Il Dott.Taher Djafarizad, Nedaday e cofondatore U.A.I in Italia, ci ha mandato questo intervento, che pubblichiamo.
“Perché difendo il popolo palestinese.
Una posizione storica, morale e umana
Difendo il popolo palestinese non per ideologia, ma per coerenza con la storia, con la morale e con il principio universale dei diritti umani. Difendo chi è oppresso, non chi opprime.
1. L’Europa ha perseguitato gli ebrei per secoli
Quando gli ebrei fuggivano dai pogrom dell’Europa orientale e occidentale, culminati poi nello sterminio della Shoah, non erano gli arabi palestinesi a perseguitarli, ma i regimi europei cristiani.
La parola ghetto nasce in Italia: è l’Europa che ha inventato la ghettizzazione, che ha rinchiuso gli ebrei in quartieri separati, vietando loro l’accesso a molte professioni e costringendoli per secoli a lavori marginali come il prestito di denaro, il piccolo commercio e l’artigianato.
Fino al XVIII secolo, in gran parte dell’Europa cristiana, agli ebrei era proibito:
possedere terre;
entrare nelle corporazioni;
Non furono gli arabi palestinesi a creare questo sistema di esclusione. È stata l’Europa cristiana.
2. Il Medio Oriente non ha una tradizione di ghettizzazione
Gli arabi palestinesi hanno una storia millenaria — oltre quattromila anni di civiltà — e per secoli in Palestina hanno convissuto musulmani, ebrei e cristiani.
Hanno contribuito allo sviluppo dell’agricoltura, dei sistemi di coltivazione e della trasmissione del sapere.
Il conflitto moderno esplode solo quando il movimento sionista adotta una strategia coloniale precisa: entrare in Palestina non per convivere, ma per sostituire la popolazione autoctona.
3. La mia coerenza storica
Io ho sempre difeso gli ebrei quando:
venivano deportati dai regimi nazifascisti;
il fascismo italiano li cacciava dal lavoro con le leggi razziali;
venivano consegnati ai campi di sterminio.
Durante la Seconda guerra mondiale anche molti iraniani salvarono e protessero gli ebrei, come documentato da storici iraniani come Abbas Milani(The Persian Sphinx)
La mia posizione è semplice e coerente:
difendo sempre il popolo perseguitato, non il regime persecutore.
4. Hamas non rappresenta i diritti umani
Quando mi chiedono durante le conferenze: «Allora sostieni Hamas?», rispondo senza ambiguità:
Io difendo i diritti umani, non Hamas.
Hamas è un movimento integralista, fanatico e autoritario:
fondato sulla sharia;
ostile ai diritti delle donne e delle minoranze religiose;
nemico dei movimenti laici e democratici, incluso il movimento iraniano “Donna, Vita, Libertà”.
Io sono radicalmente contrario a ogni fondamentalismo, sia ebraico sia islamico.
Storicamente, i movimenti islamisti fanatici hanno spesso collaborato con potenze occidentali per reprimere i movimenti laici e democratici in Medio Oriente. La storia della Legione araba musulmana di Amin Al Husseini nella Seconda guerra mondiale(accanto ai regimi nazifascisti) e il suo coinvolgimento nei massacri di ebrei nei Balcani ne è un esempio tragico.
5. I veri nemici della democrazia in Medio Oriente
Oggi i nemici della democrazia hanno nomi chiari:
Hamas;
il governo israeliano di estrema destra, (che che il governo italiano difende) che applica un sistema di occupazione e segregazione nei territori palestinesi.
Io difendo:
gli israeliani ebrei che si oppongono a questo regime criminale;
il popolo palestinese che subisce occupazione, apartheid e violenza quotidiana.
6. L’ipocrisia della politica occidentale
Quando politici e opinionisti europei parlano di “democrazia in Medio Oriente”, dimenticando secoli di colonialismo, complicità e propaganda, non stanno facendo storia: stanno facendo narrazione di comodo.
La storia non è propaganda.
La storia è una cosa seria”.
