La scuola al tempo del globalismo, serata con Diego Fusaro

PORDENONE – Giovedì 25 gennaio resterà a lungo nelle memorie dei partecipanti e non solo.

La SCUOLA AL TEMPO DEL GLOBALISMO l’argomento trattato dal noto saggista Diego Fusaro coordinato dal giornalista e organizzatore della riuscita serata Stefano Boscariol, gia’ sold out dopo pochi giorni dopo l’ apertura delle prenotazion,ha colto nel segno.

Alla Frasca di Bavaroii i numerosi partecipanti giunti dalla provincia di Pordenone e Treviso hanno lasciato al termine delle quasi 2 ore di esposizione la sala con un senso di maggiore accrescimento e conoscenza culturale ,sociale.

La Scuola al tempio del globalismo capitalistico ha trasformato il pensiero formativo in azioni mercantili considerando gli studenti in modo glebizzante , il tutto per una finalità poco culturale ma orientata al materialismo consumistico.

Che fine ha fatto la scuola? Sicuramente, ha affermato Fusaro, non serve per trovare lavoro che è compito delle agenzie.La scuola serve a formare teste pensanti, a scolpire gli individui che abbiano coscienza di se e della loro storia e a prepararli ad affrontare la società.

Come agenzia educativa la scuola è merce dove tutto il mondo è merce oramai.

Nel sistema nichilistico e barbarico come questo tutto viene abbassato al rango di utilità.

Poi continua ancora i noto saggista sottolineando che l ‘ordine liberale capitalista tende a rendere la scuola ad agenzia di produzione di batteria di lavoratori.

Alcune recenti visioni hanno aperto al concetto di alternanza scuola , lavoro.

Anche il linguaggio usato per la scuola ricalca il concetto mercantile,per esempio debiti e crediti, si parla di offerta formativa e quindi la scuola viene aziendalizzata.

Le ultime acquisizioni tendono a veicolare il messaggio che la scuola possa favorire l’ ingresso al mondo del lavoro , fatto del tutto inesatto.

Dare forma è l obiettivo della scuola invece oggi è la avanposto del pensiero unico contrario quindi al pensiero critico.

Interessante è ragionare su ciò che la scuola sta diventando : l’ insegnamento del non pensare.

Fra le tante altre riflessioni e considerazioni non sono mancate quelle riguardanti l’intelligenza artificiale segnalata dalla stesso Fusaro come un probabile nemico del pensiero critico ma che potrà essere confrontata e accettata fin tanto che la gente non chiuderà entrambi gli occhi ma ne terrà aperto sempre uno come possibile luce e spiraglio di esistenza consapevole.

Non dovranno mai mancare le relazioni sociali e la didattica distanza quanto mai lasciata ai minimi utilizzi.

Stefano Boscariol




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