Iniziata la raccolta fondi Despar per il Burlo: al centro la psicologia del bambino

FVG – È iniziata ieri 29 novembre e durerà fino al 19 dicembre, la decennale raccolta fondi di Natale ideata e promossa da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia. Lo scorso Natale l’incredibile somma di 132.000 euro, raccolta in così pochi giorni, venne donata all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Quest’anno invece i ricavati andranno all’IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste, per la realizzazione di una nuova e più confortevole sala d’attesa per i piccoli pazienti e i loro famigliari.

Oltre che da un punto di vista psicologico, il progetto rientra nella risistemazione e riqualifica strutturale, funzionale e logistica del comprensorio. Dal primo giorno del suo insediamento, la Direzione ha considerato essenziale risolvere queste ben note criticità. Grazie ad un finanziamento regionale è stato possibile acquisire nuovi locali nell’area confinante all’Istituto. I lavori, già iniziati, serviranno a creare nuovi laboratori, una nuova palazzina dedicata alla formazione e uffici dedicati agli amministrativi. Un progetto che non solo risponderà alle attuali esigenze organizzative determinate dalla pandemia, ma altresì garantirà migliori condizioni lavorative per i professionisti e ricercatori.

Con il ritorno al Burlo Garofolo si chiude il primo ciclo decennale di una serie di iniziative solidali che partirono dal Friuli-Venezia Giulia, prima di estendersi anche alle altre filiali del Triveneto e a quelle successive, e che videro il loro nascere proprio in seguito ad una una richiesta da parte dell’Istituto per assumere un’anestesista. Evidentemente la scelta ricadde sulla Despar/Aspiag Service per il forte legame, che in sessant’anni di attività, ha stretto con il suo territorio. Nel 2011, per fra fronte alla raccolta fondi destinata all’ospedale, si forgiò la consapevolezza di come affrontare in termini pratici, attraverso conoscenze acquisite e con un diverso approccio comunicativo e di cassa, un sistema tracciato da un punto di vista fiscale all’interno dello scontrino, che fosse adeguato e capace di individuare numericamente ogni somma donata dal singolo utente.

Sono tre gli ingredienti fondamentali che in questi anni hanno determinato il successo di queste iniziative: l’immediata risposta del popolo di questa regione, che per quanto sia internamente separato da una simpatica rivalità tra province, quando si tratta di essere solidale diventa un’unica e forte entità; un sinergico e collaborativo rapporto tra istituzione pubblica e privata, guidata da una forte volontà di mantenere un corretto equilibrio tra le parti; la capacità del Gruppo Aspiag Service/Despar di aver creato uno stertto legame di fiducia con i propri utenti, che si traduce in una costante e concreta restituzione dei soldi che vengono donati.

La richiesta da parte del Burlo Garofalo di riprogettare l’ingresso dell’Istituto, oltre ad una valenza di carattere organizzativo e funzionale, ha uno scopo più profondo, ossia quello di migliorare la predisposizione psicologica dei piccoli utenti e delle loro famiglie nell’affrontare un difficile percorso personale all’ombra di una malattia e delle conseguenti cure. Come riportato da Falck nel 1987 “l’ospedale è come un paese straniero alle cui abitudini, lingua e orari i bambini devono imparare ad adattarsi”. Aiutarli ad acclimatarsi fin dal primo passo all’interno della struttura è un’azione importante. Un prezioso supporto per avvicinarsi a qualcosa di non facile comprensione per la mente di un bimbo, la cui rappresentazione mentale dipende soprattutto da come gli viene fatta vivere l’esperienza.

Stefano Dorbolò, Direttore Generale dell’Irccs Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste: “Le sale d’attesa e gli ingressi sono i primi luoghi che l’utente incontra in un ospedale, il luogo dove si fa una prima idea, un primo giudizio. Giudizio che spesso influenza l’attitudine verso il successivo processo curativo. L’ambiente è un fattore predominante per predisporre favorevolmente l’utente verso l’ospedale. La salute è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale, e non solo cura della malattia concetto al quale noi del Burlo cerchiamo di riferirci costantemente, dedicando una particolare attenzione agli aspetti psicologici, emotivi dei piccoli pazienti. Con questo progetto abbiamo così pensato ad un luogo che superi il concetto di attesa, rivisitando tutto il layout dell’area dell’ingresso dell’ospedale con una rimodulazione degli ambienti, anche per il punto informativo ed il CUP. Verrà creata un’ampia area di accoglienza rassicurante, piacevole, empatica, piena di giochi e confortevole per cercare di alleviare, per quanto possibile, le preoccupazioni e le ansie dei bambini che devono affrontare una difficile situazione di salute.”

“Il sistema pubblico della Sanità deve poter approssimarsi senza paure al mondo imprenditoriale privato, nel rispetto del rapporto di legittimità, eticità e di collaborazione e nel raggiungimento di un corretto equilibrio tra l’interesse commerciale da una parte e l’interesse pubblico dall’altra. Aver paura del privato significa dubitare dell’azione pubblica. Io credo fortemente che solo grazie ad un approccio sinergico e coordinato tra le istituzioni pubbliche e private, come in questa iniziativa dove prevale una mentalità di sussidiarietà, possiamo dare le migliori risposte alle esigenze dei nostri piccoli pazienti e le loro famiglie. Despar è sempre stato un partner molto vicino alle necessità del nostro istituto, sempre pronto e sensibile alle esigenze che abbiamo presentato, ricordo le iniziative degli anni passati per importanti attrezzature per l’istituto. Non servano tante parole quando c’è la volontà di correre sulla stessa linea. Abbiamo chiesto ci siamo visti, e ci hanno risposto subito di sì. Per il nostro Istituto Despar rappresenta la consapevolezza di poter contare su di un Gruppo che fa anche della generosità del cuore la sua grandezza”.

Fabrizio Cicero Santalena, Direttore Regionale Despar per il Friuli Venezia Giulia: “Porto i ringraziamenti soprattutto dei nostri clienti. Noi abbiamo la fortuna di essere molto presenti in un vasto territorio, in circa 80 comuni della regione, nei quali abbiamo la capacità di trasmettere ai nostri consumatori quelle che sono le nostre iniziative. Sono passati 10 anni dal 2011 quando abbiamo intrapreso questa strada, e abbiamo iniziato proprio dal Burlo. Da lì è partito un cammino che ormai è diventato un percorso obbligato. Per noi e per i nostri clienti il momento della raccolta fondi di Natale è importante, di fatto ogni anno ci chiedono “quest’anno cosa faremo assieme?”. Perché sono i nostri clienti che permettono la riuscita di queste iniziative. Noi non facciamo altro che raccontare una storia, dando la garanzia che tutto quello che donano va a buon fine. Questo ha permesso di instaurare un rapporto di fiducia che ci aiuta a raccogliere sempre di più. Lo scorso anno per un’iniziativa analoga sono stati superati i 130.000 euro e se pensate che tutto questo è fatto da micro-donazioni, di centesimi che arrotondano lo scontrino, è facile rendersi conto di quante centinaia di miglia di donazioni vengono fatte. E quindi ai nostri clienti e ai nostri colleghi dei punti vendita che in pochissimo tempo, quello appunto della chiusura di uno scontrino devono far passare un messaggio, diamo il nostro grazie. Questa iniziativa a noi è piaciuta subito. Riteniamo che il momento più delicato e difficile per un bambino, soprattutto in un ingresso in un ospedale, sia proprio come viene accolto. Il poter arrivare in un ambiente confortevole, con i colori giusti, con l’attenzione necessaria è veramente importante e fa la differenza. Sono iniziative che portiamo in ogni regione in cui siamo presenti, supportando progetti simili che vanno sempre nella stessa direzione ossia verso la tutela della salute, delle associazioni di volontariato e di tutti quelli che hanno più bisogno di noi”.

Tiziana Pituelli, Responsabile Marketing e Ufficio Stampa Despar per il Friuli Venezia Giulia: “Il popolo del Friuli-Venezia Giulia, apparentemente tanto diverso tra le varie province, ha una cosa che lo accomuna ed è il valore per la solidarietà. Non c’è una volta che non ci sorprendiamo con queste iniziative. Eravamo anni fa a Tolmezzo, dove era stata fatta una raccolta fondi a Natale con l’obiettivo di acquistare un ecografo e realizzare la stanza rosa per le donne che hanno subito violenze con un ingresso al pronto soccorso riservato, e come succede in ognuna di queste circostanze sorge una sorta di sana competizione tra le varie filiali per raggiungere la somma più alta di fondi. In quel caso fu Trieste a raccogliere il maggiore contributo nonostante si rivolgesse ad una realtà carnica. Questo lo racconto per tornare a sottolineare il valore che questa popolazione dà alla solidarietà. In questa regione quando si vuole dare una mano lo si fa indipendente dalla simpatica differenza tra le province. Noi come azienda ci sentiamo di voler restituire al territorio quello che quotidianamente ci dà. Se siamo cresciuti in questi anni è grazie alla maggior parte dei colleghi e degli utenti che credono in questa realtà, e vogliamo continuare a crescere anche nel poterci mettere al servizio della comunità, perché in queste iniziative non c’è nulla di commerciale. Quando finalmente la raccolta è finalizzata viene consegnato ufficialmente l’assegno. Successivamente c’è un’ulteriore presentazione di ciò che concretamente è stato realizzato con quei fondi. Possono passare degli anni, a seconda degli iter burocratici o dei tempi di realizzazione del progetto, ma ci teniamo che i nostri clienti e i nostri colleghi possano toccare con mano la generosità delle loro donazioni”.

“Un Natale da donare alla comunità” è un’iniziativa sociale attiva in tutte le regioni in cui Despar è presente: oltre a Burlo Garofolo in Friuli Venezia Giulia, sono stati scelti come destinatari dei fondi raccolti l’associazione Fenice di Portogruaro (Ve) in Veneto, l’associazione San Vincenzo in Trentino, la Vinzenzgemeinschaft in Alto Adige e l’associazione di volontariato Andromeda in Emilia Romagna.

[l.f]




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