PORDENONE – “Per la prima volta nella storia il 14, 15 e 16 ottobre in Umbria si riuniranno i Ministri che si occupano di disabilità e inclusione per il G7 (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America e a cui partecipa anche l’Unione Europea). È un momento storico che la Presidenza italiana del G7 intende valorizzare al massimo, rendendolo un G7 concreto e partecipato.”
Questo il senso dell’iniziativa, storica, come si ricava dal sito della manifestazione. Per Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone, organizzazione nata 26 anni fa, è motivo di grande orgoglio esserci, ma aldilà del compiacimento, c’è molto di più nella partecipazione.
Fondazione sarà presente infatti con tre azioni distinte: il 14 con un gazebo, assieme ad altre organizzazioni nella via Francesco d’ Assisi che porta alla P.zza in cui sarà aperto ufficialmente il G7, una apertura assolutamente inconsueta perché inclusiva e partecipata.
Il 15 e il 16 nel Castello di Solfagnano, sede dei lavori dei delegati da cui uscirà la carta di Solfagnano, un documento condiviso, che fisserà gli obiettivi fondamentali per la vita delle persone con disabilità e la loro inclusione nelle società dei Paesi aderenti ed invitati alla manifestazione, Fondazione sarà presente con video e una mostra di mosaici inclusivi esposti nella sala delle Volte della residenza e visibile da tutte le delegazioni. I mosaici sono il frutto del lavoro di persone con autismo adulte e rappresentano una esperienza di grande valore unica in Italia. Il 16, ultimo giorno del G7, verranno forniti a tutti i Ministri un ricordo del G7 appositamente realizzato e confezionato presso l’Officina dell’Arte il centro lavorativo per persone adulte con autismo di Pordenone.
Abbiamo chiesto ai responsabili dell’Organizzazione cosa significa essere in quel contesto e ci è stato detto che ”significa dimostrare ai delegati che “si può fare”, che le persone disabili se messe nelle giuste condizioni non sono un peso per le società, ma una risorsa. Significa che le buone prassi sono ripetibili e si possono mettere in pratica anche in altri contesti fuori dal nostro Paese”.