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venerdì , 27 Dicembre 2024

Gli ex Magazzini del lavoratore rinascono e diventano sede di Hydrogea

PORDENONE – Nei prossimi giorni partiranno i lavori per ristrutturare l’edificio degli storici negozi «Magazzini del lavoratore», in piazza Duca d’Aosta, e trasformarli in nuova sede di Hydrogea.

La riqualificazione dovrebbe essere conclusa a maggio in modo che a giugno la partecipata idrica del Comune possa entrare in quella che il sindaco Ciriani ha definito la nuova “Casa dell’acqua” di Pordenone.

La struttura verrà riportata al suo antico splendore e stile razionalista delle origini voluto dall’architetto pordenonese Donadon, autore anche dei vecchi teatro Verdi e ospedale.

I vertici del Comune e di Hydrogea hanno presentato congiuntamente l’opera che si inserisce nel contesto della rigenerazione, in corso, di piazza Duca d’Aosta e viale Marconi.

«Si recupera un edificio abbandonato da anni – ha rimarcato Ciriani – che per i pordenonesi ha un significato storico, identitario e affettivo, con quella casetta di Babbo Natale davanti all’ingresso che durante le feste tutti ricordano.

Un recupero in una piazza Duca d’Aosta che diventerà una delle più verdi di Pordenone e di un viale Marconi che, nonostante le polemiche, viene riqualificato e migliorato. Sottolineo che qui come nella vicina via Cavallotti le vetrine sfitte sono rimaste poche, a differenza del passato. Quando il pubblico investe sulla città, investe anche il privato.

Oltretutto portare dipendenti e utenza in più dovrebbe dare anche una mano alle attività commerciali dei dintorni». Per Ciriani, inoltre, «la nuova sede rappresenta la forte collaborazione tra Comune e partecipate.

Hydrogea ha colto il nostro impulso a investimenti senza precedenti per creare le fognature, fondamentali per una politica green fatta di sostanza e non di meri abbellimenti».

Attualmente la partecipata è in affitto in piazza del Portello. La nuova sede sarà di proprietà, permettendo sul lungo termine anche risparmio di denaro pubblico.

«Gli ex Magazzini versano in condizioni pessime – ha osservato il presidente Hydrogea Giovanni De Lorenzi – e con questo intervento siamo orgogliosi di partecipare al cambiamento della città promosso dall’Amministrazione comunale.

L’edificio diventerà importante anche dal punto di vista iconico». La nuova sede, con un investimento di poco più di 1 milione, «ospiterà i 40 dipendenti degli uffici e sarà snodo dell’intera società che conta circa 70 dipendenti. Voglio ricordare – ha concluso – che prima dell’arrivo di questa Amministrazione comunale, ne avevamo 50».

«Ripristineremo lo stile razionalista della facciata che con gli interventi degli anni ’80 e ’90 era cambiata in peggio – ha spiegato l’architetto incaricato Paolo Cescutti – e rimetteremo le finestre originarie in luogo delle vetrine. Gli interni ospiteranno uffici tecnici, amministrativi e una sala conferenze e sono organizzati per un eventuale aumento di personale».

L’assessore Cristina Amirante ha dal canto suo evidenziato che «il piano regolatore identifica gli ex magazzini come fabbricato del ‘900 di interesse storico.

Il restauro si accompagna all’opera anti inquinamento su piazza Duca d’Aosta dove verranno piantate alberature e siepi adatte ad allontanare le polveri sottili, specie in assenza di vento. La piazza era solo un incrocio, ora le diamo la dignità di piazza vera e propria».

In pieno svolgimento anche i lavori su viale Marconi che, in questa fase, riguardano contemporaneamente le opere infrastrutturali e le lavorazioni di riqualificazione urbanistica vera e propria. Il nuovo viale, se tutto va bene, dovrebbe essere completato a fine gennaio. Su viale Marconi il sindaco ha svelato che sono in corso trattative con i privati che intendono sistemare gli immobili ex Murrina. «Si sono mossi poiché hanno visto che stiamo rinnovando il viale» ha riferito il sindaco.

Sindaco che vorrebbe aprire una trattativa anche con i proprietari dei due edifici fatiscenti di piazza Duca d’Aosta, tra il «Barbasucon» e il panificio. «Vorrei capire – ha detto Ciriani – se sia possibile, da un punto di vista statico, abbatterli per aprire un aprire un varco che metterebbe in dialogo le piazze Costantini e Duca d’Aosta. Sarebbe un sogno».

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