8 dicembre, apertura straordinaria sede Somsi

PORDENONE – Per i suoi 157 anni di Fondazione la Storica Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Pordenone ha pensato a un Anniversario assolutamente non convenzionale: venerdì 8 dicembre, dalle 10 alle 12.30, la sede del sodalizio, presso l’antico Palazzo Gregoris nella Contrada Maggiore della città, sarà infatti interamente aperta al pubblico (con ingresso libero), con la possibilità di accedere non solo agli spazi che solitamente accolgono incontri ed eventi, nelle sale del Centro Culturale, ma anche a quelli normalmente dedicati alla direzione e organizzazione delle attività, nonché allo studio e ricerca, tra la Sala del Consiglio (con i suoi cimeli storici) e la Biblioteca-Archivio, fondo riconosciuto di particolare interesse storico e quindi sottoposto alla tutela del Ministero per la Cultura.

Ad accogliere e guidare i visitatori nella storia e negli spazi di attività della SOMSI di Pordenone, Centro di divulgazione culturale riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, saranno gli studenti e studentesse di alcuni degli Istituti Superiori del pordenonese con i quali la Società Operaia da tempo collabora fattivamente su vari progetti di formazione culturale.

I giovani del Liceo artistico Galvani di Cordenons accompagneranno le visite guidate nella sede di Palazzo Gregoris, mentre quelli dell’IIS Flora, grazie alla collaborazione della Pasticceria Cioccolateria Montenegro di Maniago e alle bollicine di Cà Ongaresca di San Fior, si occuperanno di curare il brindisi di auguri che attende tutti in questa giornata di festa, con il sostegno della Regione FVG e del Comune di Pordenone.

Fondata l’8 dicembre 1866, a breve distanza dall’annessione del Friuli al Regno d’Italia, la SOMSI di Pordenone vanta tra i suoi Promotori anche l’allora Commissario Regio Quintino Sella, mentre nel 1867 proclamava presidente onorario Giuseppe Garibaldi, che l’anno successivo arrivò in visita alla città.

La Società Operaia opera dal 1889 in Palazzo Gregoris, dimora nobiliare del XVII secolo di cui è proprietaria di un’ampia porzione (ampliata nel 1981): si tratta di un immobile storico sottoposto a vincolo monumentale dal Ministero tramite la competente Soprintendenza del FVG, alla tutela del quale la SOMSI si è impegnata con molta energia, così come nel suo accurato restauro e riallestimento degli spazi secondo le necessità culturali di un Sodalizio che ha accompagnato la crescita civile, sociale ed economica di Pordenone, mantenendo fede alla sua storica vocazione verso “le attività e le iniziative rivolte a favorire l’elevazione culturale, sociale e morale dei cittadini”.

E come testimonianza della storica vivacità imprenditoriale del territorio pordenonese, verso il quale l’Operaia, alla sua nascita, si rivolgeva proprio per la tutela dei lavoratori dei numerosi opifici, sarà visitabile anche nella giornata dell’Anniversario (e fino al 10 dicembre) la mostra “Angelo Baviera e i carriolanti friulani alla corte del Kaiser”, nel ricco allestimento storico-documentario curato da Alessandro Da Pieve, che sarà anche a disposizione del pubblico.

Un’esposizione di notevole valore e di grande successo presso i numerosi visitatori che hanno potuto apprezzare una storia forse in parte dimenticata, che rimette in luce la ditta di costruzioni Baviera-Pezzutti, titolare di importanti opere fluviali nella Bassa Austria tra la fine dell’Ottocento e gli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale, grazie ai due Soci di Fontanafredda Angelo Baviera e Basilio Pezzutti, arrivando a contare oltre 1000 dipendenti, in molta parte emigranti friulani.

Tra foto d’epoca originali, oggetti personali, cimeli, ritratti, lettere e cartoline illustrate, progetti di centrali idroelettriche e di grandi opere di bonifica (che valsero ai Soci un encomio da parte del Kaiser Francesco Giuseppe e successivamente, per la mostra “Il lavoro degli italiani all’estero, il Diploma d’onore all’Esposizione internazionale di Torino del 1911, per i 50 anni dell’Unità d’Italia), la mostra propone anche un monitor dal quale è possibile “sfogliare” virtualmente i registri delle maestranze dell’impresa a inizio Novecento (con nominativo, anno di nascita e città di provenienza), e quindi cercare magari qualcuno dei propri avi emigrato per lavoro e impiegato all’epoca presso la ditta.

Info sul web: www.somsipn.it e sulle pagine social della Storica Società Operaia di Pordenone.




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