CRONACHE DALLA POLTRONA “Il capodoglio. Rapsodia per Federico”

Questo spettacolo “Il capodoglio. Rapsodia per Federico” creato per commemorare il decennale della scomparsa del poeta di Andreis Federico Tavan,” visto (e ascoltato) al Teatro Zancanaro di Sacile è il primo di un interessante trittico di proposte che ampliano e integrano l’offerta teatrale sacilese.

“Filo rosso è l’autore, elemento cardine della teatralità e posto al centro di una mini rassegna che vuole esaltare l’autore in diverse possibili accezioni.” Ha dichiarato Renato Manzoni, direttore artistico della rassegna, che era presente sul palco in compagnia dell’assessore alla cultura Ruggero Spagnol e Gianni De Pol presidente dell’Associazione Culturale Corale Polifonica di Montereale Valcellina che ha introdotto lo spettacolo.

Il testo originale, firmato da Massimo Somaglino, che ne cura anche la regia e interpreta il ruolo di narratore, coinvolge tre attrici: Letizia Buchini, Giulia Cosolo, Carla Vukmirovic. Le parti recitative mirano a sommarsi rapsodicamente con le performance della Corale Polifonica di Montereale Valcellina e dei musicisti Giulia Di Bon (flauto), Riccardo Pes (violoncello), Simone Grassi (vibrafono), e Maurizio Baldin (pianoforte), con musiche scritte dallo stesso Baldin.

Il presidente dell’Associazione spiega che lo spettacolo “è un omaggio a Federico Tavan, esso è come una sorta di evocazione ‘a florilegio’ della sua opera e della sua vita”. Un po’ si è faticato in effetti ad acchiappare le carni vive del poeta di Andreis anche se poi ci siamo fatti bastare di qualche evocativa folata dello spiritello di Federico regalataci qua e là (“buongiorno! Vorrei un caffè con dodici gocce di latte!”).

Il titolo, “Il capodoglio. Rapsodia per Federico”, ci dicono che riflette la natura epica, poetica e musicale dello spettacolo stesso, e che vuole trattare la vicenda umana dell’artista attraverso una prospettiva (giustappunto…) “rapsodica”. La proposta implicita dello show ci riferiscono sia quella di “rappresentare una riflessione universale sulla poesia in generale e sulle sue urgenze, con particolare attenzione alle composizioni dedicate al poeta di Andreis da parte di suoi amici anch’essi poeti.”

Le tre attrici, che incarnano benevole “streghe”, prese in prestito da Shakespeare, quasi delle friulanissime Aganis moderne, ci raccontano l’episodio fondamentale della vita di Tavan (o meglio di sua mamma): l’incontro della madre incinta di Federico con la strega (cattiva) Giacomina, che marchiò per sempre l’anima del poeta ancora prima di venire alla luce. (“Tu partorirai un mostro!”) I pregiudizi e le dicerie di paese poi attivarono il resto di quel mondo di collegi, psicofarmaci, sigarette, eccessi, fogli sgualciti fitti di poesie stropicciate accartocciate nelle tasche di Federico.

Lo spettacolo si configura in quel format fortemente contemporaneo e destrutturato assai in voga, ove una grande contaminazione di linguaggi (musica, coro, narrazione, recitazione, proiezioni fotografiche) cerca di tratteggiare un ritratto-omaggio fatto di contributi, forse in questo caso fin troppo ellittici (seppur di qualità). Tuttavia coro, musiche, narratore, attrici, tendono ad apparire quasi come gli ingredienti di un cocktail da discoteca molto colorato e seducente ma forse non perfettamente armocromato (citofonare Schlein) i cui liquori hanno densità e nuances differenti che faticano a shakerarsi. (Federico questo cocktail comunque se lo sarebbe gioiosamente scolato alla goccia ridacchiando e tutto d’un fiato!!)

Una special mention la merita l’imponente Coro (con Omar Siega tenore solista) che, con i suoi intensi contributi canori in marilenghe, ha riempito anche fisicamente la scena (l’ambientazione è rappresentata da uno dei luoghi molto cari al dolcissimo eccessivo e anarchico vate di Andreis: il bar/osteria!). Per i non friulanofoni all’ingresso c’era un utilissimo e graficamente accattivante libretto con i testi di Emy Giacomello, Andrea Comina, Ida Vallerugo, Antonio Cosimo De Biasio, Rosanna Bertoia Paroni scritti in marilenghe/italiano…
Federico ci manchiii!!!

Pasqualino Suppa




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