Caldo torrido ed elevata umidità: misure a tutela dei lavoratori

PORDENONE – Sicurezza sul lavoro, Confindustria Alto Adriatico e Sindacati alzano la soglia d’allerta in ragione delle mutate condizioni stagionali che, come raccontano le cronache di queste settimane, comportano e comporteranno probabilmente una maggior frequenza di episodi climatici estremi e particolarmente critici – sempre più anticipatamente. Il riferimento è il protocollo sottoscritto nel 2019: allora si decise di “normare” gli aspetti legati a diversi aspetti, tra cui specifiche condizioni geografiche, caratteristiche della lavorazione e tipologie costruttive degli stabilimenti e le imprese adottarono apposite procedure per valutare ed applicare le migliori soluzioni per ridurre i disagi ai lavoratori.

L’attualità, sempre più ciclica invero, ha suggerito, da un lato, di estendere il protocollo al maggior numero di e, dall’altro, di integrarlo anche alla luce dell’evoluzione tecnica nella ricerca di soluzioni e per poter maggiormente contare anche sull’attività di promozione e coordinamento dell’Organismo paritetico Provinciale (OPP).

In ragione di ciò è stato previsto un pacchetto di iniziative che sarà attivato al verificarsi di una situazione atmosferica di particolare criticità per alti valori di temperatura ed umidità dell’aria in relazione al microclima aziendale derivante dalle lavorazioni industriali. L’impresa attiverà il Servizio di Prevenzione Protezione dei Rischi affinché effettui le rilevazioni termiche e di umidità del caso; i risultati delle analisi saranno oggetto di esame con gli RLS e le RSU, i datori di lavoro e i loro consulenti sulla scorta dell’esperienza maturata dai Comitati Anti Covid 19.

Spetterà alle imprese attivarsi per predisporre interventi idonei alla riduzione dei disagi derivanti dalla calura: definizione di scelte organizzative sull’orario di lavoro, distribuzione gratuita o a prezzo controllato di bottiglie d’acqua dai distributori automatici, erogazione d’acqua da sistemi di somministrazione automatica, messa a disposizione di frutta e/o integratori tramite fornitura da parte di addetti aziendali, installazione di sistemi portatili di raffreddamento in prossimità delle aree con maggior temperature e assegnazione ai lavoratori richiedenti di ventilatori o altri sistemi di raffrescamento individuale in prossimità delle postazioni di lavoro. Sempre le imprese potranno emanare indicazioni di comportamento di natura specifica da osservare durante l’orario di lavoro e/o di adozione generale durante le giornate particolarmente calde coerenti con l’obiettivo di creare condizioni soggettive di maggior capacità di reazione alla particolare condizione climatica (vestiario, alimentazione, assunzione di bevande). Il coordinamento dell’iniziativa, analogamente a quanto previsto per l’emergenza Covid, sarà in capo all’OPP che, tra gli altri compiti, avrà quello di promuovere il coinvolgimento degli RLS, RSU, RSPP e medici competenti riuniti nei Comitati nelle iniziative per la gestione nelle aziende dell’emergenza caldo.

Di sicurezza sul lavoro – e in particolare di Covid19 – ha parlato più ampiamente il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, il quale ha ricordato che «grazie alla rigorosa applicazione del protocollo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, mutuato poi a livello nazionale, il territorio dell’Alto Adriatico è risultato essere quello con la minore incidenza di infezioni in Italia». Riferendosi al picco previsto per fine luglio il Presidente, che ha evidenziato inoltre l’importanza e il valore dei Comitati anti Covid, mai sciolti, ha detto che occorre «essere ragionevolmente attenti a ciò che accade oggi perché potrà avere ripercussioni anzitutto sulla salute e, inevitabilmente, sulle produzioni. Siamo pronti – compatibilmente con le indicazioni dell’autorità sanitaria regionale – a rimettere tutto il nostro armamentario in campo. Se servirà, come possiamo immaginare ma senza per questo voler generare inutile allarmismo, riattiveremo i nostri hub per essere sussidiari alla sanità pubblica».

Da parte dei sindacati – Flavio Vallan (Cgil), Cristiano Pizzo (Cisl) e Roberto Zaami (Uil) – è stata unanimemente ribadita la necessità di allargare ad altri settori, come ad esempio la Sanità, l’esperienza delle buone pratiche sin qui adottate assieme a Confindustria Alto Adriatico. Presente all’incontro anche Giuseppe Del Col, Direttore operativo della sede di Pordenone di Confindustria Alto Adriatico.




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