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domenica , 26 Gennaio 2025

CRONACHE DALLA POLTRONA – Whishing on a star, compleanno tra le stelle con Lucianona nostra

Questa delizia l’ho visto in anteprima stampa al Lido di Venezia, dove la 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica dispensa pellicole a raffica, e poi non pago me lo sono rivisto all’apertura del 36mo Trieste film Festival in un accaldato e strapieno Miela, solidissimo baluardo della vita culturale tergestina. E proprio lì, (per ben due volte per giunta!) con un allineamento astrale degno di nota, (ah il destino!) ho avuto la ventura di vedere sul grande schermo la mia astrologa del cuore.

Luciana De Leoni D’Asparedo, per gli amici (e gli astri) Lucianona, è napoletana di cuore e nascita ma anche friulana. Il suo suggestivo castelletto nel ridentissimo “pais tropical” Aiello del Friuli, un mix di austero gotico romantico e “non abbiamo fatto in tempo a dare una rinfrescata”, è il set perfetto per il personaggio. Luciana è devota a una particolare scuola astrologica fondata da Ciro Discepolo, che ha avuto successo in Italia e, per qualche motivo misterioso, in Russia. Forse perché anche lì si abbraccia l’idea che “il giorno del compleanno si rinasce… ma se vai dove gli astri sono più benevoli, meglio per te”.

Il film, un documentario che flirta con la commedia (e chi siamo noi per etichettarlo?), è diretto e scritto da Peter Kerekes, che all’inizio era scettico ma, dopo aver conosciuto Lucianona, si è convertito con tutto il corpo e metà dello spirito. E come dargli torto? Luciana è un cocktail esplosivo: astrologa, analista, confidente, e pure la tizia che incontri sul treno e a cui racconti tutta la vita, ma stavolta con le stelle che fanno da colonna sonora. La produzione è tutta furlana (Videomante di Cividale del Friuli) e si vede molto Friuli Venezia Giulia sfiziosissimo e verace.

Attenzione: spoilerini.

La sfilata dei clienti di Luciana è un piccolo adorabile zoo umano irresistibile: il becchino stagionato scapolone friulano (siamo perfino in zona San Daniele!) che sogna l’amore (e intanto vive con mammina che al favèle solo furlan), la moglie del macellaio della bassa che vuole riaccendere la scintilla del matrimonio e forse deve andare magicamente in Alaska, le gemelle Vangone schizzatissime e super dialettiche che desiderano maternità , un per due, a modo loro, c’è la single triestina che vola a Taiwan per trovare finalmente un uomo…o trova forse dietro casal’anziano e triestinissimo papà? E poi c’è la poetica e matura e delicata libraia in pensione, che dopo una vita di lavoro e forse di sospesi, dopo un bagno fuori stagione nella meraviglia di Lussino, forse ritroverà anche se stessa.

Tutti e tutte sono legati dal filo brillante e azzurrino (di sigaretta) che è Luciana nel suo studio all’ultimo piano del castelletto ad… Aiello.

Il suo sogno? Vendere il castello e ritirarsi a Napoli per vivere una vecchiaia tra il Vesuvio e gli oroscopi.Nel frattempo Luciana ci dispensa perle di umorismo, consigli di vita e un’umanità verace che buca lo schermo, e con l’aiuto della figlia che le la mette continuamente in discussione, viene smontata con grazia la deriva verso l’agiografico santino e/o “santona”.

E la colonna sonora? Gioiosa, trascinante e pure un po’ kitsch, con un’improvvisa cover di Toto Cutugno (“L’Italiano”) che grida “mercati dell’Est, arriviamo!”. Ma va bene così: aggiunge quel tocco di italianità guascona che fa sorridere.

Alla fin fine, esci dalla sala con un sorriso grande così e un’unica certezza: vuoi andare ad Aiello, salire al piano alto del castelletto, e lasciarti spedire da Lucianona in capo al mondo per rinascere.

Ah, spoiler: funziona (quasi) sempre!

Pasqualino Suppa

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