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domenica , 28 Dicembre 2025

Taher Djafarizad “Perché difendo il popolo palestinese”

Il Dott.Taher Djafarizad, Nedaday e cofondatore U.A.I in Italia, ci ha mandato questo intervento, che pubblichiamo.

“Perché difendo il popolo palestinese.
Una posizione storica, morale e umana

Difendo il popolo palestinese non per ideologia, ma per coerenza con la storia, con la morale e con il principio universale dei diritti umani. Difendo chi è oppresso, non chi opprime.

1. L’Europa ha perseguitato gli ebrei per secoli
Quando gli ebrei fuggivano dai pogrom dell’Europa orientale e occidentale, culminati poi nello sterminio della Shoah, non erano gli arabi palestinesi a perseguitarli, ma i regimi europei cristiani.

La parola ghetto nasce in Italia: è l’Europa che ha inventato la ghettizzazione, che ha rinchiuso gli ebrei in quartieri separati, vietando loro l’accesso a molte professioni e costringendoli per secoli a lavori marginali come il prestito di denaro, il piccolo commercio e l’artigianato.

Fino al XVIII secolo, in gran parte dell’Europa cristiana, agli ebrei era proibito:

possedere terre;

entrare nelle corporazioni;

Non furono gli arabi palestinesi a creare questo sistema di esclusione. È stata l’Europa cristiana.

2. Il Medio Oriente non ha una tradizione di ghettizzazione
Gli arabi palestinesi hanno una storia millenaria — oltre quattromila anni di civiltà — e per secoli in Palestina hanno convissuto musulmani, ebrei e cristiani.

Hanno contribuito allo sviluppo dell’agricoltura, dei sistemi di coltivazione e della trasmissione del sapere.

Il conflitto moderno esplode solo quando il movimento sionista adotta una strategia coloniale precisa: entrare in Palestina non per convivere, ma per sostituire la popolazione autoctona.

3. La mia coerenza storica
Io ho sempre difeso gli ebrei quando:

venivano deportati dai regimi nazifascisti;

il fascismo italiano li cacciava dal lavoro con le leggi razziali;

venivano consegnati ai campi di sterminio.

Durante la Seconda guerra mondiale anche molti iraniani salvarono e protessero gli ebrei, come documentato da storici iraniani come Abbas Milani(The Persian Sphinx)

La mia posizione è semplice e coerente:
difendo sempre il popolo perseguitato, non il regime persecutore.

4. Hamas non rappresenta i diritti umani
Quando mi chiedono durante le conferenze: «Allora sostieni Hamas?», rispondo senza ambiguità:

Io difendo i diritti umani, non Hamas.

Hamas è un movimento integralista, fanatico e autoritario:

fondato sulla sharia;

ostile ai diritti delle donne e delle minoranze religiose;

nemico dei movimenti laici e democratici, incluso il movimento iraniano “Donna, Vita, Libertà”.

Io sono radicalmente contrario a ogni fondamentalismo, sia ebraico sia islamico.

Storicamente, i movimenti islamisti fanatici hanno spesso collaborato con potenze occidentali per reprimere i movimenti laici e democratici in Medio Oriente. La storia della Legione araba musulmana di Amin Al Husseini nella Seconda guerra mondiale(accanto ai regimi nazifascisti) e il suo coinvolgimento nei massacri di ebrei nei Balcani ne è un esempio tragico.

5. I veri nemici della democrazia in Medio Oriente
Oggi i nemici della democrazia hanno nomi chiari:

Hamas;

il governo israeliano di estrema destra, (che che il governo italiano difende) che applica un sistema di occupazione e segregazione nei territori palestinesi.

Io difendo:

gli israeliani ebrei che si oppongono a questo regime criminale;

il popolo palestinese che subisce occupazione, apartheid e violenza quotidiana.

6. L’ipocrisia della politica occidentale
Quando politici e opinionisti europei parlano di “democrazia in Medio Oriente”, dimenticando secoli di colonialismo, complicità e propaganda, non stanno facendo storia: stanno facendo narrazione di comodo.

La storia non è propaganda.
La storia è una cosa seria”.

 

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