PORDENONE – Il 9 e il 10 ottobre scorso ha incantato il pubblico delle Giornate del Cinema Muto al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, ripetendosi pochi giorni dopo al Festival Lumière di Lione, con la partitura orchestrale che ha composto e diretto per il film Casanova (1927) di Alexandre Volkoff, con Ivan Mosjoukine, nella versione restaurata dalla Cinémathèque française.
Parliamo di Günter A. Buchwald, musicista polistrumentista, compositore e direttore d’orchestra di Friburgo nonché uno dei musicisti specializzati che ogni anno accompagnano dal vivo le proiezioni delle Giornate e che il prossimo dicembre riceverà a Stoccarda, nel corso del 27° Filmschau, il Baden-Württembergischen Ehrenfilmpreis, premio onorario per il cinema.
Annunciando il riconoscimento, la giuria ha definito Buchwald una “star” del cinema muto, uno dei fautori della sua riscoperta, iniziata nel 1978, un musicista richiesto in tutto il mondo che insieme alla comunità internazionale degli archivi cinematografici contribuisce alla salvaguardia del cinema muto rendendolo accessibile al pubblico.
Della sua ultraquarantennale carriera, nel corso della quale ha accompagnato oltre 3500 film muti in numerosi festival internazionali, insieme alle tante improvvisazioni al pianoforte e al violino al Teatro Zancanaro di Sacile e al Teatro Verdi di Pordenone ricordiamo la sua direzione dell’accompagnamento orchestrale per i film di Chaplin The Circus (Il circo) nel 2011, City Lights (Luci della città) nel 2014 e The Kid (Il monello) nel 2019. Con la Zerorchestra ha portato in tour, toccando numerose località del Friuli Venezia Giulia, nel 2016 Show People (Maschere di celluloide) di King Vidor, con Marion Davies, e nel 2017 The Wind (Il vento) di Victor Sjöström, con Lillian Gish.
Tornando a Casanova, uscirà nei prossimi mesi un dvd/blu-ray realizzato dalle Giornate del Cinema Muto in collaborazione con la Cinémathèque française e pubblicato dalla Lobster, con l’accompagnamento di Günter Buchwald eseguito dall’Orchestra San Marco di Pordenone registrato al Teatro Verdi lo scorso gennaio.