“Il pan in compagnia” per rilanciare la comunità di quartiere

PORDENONE – Sandra, grande sensibilità frutto di una vita vissuta intensamente, Iva dal carattere dolce e sempre pronta a sdrammatizzare, Licia che presta il suo aiuto come accompagnatrice dei bambini nel pulmino della Scuola materna Sacro Cuore e Giovanna che dopo anni di impegno sociale oggi aggiunge anche l’attività amministrativa in Comune, sono quattro donne del quartiere Sacro Cuore che hanno ideato e messo a punto “Il pan in compagnia”, un progetto, appunto di quartiere, per rilanciare il concetto di comunità e di solidarietà.

Ogni primo venerdì del mese a mezzogiorno, a partire dal 5 maggio, la comunità del Sacro Cuore, si ritroverà nell’oratorio parrocchiale per pranzare tutti insieme, per condividere esperienze, per chiacchierare, per stare in compagnia, per incontrare persone che si sono perse di vista, per rinnovare la reciproca conoscenza.

Per questo primo appuntamento la pastasciutta sarà offerta dalle promotrici dell’iniziativa con l’aiuto di alcuni volontari e per informazioni si può telefonare ad Iva ( tel 335 1828379).

Sarà un incontro di vicinato – commenta Giovanna Favret ispiratrice del progetto – per riscoprire quei valori che in questo ultimi tempi si stanno perdendo o quantomeno non sono più quel indissolubile collante di quella collettività che in passato ha contributo alla crescita e allo sviluppo.

Lo chiameremo appunto “Il pan in compagnia”, una spontanea allegra ma anche riflessiva assemblea che si ritroverà attorno ad un tavolo, dove le persone potranno godere di un momento di serenità e di condivisione anche di problemi che possono essere risolti con l’aiuto e il consiglio di altre persone.

Noi quattro proponiamo questo progetto – continua Giovanna – condividendo anche l’azione dell’Amministrazione comunale che rilancia il ruolo dei quartieri, ma saranno coloro che parteciperanno ai momenti conviviali il vero valore aggiunto dell’iniziativa; infatti auspichiamo che questi incontri, che sono sì un momento enogastronomico, diventino un luogo di amicizia e relazione civile e sociale. Ma ci auguriamo che siano anche lo stimolo per indicarci i desideri, le necessità, le idee e la strada da percorre tutti insieme per riattivare la solidarietà di prossimità, per cristallizzare e aggregare la gente del quartiere”.




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