PORDENONE – La Polizia di Pordenone nel corso della nottata tra il 30 e il 31 marzo, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto per il furto aggravato ai danni della gioielleria “Biscontin” dello scorso 29 marzo, di S.B., cittadino italiano, 18 anni, residente a Pordenone ed ha denunciato in stato di libertà D.A. cittadino armeno, 19 anni, per favoreggiamento reale.
Dopo l’arresto in flagranza di reato di R.R., cittadino italiano di anni 22, convalidato dal Giudice per le indagini preliminari nella giornata di ieri, operatori della Squadra Volante e della Squadra Mobile, avviavano accurate indagini di polizia giudiziaria e un capillare controllo del territorio per identificare il complice che si era dileguato con una delle due confezioni contenente parte dei gioielli asportati.
Durante una specifica attività di ricerca, gli uomini del dr. Marco Stamegna, mettendo a frutto la propria consolidata conoscenza del territorio, intercettavano e controllavano una autovettura sospetta condotta da D.A. cittadino armeno residente a Pordenone, a bordo della quale, a seguito di una attenta e scrupolosa attività ispettiva, veniva rinvenuta parte della refurtiva sottratta alla gioielleria “Biscontin”.
Nel frattempo proseguiva l’attività di indagine che, attraverso la visione dei filmati e delle immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza e dalle svariate testimonianze raccolte dagli investigatori, consentiva di indentificare e condurre presso gli Uffici della Questura S.B. cittadino italiano, residente a Cordenons, quale sospetto complice della attività delittuosa.
Nelle ore successive, seguendo le preziose indicazioni di Brusegan, gli accertamenti focalizzati sui due giovani condotti in Questura, permettevano di accertare la partecipazione di S.B. al furto aggravato e di appurare che lo stesso, preoccupato dalla pressione esercitata dalle forze di Polizia, aveva consegnato al giovane armeno i preziosi proventi del reato, per occultarli e sottrarsi alla cattura.
Al termine dell’attività S.B. è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto presso la locale Casa circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre D.A. è stato denunciato in stato di libertà per favoreggiamento reale.
La refurtiva, integralmente recuperata, è stata sequestrata e posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la restituzione all’avente diritto.