FVG – Oggi, venerdì 26 marzo, secondo tradizione arriverà la decisione. Il venerdì è il giorno in cui l’Istituto superiore di sanità elabora i dati definitivi che arrivano dalle regioni e quindi vengono determinati i colori dei territori, con l’ordinanza del ministero della Salute.
Per il Friuli Venezia Giulia, il dato è sicuro: la regione rimarrà in zona rossa almeno sino al 6 aprile. La scadenza del giorno dopo Pasquetta è importante perché è lì che il governo dovrà decidere il nuovo assetto del Paese dopo le festività.
Ieri la Regione ha ricevuto la bozza del monitoraggio elaborata dall’Istituto superiore di sanità. L’indice Rt del Friuli Venezia Giulia è in calo dopo settimane. Dall’1,42 dell’ultima rilevazione, alla quota di 1,23. Significa che l’epidemia in regione ha smesso di crescere ed è in una fase sostanzialmente piatta. Si vedono i primi timidi segnali dell’inizio della discesa. C’è poi il dato dell’incidenza: è in calo da 338 a 317 casi su 100mila abitanti in sette giorni, ma ben al di sopra del limite di 250 contagi che determina l’entrata in lockdown. Ci vorrà, quindi, ancora tempo. Per questo, la zona rossa del Fvg rischia di prolungarsi anche oltre il periodo di Pasqua.
Intanto, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha chiesto di reintrodurre le zone gialle dopo Pasqua per andare verso una stagione di riaperture. “Non pretendiamo di riaprire tutto subito come se nulla fosse – evidenzia Fedriga – ma dobbiamo cominciare a fare un piano di riaperture. Altrimenti, oltre a penalizzare lavoro ed economia, il rischio è di non tutelare nemmeno la salute perché io sto vedendo che queste aree di restrizione oggi sono sopportate malissimo dai cittadini, che a differenza del marzo dell’anno scorso «cercano le pieghe per superare quei limiti”.