Floriano, dove si trova l’azienda vinicola Draga Miklus.

La cantina sorge in una posizione dominante, circondata da dolci colline tappezzate di vigneti, da cui si gode di una vista mozzafiato. Qui mi accoglie Mitja Miklus, rappresentante della quarta generazione della famiglia Miklus, che con un sorriso sincero e accogliente, passeggiando tra i vigneti mi racconta la storia della sua famiglia.

Il primo pezzetto di terra fu acquistato dal bisnonno Ivan nel 1908, quando ancora lavorava come mezzadro e doveva consegnare al padrone metà del raccolto.

Dopo di lui sono venuti coloro che Mitja considera i suoi maestri, il nonno Francesco, da cui ha imparato l’arte della macerazione per i vitigni a bacca bianca, e il padre Milan che, con una visione più moderna, lo ha guidato nella produzione di vini freschi ed eleganti nello stile più classico del Collio. Due diverse scuole di pensiero che lo hanno portato a produrre vini di così elevato spessore, in cui l’uva e le annate sono le protagoniste.

Oggi gli ettari vitati sono 14, tutti certificati biologici, una dimensione giusta per una produzione artigianale di qualità. I vigneti sono divisi in due corpi principali: Breg, proprio sotto la cantina, che comprende un vigneto di friulano (qua ancora chiamato tocai) di 66 anni e uno di malvasia di 55 anni, bassissima produzione e tanta qualità.

Poi in zona Draga, il vigneto principale da cui l’azienda prende il nome.
La posizione privilegiata, con Il mare a pochi chilometri di distanza e un’altitudine media di 200 metri s.l.m., fa sì che ci sia notevole ventilazione e grandi escursioni termiche, caratteristiche fondamentali per produrre uve sane senza l’uso di prodotti chimici.

Ma il punto di forza dei vini Draga, oltre al microclima, è dato dalle caratteristiche del terreno, costituito da stratificazioni di marne arenarie di origine eocenica che col susseguirsi delle stagioni si sbriciola dando origine ad un terriccio friabile chiamato localmente “ponca”, ricco di microelementi preziosi per la coltivazione della vite.

Mitja, dopo varie esperienze in altre cantine, nel 2006 ha iniziato a lavorare con i genitori Milan e Anna.

All’inizio, come spesso fanno i giovani, voleva introdurre grandi cambiamenti in azienda, produrre più uva e più vino, con un grande entusiasmo verso la vinificazione in acciaio e l’uso delle più moderne tecnologie enologiche. Con gli anni e l’esperienza il suo pensiero è cambiato, per esempio nell’annata 2014, nel Collio ricordata come un’annata pessima per le numerose piogge durante il periodo di vendemmia, la produzione è stata inferiore del 40% rispetto al solito ma Mitja, con una selezione certosina dei grappoli e degli acini, è riuscito a portare in bottiglia vini di elevatissima qualità, tutt’ora molto richiesti dai suoi estimatori. Oggi il suo stile è dato da poche e semplici regole: rispetto per il terreno, produzione limitata, sanità delle uve e sperimentazione su ogni annata in base alle caratteristiche climatiche.

In fermentazione utilizza solo lieviti indigeni, per l’affinamento Mitja usa acciaio, cemento e botti di rovere, diversificando il contenitore a seconda dell’età dei vigneti e dei vini che vuole produrre.

Per i vini bianchi due linee diverse, una per cui usa solo acciaio (etichetta chiara Draga), uve raccolte dai vigneti più giovani e vendemmie precoci per preservare l’acidità; per la linea dei macerati, etichetta blu Miklus, vendemmie tardive da vigneti antichi, lunghe macerazioni sulle bucce e affinamento in cemento o botti di rovere.

Due le etichette rosse Miklus per i vini rossi: un cabernet sauvignon in purezza e un Collio Rosso con uve merlot e cabernet sauvignon.

Se siete amanti dei vini classici del Collio, freschi, lineari, sapidi e minerali ma con una grande bevibilità andate sui classici Draga, non resterete mai delusi.
Io invece da grande appassionata di Orange Wines, scelgo la linea “Miklus Natural art” e vi propongo i vini che mi sono piaciuti di più in assaggio.

Tocai Friulano Miklus 2018 – vendemmia tardiva da una vite di 67 anni di età, 12 giorni di macerazione sulle bucce, naso dolce di frutta matura e appassita, in bocca è ricco, sapido, lungo e ammaliante.
Malvasia Istriana Miklus 2018 – 14 giorni di macerazione sulle bucce, due anni di affinamento in botte grande, un grande equilibrio tra naso e bocca, con profumi di pesca e albicocca mature più un tocco di miele, al palato si mostra intenso e con una sapidità spiccata, di grande persistenza. Perfetto con il salmone.

Pinot Grigio Miklus 2018 – vendemmia tardiva, 14 giorni di macerazione e due anni di affinamento in vasca di cemento, a metà strada tra acciaio e legno. Di uno splendido color ramato è un rosso vestito da bianco, intenso e fine, leggermente tannico, strutturato e molto piacevole in bocca. Da accompagnare a formaggi grassi e stagionati ma anche da bere da solo così, quando ci si vuole coccolare.

Per finire lei, la signora, la Ribolla Gialla Miklus 2018, dal colore ambrato e luminoso, un mese di macerazione sulle bucce insieme ai raspi, quattro anni di affinamento in barrique di acacia, è un vino intenso, ricco, con profumi suadenti di frutta tropicale e agrumata mentre al palato ti accoglie sapida e fresca, e poi ti riempie la bocca con leggeri tannini e un corpo rotondo e pieno. Un vino emozionante, di quelli che si ricordano a lungo.

Rosa Prisciandaro




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