Fidapa: Ganzer racconta “Giulietta e Romeo”, una storia friulana

PORDENONE – Si sapeva e non si sapeva, ma adesso è inequivocabile: la storia di Giulietta e Romeo è friulana.

Ha chiarito il tutto, martedì 29 maggio nella saletta ex convento di San Francesco, il Prof. Gilberto Ganzer ospite della FidapaPn.

La presidente Luciana Ceciliot, dopo il saluto ai presenti, esprime il grande onore per la presenza di un illustre studioso quale il dott. Ganzer, ricordando anche il ruolo ricoperto, per molteplici anni, quale direttore del Museo Civico della città.

Da grande storico, l’ospite colloca la storia friulana di Giulietta e Romeo, con dovizia di particolari su avvenimenti, battaglie, rivalità familiari e supremazie di potere che vedono in contrasto Veneziani e Imperiali, senza dimenticare il potere della chiesa. Ma quello che interessava era parlare dei due nostri protagonisti e arrivare all’amore più celebre a livello mondiale.

Questa è la storia, ambientata nel XVI^ secolo, dei cugini Luigi da Porto e Lucina Savorgnan che si conoscono ad un ballo di carnevale nel castello di Udine. Lui è un capitano di cavalleria, lei si esibisce al canto,alla danza e al clavicembalo.

Nasce subito del tenero, ma le famiglie pur essendo imparentate, sono grandi rivali e l’amore viene duramente contrastato. Non avrà infatti seguito, Luigi viene ferito gravemente in battaglia e si ritira nel castello di Montorso Vicentino, Lucina per mettere pace tra le due famiglie viene data in sposa ad un cugino, su ordine di Venezia.

Informato delle nozze della sua amata, Luigi le dedica una novella ambientata a Verona perché non si riconoscessero i protagonisti ancora in vita, con il titolo “ Giulietta e Romeo”. Novella che venne tradotta in inglese dal poeta Arthur Brooke, e poi trasformata nella celebre tragedia da Shakespeare.

I personaggi friulani sono veramente esistiti, a sostenerlo ci sono vari documenti con ricerche approfondite anche da parte dello stesso prof Ganzer,

Luigi da Porto Savorgnan del Torre visse nel castello di Pinzano, dove ci sono ancora i resti, Lucina Savorgnan nel castello di Osoppo.

Per più di un’ora il Prof. Ganzer ha saputo intrattenere in modo insuperabile i presenti che, coinvolti e totalmente affascinati si sono calati nel periodo storico sentendosi protagonisti loro stessi.

Era presente, e ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, l’assessore alla cultura PietroTropeano.




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