Giorno del Ricordo, Ciriani “rispetto per le vittime”

PORDENONE – Venerdì 10 febbraio, gli assessorati all’istruzione, alle politiche giovanili e alla cultura del Comune di Pordenone in collaborazione con il Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia promuovono la celebrazione del Giorno del Ricordo istituito nel 2004 per ricordare le vicende degli italiani d’Istria e Dalmazia che vissero i drammatici eventi dell’esodo e le tragedie degli infoibati.

“Una giornata articolata in diverse iniziative e – commenta il sindaco Alessandro Ciriani – sarebbe bello che in tanti partecipassero agli eventi sia al mattino che alla sera, per esprimere un forte sì al rispetto delle vittime e un forte no a ogni tentativo di mistificare il dramma delle foibe e dell’esodo. Un no alle aberrazioni che negano o sminuiscono le atrocità del ‘900, siano esse la Shoah o le vicende del nostro confine orientale”.

“Non possiamo – rimarca il sindaco – permettere di uccidere un’altra volta i martiri di quelle tragedie e la memoria dei loro discendenti. Almeno su questo tutti dovremmo essere d’accordo “.

Le celebrazioni del Giorno del Ricordo inizieranno con la deposizione della corona alla lapide posta in ricordo dei martiri delle foibe alle 10 nel cortile della già provincia in Corso Garibaldi con l’intervento del Sindaco Alessandro Ciriani, del presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ( ANVGD) Silvano Varin ed altre autorità. Nella sala consiliare alle 11 circa si terrà la cerimonia di consegna di riconoscimenti ai congiunti degli infoibati e la conferenza “Perché l’esodo” indirizzato in particolare agli studenti delle scuole secondarie superiori di primo e secondo grado – una platea significativa a cui far conoscere i contenuti storici degli eventi – evidenza il consigliere delegato all’istruzione Alessandro Basso che ha promosso il coinvolgimento della scuola.

Il presidente dell’ ANVGD introdurrà l’incontro mentre l’argomento sarà approfondito da Flavia Maraston, figlia di un esule istriano. Previsto anche un intermezzo musicale a cura dell’orchestra “LeoMajor” del liceo Leopardi Majoarana di Pordenone.
Ulteriore materia di riflessione sarà l’incontro della sera alle 20.30 all’ex Convento di San Francesco, poiché il tema coinvolge direttamente il nostro territorio.

Infatti scorrendo le pagine di “Opzione Italiani”, Luigino Vador autore del libro, parlerà dell’insediamento pordenonese degli esulti istriani nel dopoguerra in fraz. Villotte e della loro scelta d’amore di restare Italiani. Letture di brani saranno affidati a Carlo Pontesilli e a Nicoletta Ros mentre Gianni Giugovaz, Renata Sferco e Sergio Gelisi, porteranno la loro testimonianza in qualità di figli di esuli. L’incontro sarà concluso da Eugenio Latin, esule e presidente del Circolo ricreativo Villotte.

La scelta del 10 febbraio ricorda la data della firma del trattato di pace di Parigi nel 1947 con cui si assegnavano alla Jugoslavia, i territori di Pola, Fiume, Zara e parte delle zone di Gorizia e di Trieste.




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