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mercoledì , 4 Dicembre 2024

L’importanza del Packaging al Salone Sol&Agrifood

FVG – Secondo i dati dell’ultimo raccolto il nostro Paese si colloca dietro la Spagna nella produzione di olio da olive. Per quanto riguarda invece la qualità, al Sol&Agrifood di Verona, il salone internazionale dell’olio d’oliva e dell’agroalimentare, il made in Italy presenta al pubblico locale ed internazionale il pluripremiato “oro verde”. L’olio da olive italiano quest’anno porta infatti al collo ben 12 medaglie sulle 15 in palio, in quello che è il concorso oleario internazionale più importante al mondo, il cui obiettivo è la valorizzazione dei migliori oli extravergine d’oliva.

Dodici campioni di olio EVO, suddivisi nelle cinque categorie previste dal concorso, hanno occupato il gradino più alto del podio, confrontandosi con gli oli extravergini di altri paesi dell’emisfero boreale quali: Spagna, Grecia, Portogallo, Marocco, Libano e Giappone.

Queste dodici eccellenze italiane potranno ora riportare sulla bottiglia l’emblema del Sol d’Oro, Sol d’Argento o Sol di Bronzo.

Sempre più spesso, come avviene già da tempo nel mondo del vino, anche le bottiglie di olio EVO, riportano i sigilli relativi ai traguardi raggiunti dalle aziende produttrici nelle competizioni nazionali ed internazionali.
Ed è per questo che, se da un lato, i produttori prestano sempre maggior attenzione al “contenitore” dell’olio EVO, dall’altro l’acquirente, spinto dalla necessità di acquistare in modo consapevole, dedica più tempo alla lettura delle etichette prima di scegliere un olio.

Le aziende, conseguentemente, negli ultimi anni hanno curato molto il “vestito” dell’olio EVO, ossia la bottiglia e l’etichetta e tutto ciò che viene ricompreso sotto il termine “habillage”.
D’altro canto, dopo il lavoro in campo ed in frantoio dove vengono ricercati sempre maggiori livelli qualitativi, l’olio deve essere collocato sul mercato.

Diventa così fondamentale, per un’azienda, partecipare ad eventi e rassegne, sponsorizzazioni e campagne pubblicitarie, soprattutto quelle rivolte ai medio-piccoli produttori ed al packaging è così riservato l’importante ruolo di connettore, di anello di congiunzione tra la bottiglia di olio EVO ed il consumatore.

La qualità dell’olio in vendita infatti, salvo non si conosca già il prodotto o si seguano i consigli di una guida agli olio EVO o di amici e conoscenti, non può essere conosciuta a bottiglia chiusa. Per questo motivo un packaging accattivante è in grado di guidare la mano del consumatore nella bottiglia da mettere nel “carrello” e la scelta sarà indotta da etichetta, retro-etichetta, marchio aziendale, colori, forma della bottiglia e poche righe descrittive.

Il packaging è, a tutti gli effetti, il primo assaggio di un olio EVO e questa è la sua funzione propria.

Non deve ingannare rendendo eccellente un olio EVO di qualità comune ma deve comunicare efficacemente l’elevata qualità di un prodotto, che altrimenti rimarrebbe racchiuso nella bottiglia, senza possibilità di essere portato a conoscenza dei più.

L’habillage è sempre più testimonial della qualità dell’olio, è parte stessa della qualità che, in mercati internazionali sempre più complessi e competitivi, può oggi fare la differenza.

A riprova di questa funzione fondamentale si pensi all’evoluzione stessa del packaging nel tempo: la tradizionale latta è stata in larga parte sostituita dalle bottiglie in vetro, se non altro per esigenze di migliore conservazione del prodotto; per le bottiglie si è preferito utilizzare il vetro verde o bruno rispetto al tradizionale vetro trasparente, oppure ad utilizzare innovativi film di plastica o alluminio che sono in grado di riparare il prodotto dai danni provocati dalla luce solare o artificiale.

Se dunque in passato il consumatore, attraverso il colore dell’olio, ne stabiliva il valore qualitativo, oggi maggiormente informato e consapevole, ricerca le qualità di un olio EVO nelle informazioni presenti in etichetta, nei sigilli relativi ai concorsi vinti e soprattutto nell’eventuale presenza di loghi delle denominazioni di origine.
Negli ultimi tempi, inoltre, dalle tradizionali bottiglie in vetro scuro semplici ed essenziali nella forma, si è optato per bottiglie in vetro dalle forme più ricercate e personalizzate.

Oggi possiamo acquistare eccellenti olii EVO in bottiglie snelle e slanciate o con forme evocative dell’anforetta, piuttosto che tozze e larghe ecc. E dietro queste forme c’è il richiamo a concetti quali la leggerezza, il dinamismo, la rusticità del mondo contadino con le sue tradizioni.

Ma anche la scelta dei colori delle etichette non è casuale, così come la scelta delle figure o delle forme. Per alcune bottiglie le immagini devono ricondurre alla vita contadina ed alle tradizioni ed ecco quindi il richiamo al giallo oro o al giallo verdolino, in altre etichette, invece, l’utilizzo di colori sgargianti sono rivolti a conquistare l’attenzione dell’acquirente.

Anche il packaging, dunque, ha un’importanza fondamentale per indirizzare le scelte del consumatore verso l’acquisto di olio EVO di qualità, prodotto che solo in Italia può contare su oltre 500 cultivar, come in nessun altro paese al mondo.

Oggi, finalmente, il consumatore ha imparato che il colore di un olio EVO non è sinonimo di qualità e riprova di ciò basti solo tenere a mente che ai degustatori professionali, l’olio EVO viene servito in bicchierini color blu o ocra, proprio per invalidarne il colore e non influenzarne l’esame olfattivo e gustativo.

Antonio Lodedo

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