Triveneto: export agroalimentare cresce di oltre 50% negli ultimi 7 anni
MILANO – Si è tenuto nei giorni scorsi, nella terrazza del padiglione CibusèItalia ad EXPO, l’incontro promosso dal Gruppo Cariparma Crédit Agricole dal titolo “Le strade verso i nuovi mercati. Sinergie tra Fiere, banche e imprese”.
Nell’occasione sono state presentate una nuova misura a sostegno delle aziende del settore agroalimentare italiano e un’anticipazione dell’Osservatorio sulle Filiere Agroalimentari effettuato da Nomisma.
Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole, operativo in Friuli Venezia Giulia e Veneto attraverso FriulAdria, sarà al fianco di SACE con una nuova iniziativa destinata a rafforzare la capacità di crescita sui mercati esteri delle imprese del padiglione CibusèItalia: oltre 260 eccellenze provenienti dalle diverse regioni italiane che rappresentano ben 13 filiere dell’ agroalimentare Made in Italy.
L’accordo metterà a loro disposizione, con modalità semplici e snelle, prodotti utili a sostenere la competitività su nuovi mercati, oltre a migliorare la gestione del capitale circolante.
Grazie a questa offerta, le imprese potranno usufruire di un accesso facilitato al credito con tempi di delibera ridotti.
Per sostenere una maggior proiezione internazionale del comparto agroalimentare italiano, per il quale stima un potenziale di crescita dell’export di ulteriori 7 miliardi entro il 2018, SACE offre un’ampia gamma di strumenti per rendere più agevole l’accesso al credito, per la protezione degli investimenti e la copertura dei rischi connessi all’operatività sui nuovi mercati e al contempo rafforzare la concorrenzialità della propria offerta rispetto ai competitor.
A tutto ciò si va ad aggiungere il recente stanziamento di 150 milioni di euro di finanziamenti destinati allo sviluppo di export e internazionalizzazione. Un accordo che, in linea con i temi di EXPO 2015, prevede anche il potenziamento dell’azione congiunta a sostegno delle imprese della filiera agroalimentare grazie all’iniziativa “Fidi di campagna”, le linee di credito dedicate alle esigenze economico-finanziarie specifiche delle imprese del settore conserviero.
Presentata inoltre un’anticipazione dell’Osservatorio sulle filiere agroalimentari realizzato da Nomisma, a cura di Denis Pantini, Responsabile dell’Area Agroalimentare.
L’indagine ha messo in luce dati molto incoraggianti per l’export italiano, con un +42% rispetto al 2007 e con un valore aggiunto dell’intero agroalimentare (Agricoltura e Industria alimentare) cresciuto del 5%, a fronte di un calo del 12% che ha invece interessato l’industria manifatturiera nel complesso.
In un contesto nazionale ampiamente positivo, spicca il dato del Triveneto dove nello stesso periodo 2007-2014 l’export agroalimentare cresce del 50,7%, passando da 5,3 a 8 miliardi di euro, a fronte di un manifatturiero che registra “solo” un +5,8%.
La crisi non ha però risparmiato le microimprese del settore (quelle fino a 9 addetti che rappresentano l’87% del tessuto produttivo), che in questi anni di recessione sono diminuite sia per numero che per fatturato e valore aggiunto.
Una tendenza che rischia di continuare visto che la redditività di queste ultime appare– dall’analisi dell’Osservatorio – negativa ormai da diversi anni. Una redditività che invece cresce al crescere delle dimensioni, così come la produttività e la propensione all’export, tre variabili tra loro strettamente correlate.
Da più parti nel corso del dibattito, animato dal Direttore Generale Vicaro di Cariparma Crédit Agricole Hughes Brasseur, dal vicepresidente e dall’amministratore delegato di Fiere di Parma Annalisa Sassi e Antonio Cellie, dagli imprenditori Giuseppe Ambrosi e Cesare Ponti e dai manager di Cariparma Crédit Agricole Gianluca Borrelli e Alessio Foletti, è emersa la necessità di “fare sistema” e che la strada verso una maggiore internazionalizzazione passerà attraverso una rapporto sempre più sinergico tra imprese, banche finanziatrici e reti distributive.
“L’iniziativa con Sace presentata oggi a Milano è stata studiata per sostenere lo sviluppo di un settore per il quale la nostra banca vuole essere un partner di riferimento in Friuli Venezia Giulia e Veneto – ha spiegato il responsabile dell’Area Imprese e Corporate di FriulAdria Pierantonio Bruni – Anche nel primo trimestre di quest’anno abbiamo finanziato il settore agroalimentare del nostro territorio con oltre 60 milioni di euro, contribuendo alla crescita di un comparto che sta trainando l’economia locale”.
Le Pmi del Friuli Venezia Giulia e del Veneto con un fatturato non superiore a 250 milioni di euro potranno richiedere presso gli sportelli FriulAdria linee di credito a breve o medio-lungo termine, destinate a finanziare esigenze di capitale circolante, progetti di internazionalizzazione e i fabbisogni legati all’esecuzione di lavori con committenti esteri.