Correzione settore teck, scadenze e opzioni e incertezze: Le Tensioni del Mercato Finanziario alla Vigilia della Riunione della Fed

MERCATI

Le azioni hanno registrato una correzione venerdì, segnando la fine di una settimana agitata a causa delle vendite nel settore tecnologico e dell’impatto delle opzioni in scadenza venerdì, che hanno amplificato le fluttuazioni del mercato. Wall Street è stata coinvolta in un evento trimestrale noto come “triple witching” – in cui i contratti derivati legati ad azioni, opzioni su indici e futures sono giunti a scadenza – costringendo numerosi trader a rinnovare o ad aprire nuove posizioni. Circa 19 miliardi di azioni sono state scambiate sulle borse statunitensi, segnando un aumento del 60% rispetto al volume medio degli ultimi tre mesi. Vendita anche sul mercato obbligazionario anche più corpose di quelle dell’azionario sulla scia di un altro dato sull’inflazione, questa volta dal lato dei prezzi alla produzione, sopra le attese. Questo ha rafforzato le scommesse che la Federal Reserve non avrà fretta di tagliare i tassi anche se alcuni settori dell’economia americana, le vendite al dettaglio hanno confermato sempre in settimana qualche segno di incertezza. Il dato sui prezzi dell’inflazione dei prezzi della produzione da fiato al rialzo dei petrolio più volte respinto dalla resistenza degli 80 dollari al barile, mentre lo spettro di un’economia americana in rallentamento con un’inflazione più “vischiosa” del previsto danno un’ulteriore spinta al prezzo dell’oro posizionato ora sui massimi da tre anni. In conclusione, è stata una settimana incerta. È difficile anticipare cosa accadrà la prossima settimana e oltre. Venerdì 15 marzo sono giunti a scadenza contratti per un valore di circa 5,3 trilioni di dollari, secondo stime. Questo evento sulle opzioni statunitensi si è verificato in un momento critico, dato il posizionamento dei mercati in vista della riunione politica della Federal Reserve del 20 marzo. Il recente aumento dell’inflazione ha intensificato il dibattito sul livello di accomodamento che i funzionari della Fed segnaleranno per il 2024, per ora i mercati correggono leggermente mantenendo la loro impostazione rialzista.

MERCATO AZIONARIO

Partendo dal mercato azionario americano, l’S&P 500 è sceso al di sotto dei 5.120 punti, chiudendo quasi invariato rispetto alla settimana precedente, mentre fa peggio il Nasdaq 100, fortemente trascinato dal settore tecnologico, che scende di oltre l’1%. Tra i titoli peggiori del settore da segnalare Adobe Inc. che ha registrato un crollo a causa di previsioni di vendita deboli, mentre Nvidia Corp. In contrapposizione ha segnato nuovi guadagni a seguito dell’annuncio imminente conferenza sull’intelligenza artificiale. I mercati si sono focalizzati sulle notizie macroeconomiche sovrappesando il dato sull’inflazione rispetto a quello del rallentamento economico dato dalle vendite al dettaglio. Chiudono invece in controtendenza i listini europei che beneficiano della diversa composizione settoriale, di settori che si avvantaggerebbero di un’eventuale rallentamento del calo dell’inflazione come quello bancario e assicurativo. Bene per lo stesso motivo l’indice nostrano, che ha una composizione marcatamente bancaria chiude infatti ad + 1.6%.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Gli investitori hanno allungato in settimana le tempistiche sul primo taglio dei tassi e aumentato di un quarto di punto da parte della Fed alla riunione di luglio. I funzionari avevano pubblicato le previsioni trimestrali a dicembre, prevedendo tagli dei tassi per un totale di tre quarti di punto nel 2024, e questa settimana si pronunceranno di nuovo a riguardo con un aggiornamento trimestrale di queste proiezioni – noto come “dot plot” – per l’esattezza il 20 marzo data da segnare in calendario. Il percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2% della Fed sarà tutt’altro che agevole, e il traguardo richiederà probabilmente tempo e un’analisi dettagliata dei dati. Il primo taglio potrebbe verificarsi a giugno, ma non sarebbe sorprendente un ritardo nel corso dell’anno se i dati economici continueranno a essere positivi come quelli recenti. Il nostro scenario base prevede tre tagli totali dei tassi nel 2024, ma la Fed potrebbe anche decidere di ridurre i tassi di meno se i dati economici sorprenderanno al rialzo nel corso dei prossimi mesi. Gli economisti di JPMorgan Chase & Co. hanno per questo già pubblicato le loro previsioni che vedono tagli dei tassi da della Fed nel 2024 di 75 punti base, rispetto alle precedenti previsioni di 125 punti base. Intanto il rendimento del Treasury americano si spinge sui 4,31 % sui massimi del 2024 così come il Bund tedesco sotto i 2,50% di rendimento mentre il Btp rimane sotto la resistenza del 4%.

MERCATO DELLE MATERIE PRIME

Il dato sui prezzi alla produzione sopra le attese alimenta in settimana tutti gli acquisti sulle materie prime legate alla produzione, bene il petrolio che supera la resistenza degli 80 dollari al barile e bene il paniere dei metalli industriali che recupera posizioni e andando finalmente in positivo da inizio anno. L’oro ritraccia del 1,1% ma rimane su livelli massimi da oltre tre anni spinto da ipotesi di possibile stagflazione sull’economica americana paventate dai dati macroeconomici di venerdì scorso.

MERCATO DEL FOREX

Recupera posizioni il dollaro sulla scia dei possibili ritardi sui tagli dei tassi da parte della Fed, chiarificatoria sarà in settimana la pubblicazione del dot-plot che darà indicazioni delle previsioni aggiornate della Fed che sarà da “mover” sul cambio euro-dollaro. Bitcoin che ritraccia dopo aver toccato il massimo da tre anni ma è confermato per ora il ciclo espansivo che dura ormai da diversi mesi.

Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario indipendente, www.pazzagliapartners.it




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