Covid19, su prevenzione Confindustria AA e sindacati non abbassano guardia

PORDENONE – Sulle misure di prevenzione alla diffusione del Covid19 – particolarmente limitata in questo periodo – Confindustria Alto Adriatico e Cgil, Cisl e Uil non abbassano la guardia: le parti, infatti, proprio come aveva anticipato il Presidente, Michelangelo Agrusti, si sono incontrate per fare il punto e adeguare alcuni termini degli accordi a suo tempo sottoscritti.

Al termine della riunione, cui hanno preso parte per Confindustria Alto Adriatico il direttore operativo di Pordenone, Giuseppe del Col e per le organizzazioni sindacali Flavio Vallan (Cgil), Cristiano Pizzo (Cisl) e Roberto Zaami (Uil), è stato elaborato un documento comunemente condiviso che verte su tre punti.

Anzitutto sulla raccomandazione alle imprese «di continuare ad applicare i protocolli di contenimento del contagio – opportunamente aggiornati per effetto della positiva evoluzione della situazione sanitaria».

Confindustria Alto Adriatico e sindacati, inoltre, hanno convenuto sul «mantenimento da parte delle aziende della operatività e sul continuo coinvolgimento, finalizzato alla individuazione delle migliori procedure interne di prevenzione, dei costituiti Comitati Aziendali anti-Covid19». Per supportare tecnicamente le attività dei Comitati – e siamo al terzo e ultimo punto – le parti «attiveranno l’Organismo Paritetico Territoriale (OPP) che provvederà, entro pochi giorni, a indicare suggerimenti operativi per l’aggiornamento delle procedure interne di prevenzione».

Durante la riunione è stato ricordato che nel protocollo sottoscritto il 21 aprile del 2020, Confindustria Alto Adriatico e i sindacati avevano ribadito «l’essenzialità della costituzione dei Comitati Aziendali soprattutto per individuare le misure organizzative interne più coerenti con le prescrizioni sanitarie da adottare nelle singole imprese.

Questi ultimi, con la loro costante attività, hanno permesso alle imprese, da un lato, di adeguare progressivamente le procedure ai vari provvedimenti di legge che si sono susseguiti durante la pandemia e, dall’altro – è stato detto ancora – hanno svolto un ruolo propulsivo anche delle iniziative di prevenzione (300 mila i tamponi rapidi e oltre 15 mila le vaccinazioni effettuate)».




Condividi