PORDENONE – Nella giornata del 3 luglio 2025 è stato depositato presso la Procura della Repubblica di Pordenone un esposto con il quale si chiede di valutare se esistano gli elementi per una possibile riapertura delle indagini sull’incidente aereo avvenuto il 18 giugno 1968 nei cieli in prossimità dell’aeroporto di San Sebastián, in Spagna, nel quale perse la vita l’industriale della Rex di Pordenone, Lino Zanussi, assieme ad altre cinque persone: il direttore generale della Rex e braccio destro dello stesso Zanussi, Alfio Di Vora; il responsabile della consociata spagnola Ibelsa, Giovan Battista Talotti; il responsabile commerciale della Ibelsa Diego Hurtado de Mendoza; i piloti Davide Albertazzi e Sergio Millich, che erano alla guida di uno dei primissimi jet italiani per uso civile, un Douglas Piaggio PD-808.
L’aereo, per cause attribuite all’epoca ad un errore umano, andò a schiantarsi a pochi metri dalla vetta del monte Jaizkibel, prima propaggine dei Pirenei. Zanussi e gli altri avrebbero dovuto quel giorno recarsi a Burgos, ma il maltempo li costrinse a modificare il piano di volo e a optare per un atterraggio non a Bilbao, ma nel piccolo aereoporto di San Sebastian, nei pressi del confine con la Francia.
L’esposto, frutto di un lungo lavoro di ricerca storica, di raccolta di testimonianze e di approfondimenti documentali, ritrovati in vari archivi in Italia e in Spagna, si basa su un dossier di quasi 800 pagine che raccoglie materiali d’archivio, interviste e analisi tecniche, alcuni dei quali finora inediti. L’intento di questa iniziativa è contribuire a fare piena luce su una vicenda che rappresenta ancora oggi una pagina poco chiara della storia industriale e civile del nostro Paese e, in particolare, della storia della provincia di Pordenone.
Esistono già in Italia precedenti di casi analoghi in cui, a distanza di decenni, la magistratura ha ritenuto opportuno rivalutare episodi storici mai del tutto chiariti. Il più noto è il caso di Enrico Mattei, riaperto nel 1994 dalla Procura di Pavia a 32 anni di distanza, portando a una profonda revisione giudiziaria dei fatti: le nuove indagini hanno infatti accertato che l’incidente aereo in cui perse la vita il presidente dell’ENI assieme ad altre 2 persone fu causato da un ordigno esplosivo, riconoscendo ufficialmente la matrice dolosa dell’evento e riscrivendo così la vicenda come un attentato, pur senza identificare i responsabili. Mentre nel 2021, è oggetto di nuova attenzione giudiziaria da parte della Procura di Aosta anche l’incidente aereo che nel 1966 costò la vita all’onorevole Corrado Gex, figura di spicco dell’autonomismo valdostano e ad altre 7 persone.
Questa iniziativa nasce dall’impegno civile di Carlo Sam e Piergiorgio Grizzo, già autori del libro “Lino Zanussi. La grande biografia”, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 2024, e del docufilm “Cavalcando la Tigre. Vita di Lino Zanussi”, 2023. Il loro lavoro, mosso da un interesse storico e culturale, intende contribuire alla ricostruzione della verità storica e fare chiarezza su un evento che, a distanza di oltre cinquant’anni, continua a suscitare interrogativi negli studiosi e nell’opinione pubblica, senza formulare accuse né avanzare giudizi, ma rimettendosi interamente alle valutazioni delle autorità competenti.
«Confidiamo che le autorità preposte possano valutare con attenzione e serenità il materiale che abbiamo raccolto in questi anni di studio. Il nostro unico obiettivo è quello di restituire alla memoria collettiva un quadro quanto più possibile chiaro e documentato di una vicenda che ha segnato la storia industriale italiana», dichiarano Sam e Grizzo
I firmatari dell’esposto:
Carlo Sam e Piergiorgio Grizzo