Novara – Brusca frenata in campionato per il Pordenone del nuovo corso Stefani che in Piemonte probabilmente ha abbandonato definitivamente le proprie speranze di promozione diretta in serie B. La squadra allenata da Marchionni ha letteralmente dominato l’intera gara schiantando un Pordenone impalpabile e mai in partita, lento e fragile in tutti i reparti. Piccola reazione di orgoglio nella ripresa che comunque non giustifica la brutta prestazione di Burrai e compagni.
LA CRONACA – Autentico match di cartello quello del “Silvio Piola” tra Novara e Pordenone, gara valida per la 33^ giornata del girone A e undicesimo confronto ufficiale in terra piemontese (nel 1963-64 l’ultima vittoria neroverde). Due squadre dotate di organici di prim’ordine partite con l’obiettivo di primeggiare, ma per vari motivi hanno attraversato difficoltà durante il campionato rendendo meno di quanto ci si potesse attendere. Sicuramente per i piemontesi vista la situazione di classifica attuale le problematiche sono state anche maggiori, ma anche i ramarri non sono mai riusciti a decollare definitivamente. Situazione che ha spinto la società neroverde a promuovere in prima squadra Mirko Stefani al posto di Domenico di Carlo. Per l’ex capitano sono arrivati quattro punti in due partite frutto del pareggio, nel giorno del suo esordio ufficiale sulla panca neroverde, sul difficile terreno del Lecco e superando al Tognon per 2-1 il Piacenza che hanno riacceso le speranze a credere ancora nella possibilità di centrare la promozione diretta, trovandosi a soli tre lunghezze dalla capolista Feralpisalò. Il Novara è in salute e arriva al match da 7 punti conquistati nelle ultime tre partite, vincendo a Sangiuliano, poi contro la Juventus Next Gen e pareggiando sul campo della Pro Patria. Ramarri invece reduci da tre pareggi di fila e una vittoria. Massiccio afflusso di tifosi piemontesi sugli spalti dell’impianto novarese. Una trentina invece gli aficionados dei ramarri con in prima linea i soliti immancabili del PN Neroverde 2020. Squalificato Benedetti e senza gli acciaccati Bassoli, Edera e Candellone l’undici iniziale di Stefani che conferma l’Albero di Natale prevede Festa fra i pali, Bruscagin, Negro, Ajeti ed Ingrosso in difesa, Gucher, Burrai e Pinato a centrocampo con Zammarini e Palombi trequartisti alle spalle dell’unica punta Dubickas. Marchionni si copre e risponde con un 3-5-2 con Desjardins in porta, Illanes, Benalouane e Carillo in difesa; Calcagni, Rocca, Ranieri, Varone e Ciancio sulla mediana con Galuppini e Vuthaj in attacco. A dirigere la sfida il signor Emanuele Frascaro della sezione di Firenze coadiuvato dagli assistenti Veronica Martinelli di Seregno e Giuseppe Lipari di Brescia. Quarto Ufficiale Mattia Caldera di Como.
LA GARA – Pronti via e padroni di casa subito in vantaggio. Da un innoquo angolo di Ranieri, il Novara libera al tiro dalla distanza Galluppini. Il centrocampista calcia forte di sinistro e sorprende Festa che non accenna alcun intervento provvidenziale. Gara in subito in salita per il Pordenone che dopo il gol subito si è riversato nella metà campo avversaria alla ricerca del pari. Ciò nonostante è il Novara che si fa apprezzare sul piano del gioco e i piemontesi non faticano a trovare il raddoppio al 35′ con Vuthaj che vince il duello con Ajeti e scaraventa la sfera alle spalle di Festa. Al 41′ il tris novarese. Galuppini in percussione solitaria dalla metà campo fa fuori tutti i difensori neroverdi e dal limite di sinistro infila alla sinistra di Festa. Novara in pieno dominio, padrone del gioco e meritatamente in vantaggio. Neroverdi non pervenuti, lenti e fragili in tutti i reparti.
LA RIPRESA – Il pesante passivo della prima frazione induce mister Stefani ad effettuare quattro cambi in una sola volta con Dubickas che lascia il posto a Magnaghi, Gucher a Torrasi, Zammarini a Piscopo e Pinato ad Andreoni trasformando lo schema tattico in 3-4-2-1. Ma è ancora il Novara a fare la partita e al 6′ sfiora il poker con Vuthaj con uno straordinario esterno sinistro da cineteca che esce di un soffio alla destra di Festa. Al 25′ Galluppini si fa parare un rigore da Festa assegnato per fallo di Buscagin su Vuthaj. Sul capovolgimento di fronte il Pordenone accorcia. Cross di Ingrosso dalla sinistra in mezzo all’area che trova Negro lesto a spingere la sfera alle spalle di Desjardins. La rete scuote i neroverdi che adesso producono il massimo sforzo per riaprire incredibilmente la partita ma al 35′ Marginean cala il poker e scaccia definitivamente i fantasmi dal Piola nonostante nella ripresa si sia vista una minima reazione d’orgoglio del Pordenone dopo i cambi effettuati da Stefani.
Il tabellino:
NOVARA-PORDENONE 4-1
GOL: pt 5′ e 40′ Galuppini, 36′ Vuthaj; st 27′ Negro, 35′ Marginean.
NOVARA (3-5-2): Desjardins 6; Illanes 6, Benalouane 6 (st 44′ Saidi sv), Carillo 6; Calcagni 6, Rocca 6 (st 4′ Marginean 6,5), Ranieri 6,5 (st 31′ Tentoni 6), Varone 6,5 (st 44′ Di Munno sv), Ciancio 6,5; Galuppini 7 (st 31′ Gonzalez 6), Vuthaj 7. All.: Marchionni 7.
PORDENONE (4-3-2-1): Festa 6; Bruscagin 5,5, Negro 6, Ajeti 5, Ingrosso 6; Gucher 5 (st 1′ Torrasi 5,5), Burrai 5 (st 38′ Giorico sv), Pinato 5 (st 1′ Andreoni 5,5); Zammarini 5,5 (st 1′ Piscopo 5,5), Palombi 5; Dubickas 5 (st 1′ Magnaghi 5,5). All.: Stefani 5,5.
ARBITRO: Frascaro di Firenze 6, assistenti Martinelli di Seregno e Lipari di Brescia. Quarto ufficiale Caldera di Como.
NOTE: ammoniti Ajeti, Ingrosso, Benalouane, Illanes, Negro, Bruscagin e Carillo. Angoli 5-3. Recupero: pt 1′, st 3′. Spettatori: 3162 (di cui 2107 abbonati e 1055 paganti).
Fonte Giuseppe Palomba – Il gazzettino di Pordenone