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lunedì , 23 Dicembre 2024

Fondazione Friuli, cambio ai vertici. Riaffermata l’aderenza alla propria mission

UDINE – Come accade allo scadere di ogni tornata amministrativa, anche per la Fondazione Friuli, dopo aver contato sulla guida dal presidente Lionello D’Agostini per due mandati consecutivi, si apre un nuovo ciclo che si avvia con un cambio ai vertici: un Consiglio di Amministrazione rinnovato per la quasi totalità (i cui componenti sono stati eletti stamane dall’Organo di Indirizzo – OdI – sulla base di una lista unica).

Al termine della riunione, il Consiglio è stato prontamente convocato per eleggere il nuovo Presidente e i Vice Presidenti. Di seguito la composizione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Friuli, mandato 2017-2021:

Presidente: Giuseppe Morandini

Vice Presidente Vicario: Flavia Brunetto
Vice Presidente: Gianfranco Favaro

Consiglieri: Piero Cappelletti, Maurizio Cini, Barbara Comparetti, Sergio Dell’Anna, Edgarda Fiorini, Flavio Pressacco.

Il Collegio sindacale è stato confermato e pertanto i sindaci effettivi sono Lucia Pippan (Presidente), Alberto Cimolai e Gian Luigi Romanin; i Sindaci supplenti: Giovanna Nadali e Giorgio Zerio.

Un grande rinnovamento degli amministratori e dei vertici dà un segnale di novità in un’ottica di sostanziale continuità ai progetti, ai programmi e a quanto definito nei Documenti Programmatici Triennali e Annuali.

Nel rinnovo delle cariche è stata infatti espressa unanime la volontà di garantire continuità di azione con la precedente gestione e sottolineata l’importanza di proseguire il cammino intrapreso nel rispetto dei valori (quali unità, operosità, sobrietà, rigore morale) e della mission, che rimangono inalterati e continueranno a guidare la Fondazione Friuli nelle scelte dell’attività istituzionale.

Va ricordato che per statuto, l’Ente persegue da sempre finalità di promozione dello sviluppo economico e di utilità sociale operando nei diversi settori di attività.

La mission della Fondazione rimane orientata all’ascolto dei fermenti e delle esigenze della collettività per stimolare la coesione sociale e il senso di appartenenza ad una comunità, irrobustire il processo di sviluppo del territorio e costruire un progetto di welfare locale.

Il Consiglio di Amministrazione guidato da Lionello D’Agostini è scaduto lo scorso 28 aprile con l’approvazione del Bilancio 2016 da parte dell’OdI.

«È stato un anno particolarmente intenso e faticoso, ma denso di stimoli e gratificazioni per i risultati raggiunti. – Ha osservato D’Agostini – Di grande interesse è il volume delle risorse che nel complesso sono state movimentate per accompagnare, in forma sussidiaria, 451 progetti nei settori di intervento. Infatti, a fronte di quasi 7 milioni di erogazioni, ne sono stati movimentati circa 27,5».

Attraverso l’attività istituzionale, la Fondazione ha tentato per un verso di favorire una progettualità capace di produrre innovazione nei settori rilevanti (educazione, istruzione e formazione; salute pubblica e assistenza; ricerca scientifica e tecnologica; arte, attività e beni culturali), per l’altro di contrastare l’emergenza sociale determinata dalla crisi economica, sostenendo il volontariato e le azioni a supporto delle persone in difficoltà.

Per questo un occhio di riguardo è stato riservato anche alle nuove vulnerabilità, al disagio sociale, alla povertà educativa.

Come sottolinea il presidente uscente D’Agostini, “numerosi cambiamenti hanno interessato la Fondazione Friuli in questo ultimo anno, a partire dalla denominazione (da Fondazione Crup a Friuli) con cui si è aperto un nuovo capitolo.

Con il medesimo impegno con cui ha affrontato i suoi primi 25 anni di vita, la Fondazione Friuli è ripartita rafforzando la propria identità e il radicamento sul territorio”.

“Allo stesso modo – prosegue D’Agostini – il passaggio di consegne alla nuova amministrazione non incide sulla qualità della mission, e non ne avrebbe inciso in nessun caso, poiché siamo animati dalla consapevolezza che ciascuna delle parti coinvolte nella nuova gestione avrebbe agito nel rispetto del senso etico del ruolo della Fondazione e nell’interesse della nostra comunità”.

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