Lascito Romagnoli, opere artistiche donate al Comune

PORDENONE – Il Museo Civico d’Arte, la Biblioteca e l’intera città si arricchiscono del lascito culturale del professor Andrea Romagnoli, docente di matematica e fisica al liceo Leopardi e scomparso nel 2021, generoso concittadino che ha donato al Comune di Pordenone i suoi libri e i suoi quadri, per un valore stimabile intorno ai 300mila euro.

«La città di Pordenone si arricchisce di un gran numero di importanti opere –sottolinea l’assessore alla Cultura Alberto Parigi-, dimostrando che la cultura, nella nostra città, è fatta anche da persone generose che la amano. Grazie al prof. Romagnoli, da oggi Pordenone è più ricca e ci permetterà di aprire al pubblico una stanza del Museo Ricchieri che prima non era allestita. Per l’esposizione delle opere seguiremo il principio di rotazione, mettendo in mostra tutto il lascito nel corso del tempo, e applicando lo stesso metodo anche alla Biblioteca che esporrà i preziosi libri del 5 – ‘600.

Un ringraziamento particolare va ai nostri funzionari e collaboratori, che si sono prodigati per far sì che questo lascito venga incamerato e che stanno catalogando le opere, tenendo in questo modo vivi e attivi i centri culturali del Comune».

La nuova sala verrà allestita al piano superiore di Palazzo Ricchieri, sede del Museo cittadino d’Arte, e presenterà un’ottantina di opere inedite della collezione Romagnoli, risalenti al Settecento, Ottocento e ai primi del Novecento, finora mai esposte al pubblico.

Si tratta di un corpus in parte acquisito per eredità e in parte costituito e raccolto con un’attenta strategia di acquisti presso antiquari e case d’asta dal notaio Pierluigi Romagnoli, coadiuvato dai fratelli Andrea e Maria Valeria.

Tra le tele si possono annoverare artisti come Guglielmo Ciardi, Italico Brass, Giuseppe Tominz, Federico Zandomeneghi, Luigi Momo, Vittore Carniel, ma anche litografie e acqueforti di Renato Guttuso, correlate dai relativi cataloghi.

Parallelamente, in Biblioteca, saranno esposti più di ottanta libri antichi e rari al momento conservati nel Fondo Antico della Biblioteca civica, un lascito che rispecchia l’amore per la cultura del prof. Romagnoli e la grande generosità che dimostra nei confronti dell’intera cittadinanza, rendendo fruibile a tutti il suo enorme patrimonio personale.

I volumi sono editi tra il 1500 e i primi del ‘900, reperiti da Andrea Romagnoli nelle librerie antiquarie e annoverano opere cinquecentesche tra cui i “Commentari” di C. J. Caesare (anno 1528) con numerose xilografie di carattere popolaresco, i “Commentaria in novum librum Rasis ad regem Almansore” di J. Arculani, un “Trattato dei governi” di Aristotele (Imperatore, 1551), la “Genealogia familiae iuliae” di I. Monigero (1556), i “Sermoni altrimenti satire e le morali” di Orazio (Giolito De Ferrari, 1559), il “Petrarca con l’esposizione di A. Vellutello” (1568), una “metamorfosi” di Ovidio del 1584, molti dei quali arricchiti da tavole di preziose incisioni dell’epoca.

Tra le opere datate nel 1600 troviamo Esopo con “Aesopi fabulae graecae et latinae” del 1619, la “Bibliotheca sacra et prophana” di Latini del 1627 e “Ode di Pindaro” (1631-32), per citarne solo alcune. Corredate anch’esse di pregevoli incisioni e tavole in rame.




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