I benefici dell’ippoterapia nel trattamento dell’autismo

FVG – Il Centro di Rieducazione Equestre “Anche noi a cavallo” di Porcia è stato l’unico Centro del Friuli-Venezia Giulia tra i partner dell’edizione 2023 del progetto nazionale di ricerca “Riding the Blue”. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Fiera Cavalli Verona e il Centro Regionale Veneto per l’Autismo, ha coinvolto altri cinque centri di altrettante regioni – Lombardia, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia – che hanno partecipato attivamente allo studio.

La ricerca – condotta all’interno di un campione di utenti che non avessero avuto precedenti esperienze con il cavallo e le cui caratteristiche rappresentassero in maniera equilibrata i tre livelli di gravità del disturbo autistico – si è chiusa da poco, centrando l’obiettivo che si era posta: dimostrare l’efficacia dell’approccio con l’ippoterapia nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico di bambini e bambine, ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 8 e i 14 anni. Lo scopo è la predisposizione di uno studio da presentare all’Istituto Superiore della Sanità affinché gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) siano inseriti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), forniti dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o dietro pagamento di una quota di ticket.

Il tema è di forte attualità, considerando che le diagnosi di spetto autistico sono in costante aumento. Dati americani certificano che interessano un bambino americano su 36; appena tre anni fa anni riguardavano un bambino su 150. Anche al Centro di rieducazione equestre di Porcia le richieste sono in aumento e per l’80% riguardano bambini in età dello sviluppo.

“Anche noi a cavallo”, unico Centro Specializzato con animali residenziali (specie cavallo) che eroga IAA in Regione FVG, è iscritto nella banca dati nazionali del Digital Pet del Ministero della Salute e ha una decennale esperienza nell’ambito dell’autismo.

Per il progetto “Riding the Blue”, al maneggio di Porcia cinque bambini e bambine, individuati in sinergia con i servizi sociali, hanno potuto svolgere quindici sessioni di lavoro individuali a cadenza settimanale con il cavallo, assistiti da adeguate figure professionali

«La valutazione dei risultati – spiega la psicologa e psicoterapeuta del Centro, Marianna Di Fiore, responsabile del progetto – è stata fatta sulla base di test scientifici riconosciuti, nonché sul dato empirico rappresentato dal fatto che ben quattro sui cinque ragazzi e ragazze che hanno aderito alla sperimentazione sono rimasti nel nostro Centro e continueranno a seguire le attività di ippoterapia che già da anni proponiamo a soggetti, anche maggiorenni, con spettro autistico».

«Uno degli aspetti che più caratterizzano le forme di autismo – aggiunge la coordinatrice del Centro, Vallì Bomben – è la difficoltà nell’esprimere le emozioni e nel codificare quelle altrui, ossia dell’entrare in relazione con il mondo esterno: in questo la relazione con il cavallo può fare la differenza. Nello spazio temporale in cui il bambino si apre alla relazione con l’animale, che può anche durare pochi minuti, apprende delle abilità motorie che, se sostenute adeguatamente, potrà mantenere generalizzandole nella sua quotidianità».




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