Dedica, arrivata a Pordenone Gioconda Belli. Il via il 9 marzo
PORDENONE – “Un festival dedicato al mio lavoro di scrittrice è un’esperienza fantastica. Quando nei miei vent’anni ho iniziato a scrivere poesie, non avrei mai immaginato che le mie parole potessero viaggiare così lontano e avere un’eco in così tante persone. Scrivere è un’esperienza così solitaria, tranquilla, intima che si è sempre un po’ sorpresi quando diventa pubblica. Provo, tuttavia, immensa gratitudine nel pensare che il corpo del mio lavoro sarà celebrato al Dedica Festival nel suo 25. Anno. Sento che è un dono delle Dee e dei miei antenati italiani”.
“Sono impressionata nel vedere, nel programma, le numerose attività che si terranno, tutte amorevolmente organizzate dai curatori e dallo staff di questo festival. E spero che ci divertiremo tutti in una comunità raccolta da parole, poesia, prosa, teatro, cinema, musica e scambi intellettuali. Ringrazio Pordenone, Claudio Cattaruzza, il Comune, i partecipanti e la popolazione per l’onore che mi hanno concesso”.
E’ la prima dichiarazione di Gioconda Belli, arrivata oggi, 8 marzo, a Pordenone, dove da domani, sabato 9 marzo, sarà protagonista di Dedica, che ha poi aggiunto, in onore alla Festa della donna (postando la stessa frase sul suo profilo Facebook): “Non c’è niente di più potente al mondo di una donna. Ecco perché ci perseguitano.
Avanti!”.
Organizzata dall’associazione Thesis la rassegna apre la stagione dei maggiori festival culturali del Friuli Venezia Giulia e porta ancora una volta la città di Pordenone alla ribalta nazionale, anche grazie alla visibilità sulle maggiori testate, che stanno confermando l’attenzione alla rassegna e il suo carattere di unicità nel panorama culturale italiano.
Gioconda Belli, protagonista quest’anno del festival organizzato diretto da Claudio Cattaruzza, rassegna che l’anno scorso ha registrato la partecipazione di 7 mila persone, è già in città, attesa dall’entusiasmo dei tanti suoi lettori e lettrici in particolare. A Pordenone si fermerà fino al 16 marzo partecipando a tutti gli appuntamenti in calendario e offrendo dunque al pubblico dei lettori molte occasioni d’incontro.
Domani, alle 16.30, nel Teatro Verdi, per l’evento inaugurale Gioconda Belli sarà sul palco insieme alla scrittrice Federica Manzon, che dialogherà con lei come ha già fatto nella lunga intervista contenuta nella monografia DEDICA A GIOCONDA BELLI, sempre da domani a disposizione del pubblico. Un volume che contiene anche un racconto e cinque poesie inedite di Gioconda Belli
Saranno otto giorni fra incontri, teatro, musica, fotografia e libri, con l’autrice e con i temi di cui si nutre il suo universo poetico e narrativo: l’ideale di creare una società più giusta e il Nicaragua di oggi sconvolto dalle proteste contro il regime autoritario, l’universo femminile, il desiderio di una vita piena e creativa, la sensualità e la bellezza della maternità, l’amore per la storia del proprio Paese attraverso i rimandi delle suggestioni mistiche dell’America precolombiana, spunto per descrivere l’attualità di un continente che ha visto sfumare nel tempo illusioni e utopie.
Molti gli ospiti in arrivo per festeggiare la Belli. Fra i tanti le attrici Lucilla Giagnoni e Isabella Ragonese, impegnate rispettivamente lunedì 11 marzo e venerdì 15, alle 20.45, nel convento di San Francesco, la prima con la lettura scenica La donna abitata, tratta dal libro omonimo dell’autrice, la seconda con I sogni si continuano a sognare, recital di poesie della Belli, con l’accompagnamento al pianoforte di Claudio Cojaniz.
Giovedì 14 marzo, alle 20.45, sempre nel convento di San Francesco, Gioconda Belli presenterà in anteprima nazionale il nuovo libro Le febbri della memoria un romanzo di amore, mistero e avventura, uno sguardo intimo alla sfida di reinventare un’identità e accettare una seconda possibilità, in uscita da Feltrinelli a marzo 2019.
Fra gli altri appuntamenti domenica 10 marzo, alle 11, nella sala esposizioni della Biblioteca ¡Yo estoy con vos, mi Nicaragua!, inaugurazione della mostra fotografica di Inti Ocón; martedì 12 marzo alle 20.45, a Cinemazero ¡Las sandinistas!, proiezione del film-documentario di Jenny Murray in prima nazionale, mercoledì 13 marzo , alle 20.45, nel Convento San Francesco America latina: utopie, delusioni e attualità di un continente, conversazione con Niccolò Locatelli e Alfredo Luis Somoza.
Due le “trasferte” fuori Pordenone per Dedica e Gioconda Belli : martedì 12 marzo alle 11, a Venezia , all’Università Ca’ Foscari , con La responsabilità dello scrittore e mercoledì 13 marzo alle 14.30 all’Alpen-Adria-Universität di Klagenfurt, con Donne e politica tra società e scrittura.
Il festival chiuderà ancora con una donna, sabato 16 marzo, alle 20.45, nella sala Capitol di Pordenone, dove salirà sul palco, con Eclipse, in trio, Chiara Civello, una delle più straordinarie interpreti del jazz italiano.
INGRESSI, FILE, DEDICA CARD (info: www.dedicafestival.it, 0434 26236). Per evitare le file d’ingresso ai singoli eventi a ingresso gratuito e per godere di alcune agevolazioni, oltre che per sostenere il festival, c’è la Dedicacard, alla quale stanno aderendo in molti, acquisendo anche il diritto a sconti nelle librerie, nei negozi e nei musei. Info: www.dedicafestival.it, 0434 26236.
Per i biglietti degli eventi a pagamento: infopoint 366 9505094.
I PROTAGONISTI DELLE EDIZIONI PRECEDENTI
La manifestazione ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia I Magazzini), per poi passare a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz, nel 2008 a Nadine Gordimer, nel 2009 a Paul Auster, nel 2010 a Hans Magnus Enzensberger, nel 2011 a Cees Nooteboom, nel 2012 a Wole Soyinka, nel 2013 a Javier Cercas, nel 2014 a Tahar Ben Jelloun, nel 2015 a Luis Sepúlveda, nel 2016 a Yasmina Khadra. nel 2017 a Björn Larsson, nel 2018 ad Atiq Rahimi.