PORDENONE – Il dibattito sul Pordenone calcio fuori dai confini del Noncello per approdare, con tanto di diritti sportivi ceduti, in riva al Sile, a Treviso, sta diventando incandescente.
Oggi, 4 aprile, a intervenire, dalle colonne de Il Gazzettino, a firma Dario Perosa, è l’assessore comunale allo sport Walter De Bortoli che afferma “Ramarri via per sempre da Pordenone? Sarebbe uno schiaffo alla città, all’Amministrazione e in particolare a tutto il popolo neroverde che ha imparato ad amare e a seguire la squadra”.
Questo, avviene dopo la nota apparsa sul sito del Pordenone Calcio che in pratica ha ufficializzato le manovre in atto per spostare, una volta avuta la matematica certezza della promozione in B, non solo la squadra, ma anche la società fuori dai confini provinciali. Il presidente Lovisa e il suo staff – si legge nella nota pubblicata su Pordenonecalcio.com – stanno dialogando con il Comune di Pordenone, valutando per il futuro immediato due soluzioni: Udine e Treviso. Da Treviso, in particolare, è arrivata la disponibilità strutturale del sindaco, oltre che la stima per il progetto neroverde di imprenditori locali.
“Sono parole che mi hanno profondamente addolorato – riprende De Bortoli nell’articolo di Perosa – in considerazione di tutta la disponibilità che è stata offerta alla società Pordenone per cercare di risolvere il problema stadio non solo dal Comune di Pordenone, ma anche dal Comune di Fontanafredda e dalla Regione. L’apertura delle istituzioni verso Lovisa è stata totale. La regione ha stanziato oltre due milioni di Euro per ristrutturare il Tognon di Fontanafredda, il comune di Pordenone ha messo a disposizione tutto il suo know-how per preparare il progetto di ristrutturazione e il Comune di Fontanafredda ha aperto le sue porte al trasloco dei ramarri”.
“E’ vero che quando è nata l’idea Tognon – ammette De Bortoli che si sente investito nel suo doppio ruolo di assessore allo sport e ai lavori pubblici – non si parlava di serie B. L’exploit del team di Attilio Tesser che tutti noi pordenonesi accogliamo con gioia e orgoglio ha un po’ complicato le cose. Per adeguare il Tognon anche alla serie B servirebbero ulteriori lavori. Anche in questo caso però la Regione si è detta pronta a collaborare così come il Comune di Pordenone e quello di Fontanfredda nell’ambito delle rispettive competenze”.
“La mia opinione – continua De Bortoli – è che bisogna continuare su questa strada. Certo in attesa del completamento di tutti i lavori la squadra dovrà emigrare temporaneamente. Il Dacia Arena sarebbe la soluzione ad interim ideale. Anzi, probabilmente l’unica. Per quanto tempo? Dipende dai tempi di finanziamento e realizzazione dell’opera. Tutto si risolverebbe più velocemente – suggerisce la via l’assessore – se Lovisa entrasse nell’idea di avviare una sorta di project financing”. Il project financing è un’operazione tecnica di finanziamento di un progetto in cui ritorno è garantito dai flussi di cassa previsti dalla attività di gestione o esercizio dell’opera stessa.
“Se così fosse per noi tifosi – De Bortoli ci tiene a sottolineare l’appartenenza al popolo neroverde – sarebbe più accettabile il disagio di doversi temporaneamente recare a Udine per tifare neroverde”
Lovisa però, in alternativa al trasloco permanente fuori regione, punta alla stadio nuovo in territorio comunale.
“Pronti ad appoggiarlo anche in questo – garantisce l’assessore -, ma deve rendersi conto che i tempi per la realizzazione di un nuovo impianto sono stimabili in tre anni. Ci pensi bene Lovisa su quello che vuole fare ed è possibile fare. E pensi ancora di più al danno che farebbe alla nostra comunità se veramente dovesse decidere di portare fuori provincia un ramarro che è figlio della nostra città ed in essa è cresciuto per un secolo intero”.