Assemblea sindaci, focus sul calo delle nascite

PORDENONE – Seduta dell’Assemblea dei sindaci dell’Ambito del Noncello presieduta dalla presidente Guglielmina Cucci, affiancata per la parte tecnica dalla dirigente Rossella Di Marzo, principalmente dedicata all’approvazione del bilancio consuntivo 2022, mercoledì 19 aprile.

Approvato all’unanimità dall’Assemblea che vede il Comune di Pordenone, anche ente gestore, e i Comuni di Roveredo, San Quirino, Porcia, Cordenons e Zoppola riuniti nella gestione associata dei Servizi Sociali.

Come risorse in entrata il bilancio dell’Ambito può contare su trasferimenti dello Stato (10,71%), dalla Regione Fvg (66, 32%) e dai Comuni (10,12%), mentre la compartecipazione degli utenti è del 3,6 %.

Come consuetudine il consuntivo è stato accompagnato da una relazione che restituisce un quadro puntuale dei bisogni e delle risposte date dalla cittadinanza. Premessa obbligata l’analisi della situazione sociodemografica, che si riflette direttamente sul sistema dei servizi sociali.

In evidenza l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite, ma anche la buona ripresa economica della Regione post Covid, seppure con una evidente difficoltà nella crescita occupazionale accompagnata dalla fuga dei giovani all’estero.

Preoccupa l’incidenza delle famiglie a bassa intensità lavorativa, che vede la Regione raggiungere quota 8,4%. Il Fvg dimezza la percentuale di rischio povertà (10,9 % rispetto al dato nazionale che si attesta al 20%), ma vede il 30% delle famiglie dichiarare di fare fatica ad arrivare a fine mese. Positivo però è stato il bilanciamento dato con molteplici forme di supporto.

“Il numero di persone che nel 2022 si sono rivolte al Servizio Sociale del Noncello – afferma Guglielmina Cucci – ammonta a 7089 con una incidenza del 6,3% rispetto alla popolazione che qualifica l’Ambito del Noncello per la capacità di raggiungere un elevato numero di cittadini. Se inoltre si moltiplica il numero di cartelle per il dato riferito alla composizione media di nuclei familiari il dato si triplica raggiungendo quasi 20 mila persone.

A tutti sono stati garantiti servizi, interventi e misure, all’interno di un articolato sistema di servizi sociali con diversi livelli di protezione e intensità, grazie anche a un incremento di risorse umane, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Prestazioni sociali (LEPS).

Un risultato che conferma la solidità del presidio territoriale garantito dai Servizi, sia nell’intercettazione precoce dei bisogni, sia nell’attivazione di soluzioni inedite anche generate da emergenze. Ai bisogni viene data risposta tramite una articolazione e differenziazione con moltissimi interventi, progettualità e servizi, sia a gestione diretta, sia con la gestione in accreditamento col Terzo Settore, con un indotto occupazionale che supera le 200 unità.

Su tutto questo si innesta la grande sfida del Pnrr per la Missione 5 che ammonta, tra progetti gestiti direttamente o in partnership con altri Ambiti a 3.203.654 euro. Confortante è anche il feed back che ci arriva dalla popolazione che ripone molta fiducia nel sistema di protezione”.

Le aree di bisogno rilevate si concentrano nell’area adulti, anziani e minori, evidenziando tra le problematiche il reddito, l’occupazione, la casa, la solitudine, le difficoltà familiari e relazionali. Si è registrato un aumento delle disuguaglianze sociali, che generano anche povertà educativa.

A pesare sui bilanci familiari è principalmente il costo della casa. Proprio per questo motivo l’azione dei Servizi Sociali si è indirizzata per una parte consistente nel sostegno alle condizioni di fragilità abitativa, intervenendo anche con una integrazione al reddito.

Altra azione prioritaria è stata rappresentata dalla domiciliarità, che ha visto il rafforzamento della collaborazione con Asfo per l’attuazione dell’integrazione sociosanitaria.

In conclusione i possibili impatti si possono sintetizzare in tre elementi: la certezza del sistema di protezione sociale, la domiciliarità come missione dei servizi e la finalizzazione degli interventi economici verso il mantenimento dell’abitazione come valore primario per fronteggiare le difficoltà.




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