Fipe-Bar e Ristoranti: sull’energia si rischia la chiusura

PORDENONE – L’associazione locale dei Pubblici Esercizi (Ascom-Fipe) lancia il suo grido d’allarme: «La speculazione energetica e i rincari folli delle materie prime non sono più sopportabili, lo abbiamo ribadito sin da ottobre 2021. E tutto questo senza che si veda all’orizzonte una risposta forte, di sistema, da parte della politica. Senza un intervento deciso i nostri locali saranno costretti ad abbassare le serrande già nel mese di novembre e limitare le aperture nei fine settimana e nei periodi di picco come Natale».

Così il presidente provinciale dell’Ascom-Fipe, Fabio Cadamuro, sul caro energia che rischia di travolgere famiglie e imprese che, nei prossimi mesi invernali, si vedranno recapitare bollette salate, con aumenti record superiori al 50 per cento.

Del resto anche la categoria dei Pubblici Esercizi in questi mesi non è rimasta solo a guardare, anzi si è impegnata per diminuire gli orari concentrandosi su delle fasce di apertura, rivisitando i processi produttivi e i menu con piatti freddi, ma anche riducendo l’utilizzo dell’aria condizionata nelle ore più calde di questa torrida estate.

Oltretutto il settore sta cercando di offrire un servizio anche adeguato, non solo alla qualità del lavoro, ma per fare in modo di contenere i costi. Un settore, per altro, che è rimasto in piedi fino ad oggi solo grazie alla resistenza di migliaia di imprenditori coraggiosi sostenuta dall’onda lunga dell’estate e dalla voglia di socialità scoppiata dopo due anni di lockdown e restrizioni da Covid-19.

Per Cadamuro il prossimo passo sarà quello di «aprire solo quando c’è domanda sufficiente almeno a coprire i costi con evidenti ricadute negative sui livelli di servizio, disoccupazione e sulla sicurezza delle nostre città».

E conclude: «Questo sistema non funziona e per questo le nostre attività si stanno snaturando, non certo per nostre scelte sbagliate. Se i costi continuano a lievitare, il conto non lo possono pagare imprese e famiglie. Dobbiamo salvare il mercato produttivo e distributivo, vera forza vitale del nostro territorio e dell’ospitalità. Siamo pronti a fare sacrifici e quanto è necessario per il Paese, ma facciamo un accorato appello trasversale alle parti politiche affinché vengano, quanto prima, implementate misure in grado di contrastare efficacemente questa emergenza».

Gli fa eco il presidente dei ristoratori, Pierangelo Dal Mas, che sottolinea come «Dopo tre anni di aperture e chiusure a singhiozzo, limitazioni e provvedimenti fatti senza cognizione di causa e rivelatesi economicamente sbagliati, il comparto è allo stremo.

Dobbiamo salvare le nostre imprese, ma se noi non paghiamo, ci staccano la luce, entriamo in mora. E adesso le grandi compagnie stanno aspettando quello, proprio per riproporci nuovi contratti più penalizzanti e stanno chiedendo a tutti fideiussione e bilanci. Si va, insomma, dalla padella alla brace».

Ricordiamo che presso la struttura Ascom è operativo uno sportello gratuito di consulenza gestito dalla RR Group sul sistema bollette.




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