Confindustria Alto Adriatico: crescita straordinaria tra le Associazioni

FVG – Sono estremamente importanti e di grande soddisfazione i risultati ottenuti da Confindustria Alto Adriatico emersi dall’analisi dei flussi effettuata dal Centro studi di Confindustria su 18 tra le più virtuose territoriali del Sistema (tra cui Confindustria Bergamo, Confindustria Brescia, Confindustria Veneto Est, Unione Industriali Torino e Unindustria Reggio Emilia): CAA, infatti, è risultata essere la più performante.

Lo studio, che ha preso in esame il periodo 2019-2023, ha evidenziato indicatori positivi in tutti gli ambiti “certificati” che testimoniano il successo e la crescita continua dell’Associazione. Vediamoli nel dettaglio.

Crescita del numero di imprese. Dal 2019 al 2023 sono aumentate del 10,5%. Questo delta positivo si smarca notevolmente dalla media delle altre territoriali (3,5%), dimostra la capacità associativa di attrarre nuove realtà imprenditoriali e conferma il ruolo di CAA a punto di riferimento per le aziende del territorio di competenza.

Incremento degli occupati. In aumento anche il numero dei dipendenti delle imprese associate (37,2%); in questo caso, la performance di CAA è notevolmente superiore alla media delle altre associazioni (10%). Il dato riflette non solo la crescita delle imprese in termini numerici, ma anche la loro espansione e capacità di creare posti di lavoro, contribuendo significativamente all’occupazione in Friuli Venezia Giulia.

Confronto con l’economia reale. Le performance “in” Confindustria Alto Adriatico sono superiori anche al positivo andamento dell’economia reale di riferimento: le associate sono infatti cresciute del 10,5% rispetto al 2,1% dell’economia reale, mentre il numero di dipendenti è a + 37,2% contro una media dell’1,9%. Dati che sottolineano la capacità di CAA di contribuire a fornire un ambiente favorevole allo sviluppo e alla crescita del tessuto produttivo di riferimento: un motore di crescita per i propri associati ma, anche, un elemento trainante per l’intera economia regionale.

Struttura della base associativa. Anche l’andamento della base associativa è positivo; ad oggi la composizione degli aderenti è la seguente: microimprese (0-9 dipendenti) 33%, piccole imprese (10-49 dipendenti) 45%, medie imprese (50-249 dipendenti) 19% e grandi imprese (250 o più dipendenti) 4%. Molto interessante la variazione di medie e grandi imprese, pari a +2 e +1 punti percentuali. Una diversificazione dimensionale che riflette una base solida e variegata.

Secondo il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, «questi straordinari risultati sono il frutto dell’unione delle competenze e dell’impegno di tutti, cui va il mio personale ringraziamento.

Lo avevamo detto nel 2019: la fusione darà grandi frutti perché nasce dalla volontà tenace di trovare coesione ed unità e perché esistono molteplici aspetti che ci legano dal punto di vista ideale, oggettivo e delle compatibilità delle strutture industriali dei nostri territori. In questi anni siamo andati oltre mescolandoci con gli interessi più generali della società. Abbiamo creato un ecosistema territoriale unico nel suo genere di cui fanno parte l’Università, Area Science Park, Sissa, LEF, Polo Tecnologico Alto Adriatico, Urban Center e il sistema degli ITS Alto Adriatico.

L’offerta è integrata, faccio qualche esempio: formazione al lavoro specializzato tramite la Fondazione ITS AA, creazione di startup innovative e valutazione dello stato di maturità sulla digitalizzazione d’impresa (con Polo Tecnologico AA e LEF, il digital hub più integrato al mondo). Con gli ITS – ha aggiunto il Presidente – abbiamo intercettato risorse del PNRR per circa 14 milioni di euro che ci consentiranno di acquisire hardware e software per posizionare le nostre strutture ai primi posti nel mondo. Una di esse, da noi acquisita a febbraio, operativa a novembre, ubicata nel Valle Center di Pordenone, si inserirà in un più ampio progetto di riqualificazione cittadina in cui sono impegnati anche il Consorzio Universitario, con cui collaboriamo attivamente da anni, e il Comune di Pordenone. CAA, inoltre, è protagonista in Camera di Commercio di Pordenone-Udine, a Pordenone Fiere – con una serie di iniziative, tra cui Punto d’Incontro, appuntamento per orientare i giovani verso i percorsi formativi di specializzazione e il lavoro – e partecipa attivamente a Pordenonelegge con iniziative che incrociano cultura e mondo produttivo. Infine, per arginare lo spopolamento di manodopera in alcuni settori dell’industria locale, abbiamo inaugurato in Ghana, alla presenza del Presidente Mattarella, lo scorso aprile, l’Academy per formare manodopera locale con profili professionali sovrapponibili a quelli ricercati dall’industria regionale, iniziativa unica adottata – e più volte richiamata – dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel suo programma di mandato.

Seguiamo con attenzione anche la sanità – ricordo tra il 2020 e il 2022 l’esperienza del Covid sussidiaria a quella della Regione – con la Fondazione CRO Aviano Onlus. Siamo convinti che se un territorio cresce, cresce anche l’impresa e penso che questo agire concreto venga in qualche modo riconosciuto anche dai numeri che oggi commentiamo con soddisfazione. Continueremo a lavorare con passione e determinazione – ha concluso il Presidente di CAA – per supportare lo sviluppo economico, industriale e sociale del Friuli Venezia Giulia e l’elaborazione del piano decennale per la nuova manifattura nel Friuli Venezia Giulia, che stiamo predisponendo, va in questa direzione».

Alla base delle performance certificate dal Centro studi di Confindustria, oltre alle compatibilità, al posizionamento e all’impegno richiamati dal Presidente, le numerose strategie operative poste in essere: «Supporto alle imprese – spiega il Direttore generale Massimiliano Ciarrocchi, con servizi di consulenza personalizzati, formazione continua e strumenti per l’innovazione per aiutare gli associati e non a migliorare la loro competitività; networking, facilitando sinergie che hanno portato a nuovi progetti e opportunità di crescita e – ha concluso Ciarrocchi – rappresentanza, lavorando cioè a stretto contatto con le istituzioni locali e nazionali per contribuire alla positiva risoluzione di alcune importanti crisi industriali e creare, su altro versante, un contesto normativo e politico favorevole allo sviluppo economico».




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